Il presente elaborato riguarda lo studio condotto presso il laboratorio di Neuroscienze cognitive e dello sviluppo del Dipartimento di Psicologia Generale dell'Università degli Studi di Padova. L’obiettivo della ricerca è stato quello di valutare gli effetti a breve termine del gioco sulle competenze cognitive e sociali dei bambini, concentrandosi in particolare sull’attenzione visuo-spaziale. Inoltre, si voleva valutare anche il ruolo del divertimento e delle emozioni sulle funzioni cognitive coinvolte nei futuri apprendimenti scolastici. L’ipotesi di partenza è stata che il gioco producesse uno stato di attivazione capace di portare ad un miglioramento delle prestazioni e delle capacità cognitive. Per raggiungere lo scopo è stata svolta una ricerca in doppio cieco in cui i dati sono stati raccolti in tre incontri: un momento di baseline seguito da due sessioni di gioco di 30 minuti ciascuna, la prima con un videogioco d’azione, la seconda, invece con un gioco da tavolo tradizionale, dopo le quali i bambini sono stati nuovamente valutati. Lo studio ha coinvolto 45 bambini di età prescolare presso due scuole dell’infanzia ai quali sono stati somministrati un test di valutazione del funzionamento cognitivo generale, un compito di ricerca visiva per valutare le capacità visuo-attentive ed un questionario sulle emozioni post gioco. Dall’analisi dei risultati è emerso che il Central Executive Network, che controlla la ricerca visiva complessa, è stato disturbato dal gioco che, invece, ha portato ad una maggiore efficienza dei centri automatici di elaborazione del Salience Network. Tuttavia, gli studi suggeriscono che, in seguito al momento stressante generato dall'esperienza ludica, si verifica una riallocazione delle risorse energetiche a favore della rete esecutiva di controllo che porterebbe ad un potenziamento delle funzioni cognitive a lungo termine.
Effetti a breve termine del gioco sull'attenzione visuo-spaziale: una ricerca empirica su bambini in età prescolare
BACCOLO, ALESSIA
2021/2022
Abstract
Il presente elaborato riguarda lo studio condotto presso il laboratorio di Neuroscienze cognitive e dello sviluppo del Dipartimento di Psicologia Generale dell'Università degli Studi di Padova. L’obiettivo della ricerca è stato quello di valutare gli effetti a breve termine del gioco sulle competenze cognitive e sociali dei bambini, concentrandosi in particolare sull’attenzione visuo-spaziale. Inoltre, si voleva valutare anche il ruolo del divertimento e delle emozioni sulle funzioni cognitive coinvolte nei futuri apprendimenti scolastici. L’ipotesi di partenza è stata che il gioco producesse uno stato di attivazione capace di portare ad un miglioramento delle prestazioni e delle capacità cognitive. Per raggiungere lo scopo è stata svolta una ricerca in doppio cieco in cui i dati sono stati raccolti in tre incontri: un momento di baseline seguito da due sessioni di gioco di 30 minuti ciascuna, la prima con un videogioco d’azione, la seconda, invece con un gioco da tavolo tradizionale, dopo le quali i bambini sono stati nuovamente valutati. Lo studio ha coinvolto 45 bambini di età prescolare presso due scuole dell’infanzia ai quali sono stati somministrati un test di valutazione del funzionamento cognitivo generale, un compito di ricerca visiva per valutare le capacità visuo-attentive ed un questionario sulle emozioni post gioco. Dall’analisi dei risultati è emerso che il Central Executive Network, che controlla la ricerca visiva complessa, è stato disturbato dal gioco che, invece, ha portato ad una maggiore efficienza dei centri automatici di elaborazione del Salience Network. Tuttavia, gli studi suggeriscono che, in seguito al momento stressante generato dall'esperienza ludica, si verifica una riallocazione delle risorse energetiche a favore della rete esecutiva di controllo che porterebbe ad un potenziamento delle funzioni cognitive a lungo termine.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/37201