Con l’avanzamento tecnologico e i ritmi sempre più frenetici che contraddistinguono le nostre esistenze, la capacità di giostrarsi tra più attività contemporaneamente è diventata la regola. La capacità di eseguire due o più compiti contemporaneamente viene definita multitasking e un buon metodo per indagarla è attraverso l’uso del paradigma del doppio compito. Le evidenze presenti in letteratura mostrano che le risorse cognitive sono limitate e che, nell’esecuzione dei doppi compiti, compare un costo nell’accuratezza o nella velocità della prestazione. Con l’avanzare dell’età, inoltre, le nostre capacità attentive e le funzioni esecutive, che sono alla base del multitasking, subiscono un lento declino, che può variare in relazione allo stato di salute. Il nostro studio, svolto online con compiti autosomministrati, è stato condotto su un campione totale di 307 partecipanti, composto da 201 partecipanti di età compresa tra 50 e 75 anni e 106 partecipanti di età compresa tra 18 e 30 anni. Inizialmente, sono stati somministrati il Cognitive Reserve Index Questionnaire (CRI–q), la versione autosomministrata di un test di screening cognitivo (Global Examination of Mental State, auto-GEMS) e un questionario finale volto ad autovalutare la propria autonomia e le proprie capacità nello svolgimento delle varie prove. A partire dalla letteratura, abbiamo voluto verificare se fosse presente un costo nel passaggio dalla condizione single alla condizione dual, o da una condizione di basso carico cognitivo ad una ad alto carico cognitivo e se variasse in relazione all’età dei partecipanti. Si è analizzato il costo in tre delle prove autosomministrate: nel Trail Making Test (TMT), che testa la capacità di ricerca visuo-spaziale, di attenzione selettiva, divisa, alternata e di memoria di lavoro; nel Test of Attentional Performance (TAP), che indaga la selettività e l’intensità dell’attenzione focalizzata e visuo-spaziale e nel doppio compito mnestico visivo. Una volta osservata la presenza di un effetto del dual-tasking sia inter-gruppo, sia tra-gruppi, abbiamo voluto verificare l’interazione tra età ed entità del costo, analizzando se le differenze siano dovute a delle peculiarità dei compiti, o se siano un effetto presente a prescindere dalla modalità sensoriale di presentazione dei compiti e se, quindi, dipendano dal processo d’invecchiamento. Infine, visto l’impiego sempre più massiccio del testing online e i limiti che lo caratterizzano, abbiamo voluto verificare se essere stati interrotti e/o aiutati nell’uso dei device elettronici abbia influenzato la performance dei partecipanti. In ottica qualitativa, abbiamo preso in considerazione l’aver dichiarato di essere stati aiutati nell’uso del mouse e della tastiera e osservato se questo provocava delle differenze sostanziali nelle prestazioni ai vari compiti.

Valutazione cognitiva online e multitasking: un confronto tra giovani e anziani.

GRAZIOSI, FEDERICA
2021/2022

Abstract

Con l’avanzamento tecnologico e i ritmi sempre più frenetici che contraddistinguono le nostre esistenze, la capacità di giostrarsi tra più attività contemporaneamente è diventata la regola. La capacità di eseguire due o più compiti contemporaneamente viene definita multitasking e un buon metodo per indagarla è attraverso l’uso del paradigma del doppio compito. Le evidenze presenti in letteratura mostrano che le risorse cognitive sono limitate e che, nell’esecuzione dei doppi compiti, compare un costo nell’accuratezza o nella velocità della prestazione. Con l’avanzare dell’età, inoltre, le nostre capacità attentive e le funzioni esecutive, che sono alla base del multitasking, subiscono un lento declino, che può variare in relazione allo stato di salute. Il nostro studio, svolto online con compiti autosomministrati, è stato condotto su un campione totale di 307 partecipanti, composto da 201 partecipanti di età compresa tra 50 e 75 anni e 106 partecipanti di età compresa tra 18 e 30 anni. Inizialmente, sono stati somministrati il Cognitive Reserve Index Questionnaire (CRI–q), la versione autosomministrata di un test di screening cognitivo (Global Examination of Mental State, auto-GEMS) e un questionario finale volto ad autovalutare la propria autonomia e le proprie capacità nello svolgimento delle varie prove. A partire dalla letteratura, abbiamo voluto verificare se fosse presente un costo nel passaggio dalla condizione single alla condizione dual, o da una condizione di basso carico cognitivo ad una ad alto carico cognitivo e se variasse in relazione all’età dei partecipanti. Si è analizzato il costo in tre delle prove autosomministrate: nel Trail Making Test (TMT), che testa la capacità di ricerca visuo-spaziale, di attenzione selettiva, divisa, alternata e di memoria di lavoro; nel Test of Attentional Performance (TAP), che indaga la selettività e l’intensità dell’attenzione focalizzata e visuo-spaziale e nel doppio compito mnestico visivo. Una volta osservata la presenza di un effetto del dual-tasking sia inter-gruppo, sia tra-gruppi, abbiamo voluto verificare l’interazione tra età ed entità del costo, analizzando se le differenze siano dovute a delle peculiarità dei compiti, o se siano un effetto presente a prescindere dalla modalità sensoriale di presentazione dei compiti e se, quindi, dipendano dal processo d’invecchiamento. Infine, visto l’impiego sempre più massiccio del testing online e i limiti che lo caratterizzano, abbiamo voluto verificare se essere stati interrotti e/o aiutati nell’uso dei device elettronici abbia influenzato la performance dei partecipanti. In ottica qualitativa, abbiamo preso in considerazione l’aver dichiarato di essere stati aiutati nell’uso del mouse e della tastiera e osservato se questo provocava delle differenze sostanziali nelle prestazioni ai vari compiti.
2021
Online cognitive assessment: a comparison between young and older adults.
Multitasking
Cognitive assessment
Online
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/38470