La portata e la gravità della pandemia Covid-19 non ha eguali nella società moderna, sebbene la malattia COVID-19, causata dal virus SARS-CoV2, sia principalmente associata a problematiche respiratorie e delle vie aeree, numerosi studi hanno portato alla luce la presenza di deficit cognitivi che si protraggono anche distanza di mesi dalla fase acuta dell’infezione, evidenziando effetti a lungo termine noti come “long-covid”. L’obiettivo primario di questa ricerca è quello di indagare la presenza di difficoltà cognitive e psicologiche anche nella fase acuta dell’infezione da SARS-CoV-2, ovvero durante l’ospedalizzazione del paziente affetto dal malattia COVID-19. Al fine di raggiungere questo obiettivo, e di controllare eventuali effetti dell’ospedalizzazione stessa, è stato confrontato il profilo cognitivo e psicologico di pazienti ricoverati per COVID-19, con quello di pazienti ricoverati a causa di patologie ortopediche. È stata svolta una valutazione clinica neuropsicologica a 36 individui ricoverati presso l’Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona. Nello specifico, 21 pazienti ricoverati per infezione da Sars-CoV2 con esiti di polmonite bilaterale e/o insufficienza respiratoria e 15 pazienti ospedalizzati a causa di patologie ortopediche. Come criteri d’inclusione dei pazienti sono stati considerati: età inferiore a 80 anni, ricoverati da non più di 15 giorni; mentre come criteri di esclusione: tassi elevati di comorbidità e presenza di deficit cognitivi pregressi all’infezione. È stato creato un protocollo ad hoc, composto da: sub test “orientamento” del Mini Mental State Examination, Digit Span Reversal (DSR), Frontal Assessment Battery-italian version (FAB.it), sub test “funzioni esecutive” dell’Oxford Cognitive Screen, Apple Test e Test dell’Orologio, General Anxiety Disorder 7 (GAD-7) e Patient Health Questionnaire-9 (PHQ-9). Dai punteggi ai test emerge come il gruppo di pazienti ricoverati nel reparto di Pneumologia COVID inclusi nello studio, presenti alterazioni delle funzioni esecutive di base (misurate dalla FAB-it), memoria di lavoro (misurata dal test “Digit Span Reversal”) e attenzione visuo-spaziale (misurata dal test “Apple Test”). Inoltre, dalla somministrazione di test volti ad indagare il tono dell’umore di questi pazienti emerge la presenza di sintomi di ansia e sintomi depressivi (misurati rispettivamente dal GAD-7 e dal PHQ-9), questi risultati non si sono evidenziati nel gruppo di pazienti ortopedici. Infine, consapevoli dell’esperienza estremamente traumatica e stressante dal punto di vista emotivo che affrontano i pazienti ricoverati nei reparti COVID-19, abbiamo cercato di rispondere ad un ultimo quesito; indagare l’esistenza di una possibile correlazione significativa tra le performance risultate deficitarie nel gruppo di pazienti COVID ed il loro profilo emotivo e psicologico. Dall’analisi correlazionale condotta abbiamo confermato come le funzioni esecutive (misurate dal FAB-it) correlino negativamente con la sintomatologia depressiva riferita dal paziente (misurata dal PHQ-9). Ciò significa che a performance deficitarie nei test delle funzioni esecutive correlano più alti punteggi ai test che misurano i sintomi depressivi Queste valutazioni suggeriscono l’importanza di indentificare il più precocemente possibile quei pazienti che più potrebbero trarre giovamento dal monitoraggio dopo la dimissione. In tal modo sarebbe possibile identificare precocemente eventuali difficoltà ed intervenire con percorsi riabilitativi ad hoc.

