La psicologia e psichiatria dell'età evolutiva considerano di fondamentale importanza la relazione tra il bambino e l’ambiente familiare. Quest'ultimo infatti ricopre un ruolo estremamente rilevante per lo sviluppo cognitivo, sociale ed emotivo del bambino/adolescente e, se da un lato dinamiche familiari positive svolgono un ruolo protettivo per lo sviluppo, relazioni familiari instabili e disfunzionali possono rappresentare un fattore di rischio che, in interazione con altri fattori (come suggerito dal modello eziopatologico bio-psico-sociale), possono concorrere all'insorgenza di condizioni psicopatologiche nel bambino e nell’adolescente. Di qui il ruolo determinante delle dinamiche familiari e genitoriali nell'influenzare la struttura e l'espressione della psicopatologia. Per questo motivo il coinvolgimento della famiglia e l’analisi delle dinamiche familiari diventano fondamentali anche nell’ambito della presa in carico specialistica e dell’intervento terapeutico. Su tali premesse il presente studio mira ad analizzare le dinamiche interattive familiari (con enfasi sulla componente genitoriale e cogenitoriale) di 77 famiglie di pazienti pediatrici che sono stati ricoverati presso la U.O.C di Neuropsichiatria Infantile dell'Azienda Ospedale-Università di Padova nel periodo compreso tra Gennaio 2019 a Dicembre 2021. Ci si propone in particolare di analizzare le dinamiche genitoriali e cogenitoriali,osservate mediante l'applicazione della procedura Lausanne Trilogue Play (LTP), e come queste possano variare in relazione alla diagnosi del paziente, alla gravità del quadro clinico (valutata in termini di comorbilità, durata del ricovero e presenza di autolesionismo suicidario e non suicidario) e ai sintomi emotivi e comportamentali presentati (valutati attraverso i questionari YSR e CBCL, CDI2 e MASC2). Inoltre tale studio si pone l'obiettivo di confrontare la qualità delle interazioni familiari (con enfasi sulla componente genitoriale e co-genitoriale) in relazione alla psicopatologia del figlio tra il periodo precedente e quello successivo l'avvento della pandemia da Covid-19, considerato l'impatto negativo che questo evento ha avuto sul benessere psicologico delle famiglie. Infine, considerato il significativo incremento dei Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA) nel corso della pandemia, viene proposto uno studio su tale sottopopolazione con lo scopo di cogliere eventuali pattern clinici e relazionali significativi. I risultati non hanno evidenziato variazioni nelle dinamiche genitoriali in relazione al motivo di accesso all’ospedale o alla diagnosi ICD-10 alla dimissione. Hanno invece mostrato che le dinamiche interattive genitoriali variano in relazione alla tipologia dei sintomi emotivo-comportamentali. In particolare si è osservato che le dinamiche genitoriali correlano positivamente con sintomatologia internalizzante e inversamente con sintomatologia esternalizzante. In relazione al periodo pandemico i risultati mostrano un aumento significativo dei disturbi dell'alimentazione e un aumento della gravità dei quadri psicopatologici. A livello di dinamiche familiari invece si osservano qualità interattive cogenitoriali migliori nel periodo successivo all’avvento della pandemia. Sul versante sintomatologico si evidenziano dati contrastanti tra quanto riportato dai figli (che segnalano un peggioramento della sintomatologia depressiva) e quanto riportato dai genitori. Dall’analisi della sottopopolazione dei soggetti con diagnosi di DCA rispetto al resto del campione, si osserva una minore associazione con condotte autolesive e migliori qualità interattive genitoriali e cogenitoriali durante la fase triadica. Le implicazioni di tali risultati vengono discusse e confrontate con la letteratura di riferimento per coglierne indicazioni utilizzabili in ambito clinico e terapeutico, nonchè per definire possibili implementazioni e nuove prospettive di ricerca.
Dinamiche interattive familiari e psicopatologia: analisi della co-genitorialità in famiglie di pazienti pediatrici ricoverati in NPI al tempo del Covid-19.
