La laguna di Venezia è un paesaggio che nei secoli ha sempre dimostrato di essere un territorio con una moltitudine di risorse e che grazie all’ingegnosità dell’uomo è riuscita a stabilire un equilibrio tra natura e il paesaggio antropico. Il territorio lagunare è stato da sempre profondamente modificato dalla mano antropica che, insieme all’evoluzione geomorfologica, ha contribuito a creare un territorio fortemente attrattivo sotto diversi punti di vista: economico, sociale, ambientale e industriale. Per questi motivi la laguna e la città di Venezia sono stati iscritti all’interno della lista dei siti UNESCO Patrimonio dell’Umanità. Negli ultimi anni, però, la laguna di Venezia sta riscontrando una serie di problematiche antropiche e climatiche che mettono in serio pericolo la stabilità ambientale, economica e sociale. Il cambiamento climatico, che sta producendo una serie di conseguenze negative in tutto il mondo, è una delle tante cause che mettono a rischio l’ecosistema lagunare attraverso il costate e progressivo innalzamento del livello del mare e l’aumento degli eventi meteo estremi, come l’acqua alta eccezionale dello scorso 12 novembre 2019. Sebbene l’azione antropica abbia portato una serie di opportunità, negli ultimi anni si evidenziano molti problemi che sfociano ad un uso non sostenibile del suolo. Anche gli interventi che nel passato erano considerati fondamentali per salvaguardare la laguna, oggi possono essere impattanti a livello territoriale e ambientale. Un altro aspetto importante da analizzare è quello legato alla perdita ed erosione della superficie di barena collegata all’azione del moto ondoso che mette a rischio la struttura e la stabilità delle barene. Lo scopo della tesi è quello di dimostrare che la laguna di Venezia è sottoposta ad una moltitudine di sfide che devono essere superate attraverso delle iniziative che vadano a far uso di metodi sostenibili per rallentare le problematiche. Attraverso anche una maggiore conoscenza delle problematiche e un maggior coinvolgimento della cittadinanza nei processi di trasformazione territoriale, si può gradualmente porre attenzione agli interventi da pianificare e quindi riuscire a rallentare i rischi sopra citati. L’obiettivo principale dell’elaborato di tesi consiste nell’analizzare, interpretare e quantificare la perdita di superficie di barena tramite il confronto di diverse immagini aeree e scatti satellitari nel corso degli ultimi anni, il tutto sviluppato tramite l’utilizzo di sistemi informativi geografici GIS. A fronte dei problemi di riduzione delle barene si andrà a delineare e pensare a dei progetti e soluzioni che potrebbero mitigare le problematiche, orientandosi verso opere di ingegneria naturalistica a tutela della biodiversità lagunare, come l’utilizzo delle isole abbandonate della laguna come riserva di biosfera. È importante che la laguna sia un territorio resiliente che riesca a trovare un equilibrio tra presenza antropica e cambiamento climatico attraverso buone pratiche sostenibili.
L'EVOLUZIONE DELLA PERDITA DI SUPERFICIE DI BARENA NELLA LAGUNA DI VENEZIA: ANALISI E SOLUZIONI PER MITIGARE LE PROBLEMATICHE ANTROPICHE E CLIMATICHE
BALDAN, VINCENZO
2021/2022
Abstract
La laguna di Venezia è un paesaggio che nei secoli ha sempre dimostrato di essere un territorio con una moltitudine di risorse e che grazie all’ingegnosità dell’uomo è riuscita a stabilire un equilibrio tra natura e il paesaggio antropico. Il territorio lagunare è stato da sempre profondamente modificato dalla mano antropica che, insieme all’evoluzione geomorfologica, ha contribuito a creare un territorio fortemente attrattivo sotto diversi punti di vista: economico, sociale, ambientale e industriale. Per questi motivi la laguna e la città di Venezia sono stati iscritti all’interno della lista dei siti UNESCO Patrimonio dell’Umanità. Negli ultimi anni, però, la laguna di Venezia sta riscontrando una serie di problematiche antropiche e climatiche che mettono in serio pericolo la stabilità ambientale, economica e sociale. Il cambiamento climatico, che sta producendo una serie di conseguenze negative in tutto il mondo, è una delle tante cause che mettono a rischio l’ecosistema lagunare attraverso il costate e progressivo innalzamento del livello del mare e l’aumento degli eventi meteo estremi, come l’acqua alta eccezionale dello scorso 12 novembre 2019. Sebbene l’azione antropica abbia portato una serie di opportunità, negli ultimi anni si evidenziano molti problemi che sfociano ad un uso non sostenibile del suolo. Anche gli interventi che nel passato erano considerati fondamentali per salvaguardare la laguna, oggi possono essere impattanti a livello territoriale e ambientale. Un altro aspetto importante da analizzare è quello legato alla perdita ed erosione della superficie di barena collegata all’azione del moto ondoso che mette a rischio la struttura e la stabilità delle barene. Lo scopo della tesi è quello di dimostrare che la laguna di Venezia è sottoposta ad una moltitudine di sfide che devono essere superate attraverso delle iniziative che vadano a far uso di metodi sostenibili per rallentare le problematiche. Attraverso anche una maggiore conoscenza delle problematiche e un maggior coinvolgimento della cittadinanza nei processi di trasformazione territoriale, si può gradualmente porre attenzione agli interventi da pianificare e quindi riuscire a rallentare i rischi sopra citati. L’obiettivo principale dell’elaborato di tesi consiste nell’analizzare, interpretare e quantificare la perdita di superficie di barena tramite il confronto di diverse immagini aeree e scatti satellitari nel corso degli ultimi anni, il tutto sviluppato tramite l’utilizzo di sistemi informativi geografici GIS. A fronte dei problemi di riduzione delle barene si andrà a delineare e pensare a dei progetti e soluzioni che potrebbero mitigare le problematiche, orientandosi verso opere di ingegneria naturalistica a tutela della biodiversità lagunare, come l’utilizzo delle isole abbandonate della laguna come riserva di biosfera. È importante che la laguna sia un territorio resiliente che riesca a trovare un equilibrio tra presenza antropica e cambiamento climatico attraverso buone pratiche sostenibili.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/36461