Le sequele psicologiche e cognitive nei pazienti con infezione da SARS CoV-2 in fase acuta

VALUSSO, SARA
2021/2022

Abstract

La portata e la gravità della pandemia Covid-19 non ha eguali nella società moderna, sebbene la malattia COVID-19, causata dal virus SARS-CoV2, sia principalmente associata a problematiche respiratorie e delle vie aeree, numerosi studi hanno portato alla luce la presenza di deficit cognitivi che si protraggono anche distanza di mesi dalla fase acuta dell’infezione, evidenziando effetti a lungo termine noti come “long-covid”. L’obiettivo primario di questa ricerca è quello di indagare la presenza di difficoltà cognitive e psicologiche anche nella fase acuta dell’infezione da SARS-CoV-2, ovvero durante l’ospedalizzazione del paziente affetto dal malattia COVID-19. Al fine di raggiungere questo obiettivo, e di controllare eventuali effetti dell’ospedalizzazione stessa, è stato confrontato il profilo cognitivo e psicologico di pazienti ricoverati per COVID-19, con quello di pazienti ricoverati a causa di patologie ortopediche. È stata svolta una valutazione clinica neuropsicologica a 36 individui ricoverati presso l’Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona. Nello specifico, 21 pazienti ricoverati per infezione da Sars-CoV2 con esiti di polmonite bilaterale e/o insufficienza respiratoria e 15 pazienti ospedalizzati a causa di patologie ortopediche. Come criteri d’inclusione dei pazienti sono stati considerati: età inferiore a 80 anni, ricoverati da non più di 15 giorni; mentre come criteri di esclusione: tassi elevati di comorbidità e presenza di deficit cognitivi pregressi all’infezione. È stato creato un protocollo ad hoc, composto da: sub test “orientamento” del Mini Mental State Examination, Digit Span Reversal (DSR), Frontal Assessment Battery-italian version (FAB.it), sub test “funzioni esecutive” dell’Oxford Cognitive Screen, Apple Test e Test dell’Orologio, General Anxiety Disorder 7 (GAD-7) e Patient Health Questionnaire-9 (PHQ-9). Dai punteggi ai test emerge come il gruppo di pazienti ricoverati nel reparto di Pneumologia COVID inclusi nello studio, presenti alterazioni delle funzioni esecutive di base (misurate dalla FAB-it), memoria di lavoro (misurata dal test “Digit Span Reversal”) e attenzione visuo-spaziale (misurata dal test “Apple Test”). Inoltre, dalla somministrazione di test volti ad indagare il tono dell’umore di questi pazienti emerge la presenza di sintomi di ansia e sintomi depressivi (misurati rispettivamente dal GAD-7 e dal PHQ-9), questi risultati non si sono evidenziati nel gruppo di pazienti ortopedici. Infine, consapevoli dell’esperienza estremamente traumatica e stressante dal punto di vista emotivo che affrontano i pazienti ricoverati nei reparti COVID-19, abbiamo cercato di rispondere ad un ultimo quesito; indagare l’esistenza di una possibile correlazione significativa tra le performance risultate deficitarie nel gruppo di pazienti COVID ed il loro profilo emotivo e psicologico. Dall’analisi correlazionale condotta abbiamo confermato come le funzioni esecutive (misurate dal FAB-it) correlino negativamente con la sintomatologia depressiva riferita dal paziente (misurata dal PHQ-9). Ciò significa che a performance deficitarie nei test delle funzioni esecutive correlano più alti punteggi ai test che misurano i sintomi depressivi Queste valutazioni suggeriscono l’importanza di indentificare il più precocemente possibile quei pazienti che più potrebbero trarre giovamento dal monitoraggio dopo la dimissione. In tal modo sarebbe possibile identificare precocemente eventuali difficoltà ed intervenire con percorsi riabilitativi ad hoc.
2021
The psychological and cognitive consequences in patients hospitalized for SARS CoV-2 infection
SARS CoV-2
COVID-19
neuro-covid
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
VALUSSO_SARA.pdf

accesso riservato

Dimensione 1.25 MB
Formato Adobe PDF
1.25 MB Adobe PDF

The text of this website © Università degli studi di Padova. Full Text are published under a non-exclusive license. Metadata are under a CC0 License

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/38649