Il sistema carcerario italiano presenta da tempo alcune lacune e problematiche rilevanti ed è influenzato da una cultura che trova le sue fondamenta nel paradigma retributivo, il quale sostiene la punizione del reo tramite la reclusione. Con la Legge 26 luglio 1975, n.354, sono state introdotte le misure alternative alla detenzione, le quali possono essere concesse ai detenuti, qualora in possesso di determinati requisiti previsti dalla legge, allo scopo di scontare la totalità oppure una parte della pena in percorsi di esecuzione penale esterna, ovvero eseguendo la misura non più entro le mura del carcere, ma all’interno della comunità, favorendo la rieducazione e il reinserimento sociale. Tuttavia, risultano esserci detenuti ai quali viene preclusa la possibilità di accedere a queste misure perché privi di risorse abitative, economiche e lavorative adeguate. In considerazione di tale criticità, nonché allo scopo di deflazione della popolazione carceraria e, soprattutto, di limitazione dei contagi causati dall’emergenza epidemiologica da COVID-19, nel 2020 sono stati promossi e finanziati da parte della Cassa delle Ammende e della Regione Veneto due progetti di inclusione socio-abitativa denominati “Progetto di inclusione sociale per persone senza fissa dimora in misura alternativa” e “Programma di intervento della Cassa delle Ammende per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da Covid-19 negli istituti penitenziari”. Tali interventi hanno consentito ad alcuni detenuti privi di risorse idonee di scontare una parte o l’intera pena presso talune strutture territoriali, pubbliche e private, che hanno aderito alle due progettualità e si sono rese disponibili ad accogliere le persone destinatarie delle misure alternative alla detenzione. Mediante l’avvio della “Ricerca di inclusione socio-abitativa sul progetto di Cassa delle Ammende COVID-19” in collaborazione tra l’Università degli Studi di Padova e l’Ufficio Interdistrettuale di Esecuzione Penale Esterna di Venezia, si è proceduto ad una valutazione della validità e dell’impatto dei due progetti tramite l’utilizzo dello strumento del questionario, somministrato ai beneficiari e ad un gruppo di controllo. Inoltre, è stato somministrato un questionario alle strutture che hanno aderito alle progettazioni, in modo da rilevare anche la loro esperienza.

Dal carcere all’esecuzione penale esterna: una ricerca su due progetti innovativi di inclusione socio-abitativa in Veneto

DE ACETIS, LAURA
2021/2022

Abstract

Il sistema carcerario italiano presenta da tempo alcune lacune e problematiche rilevanti ed è influenzato da una cultura che trova le sue fondamenta nel paradigma retributivo, il quale sostiene la punizione del reo tramite la reclusione. Con la Legge 26 luglio 1975, n.354, sono state introdotte le misure alternative alla detenzione, le quali possono essere concesse ai detenuti, qualora in possesso di determinati requisiti previsti dalla legge, allo scopo di scontare la totalità oppure una parte della pena in percorsi di esecuzione penale esterna, ovvero eseguendo la misura non più entro le mura del carcere, ma all’interno della comunità, favorendo la rieducazione e il reinserimento sociale. Tuttavia, risultano esserci detenuti ai quali viene preclusa la possibilità di accedere a queste misure perché privi di risorse abitative, economiche e lavorative adeguate. In considerazione di tale criticità, nonché allo scopo di deflazione della popolazione carceraria e, soprattutto, di limitazione dei contagi causati dall’emergenza epidemiologica da COVID-19, nel 2020 sono stati promossi e finanziati da parte della Cassa delle Ammende e della Regione Veneto due progetti di inclusione socio-abitativa denominati “Progetto di inclusione sociale per persone senza fissa dimora in misura alternativa” e “Programma di intervento della Cassa delle Ammende per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da Covid-19 negli istituti penitenziari”. Tali interventi hanno consentito ad alcuni detenuti privi di risorse idonee di scontare una parte o l’intera pena presso talune strutture territoriali, pubbliche e private, che hanno aderito alle due progettualità e si sono rese disponibili ad accogliere le persone destinatarie delle misure alternative alla detenzione. Mediante l’avvio della “Ricerca di inclusione socio-abitativa sul progetto di Cassa delle Ammende COVID-19” in collaborazione tra l’Università degli Studi di Padova e l’Ufficio Interdistrettuale di Esecuzione Penale Esterna di Venezia, si è proceduto ad una valutazione della validità e dell’impatto dei due progetti tramite l’utilizzo dello strumento del questionario, somministrato ai beneficiari e ad un gruppo di controllo. Inoltre, è stato somministrato un questionario alle strutture che hanno aderito alle progettazioni, in modo da rilevare anche la loro esperienza.
2021
From prison to community corrections programs: a survey of two innovative social-housing inclusion projects in Veneto
Misure alternative
Carcere
Inclusione abitativa
Veneto
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