Background: La quantificazione delle mitosi nel melanoma cutaneo è stata esclusa dalle principali variabili prognostiche utilizzate per definire lo stadio TNM, nell’ottava ed ultima edizione dei criteri di stadiazione dell’AJCC. Obiettivo: indagare il valore prognostico della presenza di mitosi nel melanoma e quindi valutare la scelta di rimuovere questo criterio da quelli che vengono utilizzati per definire lo stadio. Materiali e metodi: Lo studio osservazionale retrospettivo ha coinvolto un totale di 2647 pazienti trattati per melanoma cutaneo di cui 1279 casi incidenti dell’anno 2015 e 1368 casi incidenti dell’anno 2017. Le variabili sociodemografiche, cliniche ed istopatologiche raccolte nell’ultimo follow-up del 31/12/2020 sono state confrontate con il numero di mitosi per individuare gli effetti sulla sopravvivenza. Sono state svolte analisi bivariate per valutare le associazioni tra le variabili esplicative e la sopravvivenza. Dopo una pulizia dei dati dovuta alla presenza di dati mancanti, sono state svolte le analisi della sopravvivenza: si passa alle analisi descrittive tramite la rappresentazione delle curve di Kaplan-Meier e ai modelli di Cox per i due anni separatamente e poi congiuntamente. Per individuare le variabili prognostiche significative è stata fatta una selezione automatica delle variabili all’indietro (stepwise backward). La verifica della bontà dei modelli è stata eseguita tramite l’analisi dei residui. Per ottenere un quadro più chiaro delle associazioni è stato adattato un modello log-lineare e calcolato l’indice Tau-b di Kendall. Risultati: Nel 2015, la probabilità di sopravvivere 5 e più anni per chi non presenta mitosi risulta del 23% superiore rispetto a chi ne presenta. Nel 2017, la probabilità di sopravvivere 4 e più anni per chi non presenta mitosi risulta del 13% superiore rispetto a chi ne presenta. Le curve di Kaplan-Meier mostrano che, per chi presenta più di 6 mitosi, nel 2015 la probabilità di sopravvivenza a 5 e più anni si riduce al 50% mentre nei pazienti del 2017 la probabilità di sopravvivenza a 4 e più anni si riduce al 70% circa. Si sono adattati i modelli di sopravvivenza per i due anni separatamente e poi congiuntamente: tali modelli hanno portato a selezionare come variabili diagnostiche significative la profondità di Breslow e la variabile metastasi. Nel 2017 si aggiunge la variabile ulcerazione e nel modello ottenuto dall'analisi congiunta dei due anni si aggiungono le variabili ulcerazione e sede. In tutti e tre i modelli la variabile relativa al numero di mitosi non viene considerata ma vengono piuttosto incluse la profondità di Breslow e l’ulcerazione, variabili considerate nell’ottava edizione al posto della mitosi perché maggiormente predittive. Nel modello log-lineare la variabile mitosi interagisce significativamente con il livello di Clark. Il calcolo dell'indice Tau-b di Kendall ha mostrato che la variabile mitosi è significativamente associata alle variabili prognostiche “profondità di Breslow” e “livello di Clark”. Conclusioni: le analisi svolte portano a supportare la decisione di escludere la mitosi dai criteri di stadiazione.
Valutazione dell'efficacia del tasso mitotico come fattore prognostico del melanoma cutaneo maligno.
CAVALIERE, CAMILLA
2021/2022
Abstract
Background: La quantificazione delle mitosi nel melanoma cutaneo è stata esclusa dalle principali variabili prognostiche utilizzate per definire lo stadio TNM, nell’ottava ed ultima edizione dei criteri di stadiazione dell’AJCC. Obiettivo: indagare il valore prognostico della presenza di mitosi nel melanoma e quindi valutare la scelta di rimuovere questo criterio da quelli che vengono utilizzati per definire lo stadio. Materiali e metodi: Lo studio osservazionale retrospettivo ha coinvolto un totale di 2647 pazienti trattati per melanoma cutaneo di cui 1279 casi incidenti dell’anno 2015 e 1368 casi incidenti dell’anno 2017. Le variabili sociodemografiche, cliniche ed istopatologiche raccolte nell’ultimo follow-up del 31/12/2020 sono state confrontate con il numero di mitosi per individuare gli effetti sulla sopravvivenza. Sono state svolte analisi bivariate per valutare le associazioni tra le variabili esplicative e la sopravvivenza. Dopo una pulizia dei dati dovuta alla presenza di dati mancanti, sono state svolte le analisi della sopravvivenza: si passa alle analisi descrittive tramite la rappresentazione delle curve di Kaplan-Meier e ai modelli di Cox per i due anni separatamente e poi congiuntamente. Per individuare le variabili prognostiche significative è stata fatta una selezione automatica delle variabili all’indietro (stepwise backward). La verifica della bontà dei modelli è stata eseguita tramite l’analisi dei residui. Per ottenere un quadro più chiaro delle associazioni è stato adattato un modello log-lineare e calcolato l’indice Tau-b di Kendall. Risultati: Nel 2015, la probabilità di sopravvivere 5 e più anni per chi non presenta mitosi risulta del 23% superiore rispetto a chi ne presenta. Nel 2017, la probabilità di sopravvivere 4 e più anni per chi non presenta mitosi risulta del 13% superiore rispetto a chi ne presenta. Le curve di Kaplan-Meier mostrano che, per chi presenta più di 6 mitosi, nel 2015 la probabilità di sopravvivenza a 5 e più anni si riduce al 50% mentre nei pazienti del 2017 la probabilità di sopravvivenza a 4 e più anni si riduce al 70% circa. Si sono adattati i modelli di sopravvivenza per i due anni separatamente e poi congiuntamente: tali modelli hanno portato a selezionare come variabili diagnostiche significative la profondità di Breslow e la variabile metastasi. Nel 2017 si aggiunge la variabile ulcerazione e nel modello ottenuto dall'analisi congiunta dei due anni si aggiungono le variabili ulcerazione e sede. In tutti e tre i modelli la variabile relativa al numero di mitosi non viene considerata ma vengono piuttosto incluse la profondità di Breslow e l’ulcerazione, variabili considerate nell’ottava edizione al posto della mitosi perché maggiormente predittive. Nel modello log-lineare la variabile mitosi interagisce significativamente con il livello di Clark. Il calcolo dell'indice Tau-b di Kendall ha mostrato che la variabile mitosi è significativamente associata alle variabili prognostiche “profondità di Breslow” e “livello di Clark”. Conclusioni: le analisi svolte portano a supportare la decisione di escludere la mitosi dai criteri di stadiazione.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
Cavaliere_Camilla.pdf
accesso riservato
Dimensione
2.78 MB
Formato
Adobe PDF
|
2.78 MB | Adobe PDF |
The text of this website © Università degli studi di Padova. Full Text are published under a non-exclusive license. Metadata are under a CC0 License
https://hdl.handle.net/20.500.12608/38807