L’adozione di corretti stili di vita: un continuum per vivere in salute

L’OMS ha stimato che oltre l’80% dei costi in sanità è assorbito dalle patologie croniche, le quali rappresentano la grande sfida di tutti i Paesi industrializzati. (Joint Report on Health Care and Long-Term Care Systems & Fiscal Sustainability. Institutional Papers 37. October 2016. Brussels. PDF. 244; 484pp). Questo aspetto della cronicità mette a repentaglio il sistema di tutela statale ed universalistico del nostro Paese, che non può sostenere i nuovi bisogni sanitari della popolazione senza un adeguato intervento. Pertanto, conoscere le abitudini dei giovani, soprattutto quelli a rischio, consente di elaborare appropriate strategie di prevenzione e promozione della salute volte a sviluppare le conoscenze dei ragazzi affinché assumano consapevolmente comportamenti utili al miglioramento delle proprie condizioni di benessere. A tal proposito, il DPCM pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 12 maggio 2017 ha aggiunto il controllo sugli stili di vita in età 11-17 anni tra i sistemi di sorveglianza nazionale e regionale, identificando nell’Istituto Superiore di Sanità ente di livello nazionale a cui fare riferimento. Mediante il mandato del DPCM, l’ISS ha stabilito con il Ministero della Salute la pertinenza di partecipare all’indagine del 2018 dello studio multicentrico internazionale Health Behaviour in School-aged Children (HBSC). L’obiettivo di questo elaborato finale è di provare l’importanza dell’adozione di corretti stili di vita fin dall’infanzia, mediante l’analisi di dati riguardanti l’ambito motorio, politico e sociale emersi con la seguente domanda: le attuali politiche nazionali per la promozione di corretti stili di vita e le condizioni attuali di benessere psico-fisico della popolazione sono adeguate a non gravare sulla sanità pubblica e a mantenere una buona qualità della vita? La sopra citata indagine HBSC è stata eseguita su un campione di 32 ragazzi (21 maschi e 11 femmine) di età compresa tra gli 11 e i 13 anni di due classi della scuola secondaria di primo grado dell’Istituto “Giacomo Sichirollo”; essa ha riguardato la classe prima composta da 13 ragazzi e 4 ragazze per un totale di 17 studenti e la classe terza composta da 8 ragazzi e 7 ragazze per un totale di 15 studenti. Nessuno dei partecipanti presentava deficit cognitivi. Prima di iniziare la ricerca è stato chiesto ed ottenuto il consenso informato sia dei genitori che del dirigente scolastico. La compilazione del questionario HBSC ha come obiettivo primario lo studio dei comportamenti legati alla salute, degli stili di vita e della percezione della salute in preadolescenti e adolescenti. Dei dati raccolti è stata effettuata un’analisi statistica sotto forma di medie divise per età e genere in percentuale. Dal momento che si tratta di un problema sociale, gli stakeholder coinvolti dovrebbero prendere atto seriamente di queste condizioni per riprogrammare, con intelligenza, proposte educative adeguate a invertire il trend dell’ultimo decennio rivolgendosi a esperti che hanno deciso di intraprendere un percorso formativo specifico e quindi posseggono conoscenze e competenze acquisite attraverso lo studio e la pratica.