ABSTRACT Obbiettivo Si ritiene che stimoli relativi al cibo inneschino dei bias cognitivi, in particolare il bias di approccio-evitamento che potrebbe svolgere un ruolo importante nel mantenimento delle restrizioni dietetiche e del disturbo alimentare. Pertanto, il presente studio mira ad esaminare il bias di approccio-evitamento verso stimoli di cibo ad alto e a basso contenuto calorico in giovani pazienti con anoressia nervosa (AN) e controlli sani. Metodi Lo studio ha incluso 32 pazienti con AN restrittiva e 48 controlli sani. Per valutare il bias di approccio-evitamento abbiamo utilizzato un compito di approccio-evitamento (AAT), scaricabile sullo smartphone. In tale compito i partecipanti sono stati chiamati ad avvicinare o allontanare il telefono da sé, in risposta al contenuto dell’immagine (cibo vs oggetti neutri). I dati riguardanti i tempi di reazione sono stati analizzati attraverso un modello generalizzato lineare misto con 3 fattori fissi, ossia gruppo, stimolo e direzione del movimento. Risultati I risultati mostrano un bias di approccio nei confronti del cibo in entrambi i gruppi, ma nelle pazienti con AN è ridotto, in particolare nel cibo ad alto contenuto calorico. Inoltre, mentre nel gruppo di controllo non si evidenziano differenze significative tra cibi e oggetti neutri per quanto riguarda il movimento di evitamento, nelle pazienti con AN si riscontrano risposte più rapide nel respingere il cibo rispetto agli oggetti neutri. Discussione I risultati mostrano un ridotto bias di approccio verso stimoli di cibo nelle pazienti con AN, rispetto ai controlli sani, in particolare verso il cibo molto calorico. Questa evidenza è congruente alle caratteristiche del comportamento alimentare nelle pazienti con AN e suggerisce un possibile coinvolgimento di meccanismi cognitivi impliciti nel mantenimento della psicopatologia alimentare.
Il bias di "approccio-evitamento" nell'Anoressia nervosa: uno studio controllato tramite applicazione per cellulare
FACCHIN, GIORGIA
2021/2022
Abstract
ABSTRACT Obbiettivo Si ritiene che stimoli relativi al cibo inneschino dei bias cognitivi, in particolare il bias di approccio-evitamento che potrebbe svolgere un ruolo importante nel mantenimento delle restrizioni dietetiche e del disturbo alimentare. Pertanto, il presente studio mira ad esaminare il bias di approccio-evitamento verso stimoli di cibo ad alto e a basso contenuto calorico in giovani pazienti con anoressia nervosa (AN) e controlli sani. Metodi Lo studio ha incluso 32 pazienti con AN restrittiva e 48 controlli sani. Per valutare il bias di approccio-evitamento abbiamo utilizzato un compito di approccio-evitamento (AAT), scaricabile sullo smartphone. In tale compito i partecipanti sono stati chiamati ad avvicinare o allontanare il telefono da sé, in risposta al contenuto dell’immagine (cibo vs oggetti neutri). I dati riguardanti i tempi di reazione sono stati analizzati attraverso un modello generalizzato lineare misto con 3 fattori fissi, ossia gruppo, stimolo e direzione del movimento. Risultati I risultati mostrano un bias di approccio nei confronti del cibo in entrambi i gruppi, ma nelle pazienti con AN è ridotto, in particolare nel cibo ad alto contenuto calorico. Inoltre, mentre nel gruppo di controllo non si evidenziano differenze significative tra cibi e oggetti neutri per quanto riguarda il movimento di evitamento, nelle pazienti con AN si riscontrano risposte più rapide nel respingere il cibo rispetto agli oggetti neutri. Discussione I risultati mostrano un ridotto bias di approccio verso stimoli di cibo nelle pazienti con AN, rispetto ai controlli sani, in particolare verso il cibo molto calorico. Questa evidenza è congruente alle caratteristiche del comportamento alimentare nelle pazienti con AN e suggerisce un possibile coinvolgimento di meccanismi cognitivi impliciti nel mantenimento della psicopatologia alimentare.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/36653