CARUZZO, CHIARA MARIA
2021/2022
Abstract
La psicologia e psichiatria dell'età evolutiva considerano di fondamentale importanza la relazione tra il bambino e l’ambiente familiare. Quest'ultimo infatti ricopre un ruolo estremamente rilevante per lo sviluppo cognitivo, sociale ed emotivo del bambino/adolescente e, se da un lato dinamiche familiari positive svolgono un ruolo protettivo per lo sviluppo, relazioni familiari instabili e disfunzionali possono rappresentare un fattore di rischio che, in interazione con altri fattori (come suggerito dal modello eziopatologico bio-psico-sociale), possono concorrere all'insorgenza di condizioni psicopatologiche nel bambino e nell’adolescente. Di qui il ruolo determinante delle dinamiche familiari e genitoriali nell'influenzare la struttura e l'espressione della psicopatologia. Per questo motivo il coinvolgimento della famiglia e l’analisi delle dinamiche familiari diventano fondamentali anche nell’ambito della presa in carico specialistica e dell’intervento terapeutico. Su tali premesse il presente studio mira ad analizzare le dinamiche interattive familiari (con enfasi sulla componente genitoriale e cogenitoriale) di 77 famiglie di pazienti pediatrici che sono stati ricoverati presso la U.O.C di Neuropsichiatria Infantile dell'Azienda Ospedale-Università di Padova nel periodo compreso tra Gennaio 2019 a Dicembre 2021. Ci si propone in particolare di analizzare le dinamiche genitoriali e cogenitoriali,osservate mediante l'applicazione della procedura Lausanne Trilogue Play (LTP), e come queste possano variare in relazione alla diagnosi del paziente, alla gravità del quadro clinico (valutata in termini di comorbilità, durata del ricovero e presenza di autolesionismo suicidario e non suicidario) e ai sintomi emotivi e comportamentali presentati (valutati attraverso i questionari YSR e CBCL, CDI2 e MASC2). Inoltre tale studio si pone l'obiettivo di confrontare la qualità delle interazioni familiari (con enfasi sulla componente genitoriale e co-genitoriale) in relazione alla psicopatologia del figlio tra il periodo precedente e quello successivo l'avvento della pandemia da Covid-19, considerato l'impatto negativo che questo evento ha avuto sul benessere psicologico delle famiglie. Infine, considerato il significativo incremento dei Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA) nel corso della pandemia, viene proposto uno studio su tale sottopopolazione con lo scopo di cogliere eventuali pattern clinici e relazionali significativi. I risultati non hanno evidenziato variazioni nelle dinamiche genitoriali in relazione al motivo di accesso all’ospedale o alla diagnosi ICD-10 alla dimissione. Hanno invece mostrato che le dinamiche interattive genitoriali variano in relazione alla tipologia dei sintomi emotivo-comportamentali. In particolare si è osservato che le dinamiche genitoriali correlano positivamente con sintomatologia internalizzante e inversamente con sintomatologia esternalizzante. In relazione al periodo pandemico i risultati mostrano un aumento significativo dei disturbi dell'alimentazione e un aumento della gravità dei quadri psicopatologici. A livello di dinamiche familiari invece si osservano qualità interattive cogenitoriali migliori nel periodo successivo all’avvento della pandemia. Sul versante sintomatologico si evidenziano dati contrastanti tra quanto riportato dai figli (che segnalano un peggioramento della sintomatologia depressiva) e quanto riportato dai genitori. Dall’analisi della sottopopolazione dei soggetti con diagnosi di DCA rispetto al resto del campione, si osserva una minore associazione con condotte autolesive e migliori qualità interattive genitoriali e cogenitoriali durante la fase triadica. Le implicazioni di tali risultati vengono discusse e confrontate con la letteratura di riferimento per coglierne indicazioni utilizzabili in ambito clinico e terapeutico, nonchè per definire possibili implementazioni e nuove prospettive di ricerca.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/37761