La lotta al cambiamento climatico lavora su due fronti: da un lato la mitigazione, con la riduzione dell’utilizzo di fonti fossili in favore dello sfruttamento delle fonti rinnovabili, ovvero la cosiddetta transizione energetica, e dall’altro l’adattamento, che include una vasta gamma di interventi, anche in campo agricolo, uno dei settori più a rischio. In aggiunta agli obiettivi energetici al 2050, l’attuale situazione geopolitica e la crisi energetica che ne è derivata hanno sottolineato come il ricorso alle energie rinnovabili sia ormai una necessità. Tra le fonti rinnovabili, la più promettente a livello italiano è certamente il fotovoltaico, la cui installazione però richiede un ampio consumo di suolo, che può portare a competizione con l’attività agricola. L’agrivoltaico, proposto per la prima volta nel 1982 da Goetzberger and Zastrow, si presenta come una soluzione sinergica per unire la produzione energetica e l’attività agricola, che include sia agricoltura sia allevamento, in uno stesso terreno, aumentandone quindi l’efficienza d’uso (Land Equivalent Ratio). I benefici di tale sinergia variano a seconda del design dell’impianto. In Italia, nonostante la normativa sia in fase di definizione, esistono già diverse applicazioni commerciali di impianti agrivoltaici. Questa tesi si pone di investigare su delle potenziali applicazioni di tale tecnologia in Veneto, la terza regione d’Italia per produzione agricola e la quarta per potenza fotovoltaica installata, per rendere il settore primario più resiliente e conferire un valore aggiunto alle imprese agricole, e allo stesso tempo per ampliare il parco fotovoltaico della regione.
AGRIVOLTAICO SOSTENIBILE: STATO DELL'ARTE E POTENZIALI APPLICAZIONI IN VENETO
DEPLANO, MARTINA
2021/2022
Abstract
La lotta al cambiamento climatico lavora su due fronti: da un lato la mitigazione, con la riduzione dell’utilizzo di fonti fossili in favore dello sfruttamento delle fonti rinnovabili, ovvero la cosiddetta transizione energetica, e dall’altro l’adattamento, che include una vasta gamma di interventi, anche in campo agricolo, uno dei settori più a rischio. In aggiunta agli obiettivi energetici al 2050, l’attuale situazione geopolitica e la crisi energetica che ne è derivata hanno sottolineato come il ricorso alle energie rinnovabili sia ormai una necessità. Tra le fonti rinnovabili, la più promettente a livello italiano è certamente il fotovoltaico, la cui installazione però richiede un ampio consumo di suolo, che può portare a competizione con l’attività agricola. L’agrivoltaico, proposto per la prima volta nel 1982 da Goetzberger and Zastrow, si presenta come una soluzione sinergica per unire la produzione energetica e l’attività agricola, che include sia agricoltura sia allevamento, in uno stesso terreno, aumentandone quindi l’efficienza d’uso (Land Equivalent Ratio). I benefici di tale sinergia variano a seconda del design dell’impianto. In Italia, nonostante la normativa sia in fase di definizione, esistono già diverse applicazioni commerciali di impianti agrivoltaici. Questa tesi si pone di investigare su delle potenziali applicazioni di tale tecnologia in Veneto, la terza regione d’Italia per produzione agricola e la quarta per potenza fotovoltaica installata, per rendere il settore primario più resiliente e conferire un valore aggiunto alle imprese agricole, e allo stesso tempo per ampliare il parco fotovoltaico della regione.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/36708