The relationship between humans and the natural environment is as ancestral as it is controversial. The phenomenon of plant blindness, as indifference to plant organisms, is undisputed and is reflected at the perceptual and cognitive level. Equally widespread is the theory of biophilia, which postulates an evolutionary predisposition to become affiliated with the natural environment. There have been many spiritual and philosophical conceptualisations of environmental sensitivity, neglecting the cognitive and emotional psychological aspects of interaction with nature. These can be traced back to the psychological construct of attitudes towards the environment. Although studies on trait and induced empathy are scarce, it appears that feelings of empathy and compassion for suffering people also generalise to environmental destruction, predicting beneficial environmental and climate actions. Empathy and immersion in nature are effective strategies for overcoming plant blindness and consolidating an intimate contact with the environment and together with environmental education and competence, from an early age, are prerequisites for private and public pro-environmental behaviour. The latter are also subject to the moderating influence of altruistic and biospheric values, subjective norms and personality traits. However, a discrepancy between the intention to respect the environment and actual behaviour is in fact evident. Climate change mitigation is hindered by psychological variables, such as temporal and self distance and the improper use of heuristics, which leads to errors of judgement and, finally, a tendency to inaction. A wide range of measurement instruments is available in the scientific literature, mostly self-report and explicit, of which only one assesses the construct of trait empathy. The lack of social desirability scales and italian validation, with the exception of the Pro-Environmental Behaviour Scale, makes progress in this field necessary. In the scenario of the current environmental and climate emergency, psychologists, with other professionals and social and political institutions, according to a multidisciplinary and synergic approach, must implement interventions to promote a change in individuals, culminating in the adoption of an eco-sustainable lifestyle.

Il rapporto tra il genere umano e l'ambiente naturale è tanto ancestrale quanto controverso. È indiscusso il fenomeno della plant blindness, quale indifferenza nei confronti degli organismi vegetali, che si riflette a livello percettivo e cognitivo. È altrettanto diffusa la teoria della biofilia, che postula una predisposizione evoluzionistica ad affiliarsi all’ambiente naturale. Si sono susseguite molteplici concettualizzazioni spirituali e filosofiche circa la sensibilità ambientale, trascurando gli aspetti psicologici cognitivi ed emotivi dell'interazione con la natura. Esse sono riconducibili al costrutto psicologico di atteggiamenti verso l’ambiente. Sebbene gli studi relativi all’empatia di tratto e indotta siano esigui, sembra che i sentimenti di empatia e di compassione per le persone sofferenti si generalizzino anche alla distruzione ambientale, predicendo azioni benefiche per l’ambiente e per il clima. L’empatia e l’immersione nella natura sono strategie efficaci per il superamento della plant blindness e per il consolidamento di un contatto intimo con l’ambiente, che insieme all'educazione e alla competenza ambientali, fin dall'età infantile, costituiscono dei presupposti per i comportamenti pro ambiente privati e pubblici. Questi ultimi sono soggetti anche all'influenza moderatrice dei valori altruistici e biosferici, delle norme soggettive e dei tratti di personalità. Tuttavia, è di fatto evidente una discrepanza tra l’intenzione a rispettare l'ambiente e il comportamento effettivo. La mitigazione del cambiamento climatico è ostacolata da variabili psicologiche, come la distanza temporale e dal sé e l'utilizzo improprio di euristiche, che comporta errori di valutazione e, infine, una tendenza all’inazione. Nella letteratura scientifica è disponibile un’ampia gamma di strumenti di misura, prevalentemente self report ed espliciti, di cui solo uno valuta il costrutto di empatia di tratto. La mancanza di scale di controllo della desiderabilità sociale e della validazione italiana, ad eccezione della Pro-Environmental Behavior Scale, rende necessari progressi in questo campo. Nello scenario dell’attuale emergenza ambientale e climatica, gli psicologi, insieme ad altri professionisti e alle istituzioni sociali e politiche, secondo un approccio multidisciplinare e sinergico, devono implementare interventi atti a promuovere nei singoli un cambiamento, che culmini nell’adozione di uno stile di vita improntato all’ecosostenibilità.

SENSIBILITA’ ED EMPATIA AMBIENTALE: IMPLICAZIONI PER PROMUOVERE IL CAMBIAMENTO IN DIREZIONE ECOSOSTENIBILE.

GEMINI, ARIANNA
2021/2022

Abstract

The relationship between humans and the natural environment is as ancestral as it is controversial. The phenomenon of plant blindness, as indifference to plant organisms, is undisputed and is reflected at the perceptual and cognitive level. Equally widespread is the theory of biophilia, which postulates an evolutionary predisposition to become affiliated with the natural environment. There have been many spiritual and philosophical conceptualisations of environmental sensitivity, neglecting the cognitive and emotional psychological aspects of interaction with nature. These can be traced back to the psychological construct of attitudes towards the environment. Although studies on trait and induced empathy are scarce, it appears that feelings of empathy and compassion for suffering people also generalise to environmental destruction, predicting beneficial environmental and climate actions. Empathy and immersion in nature are effective strategies for overcoming plant blindness and consolidating an intimate contact with the environment and together with environmental education and competence, from an early age, are prerequisites for private and public pro-environmental behaviour. The latter are also subject to the moderating influence of altruistic and biospheric values, subjective norms and personality traits. However, a discrepancy between the intention to respect the environment and actual behaviour is in fact evident. Climate change mitigation is hindered by psychological variables, such as temporal and self distance and the improper use of heuristics, which leads to errors of judgement and, finally, a tendency to inaction. A wide range of measurement instruments is available in the scientific literature, mostly self-report and explicit, of which only one assesses the construct of trait empathy. The lack of social desirability scales and italian validation, with the exception of the Pro-Environmental Behaviour Scale, makes progress in this field necessary. In the scenario of the current environmental and climate emergency, psychologists, with other professionals and social and political institutions, according to a multidisciplinary and synergic approach, must implement interventions to promote a change in individuals, culminating in the adoption of an eco-sustainable lifestyle.
2021
ENVIRONMENTAL SENSITIVITY AND EMPATHY: IMPLICATIONS FOR PROMOTING CHANGE IN AN ENVIRONMENTALLY SUSTAINABLE DIRECTION.
Il rapporto tra il genere umano e l'ambiente naturale è tanto ancestrale quanto controverso. È indiscusso il fenomeno della plant blindness, quale indifferenza nei confronti degli organismi vegetali, che si riflette a livello percettivo e cognitivo. È altrettanto diffusa la teoria della biofilia, che postula una predisposizione evoluzionistica ad affiliarsi all’ambiente naturale. Si sono susseguite molteplici concettualizzazioni spirituali e filosofiche circa la sensibilità ambientale, trascurando gli aspetti psicologici cognitivi ed emotivi dell'interazione con la natura. Esse sono riconducibili al costrutto psicologico di atteggiamenti verso l’ambiente. Sebbene gli studi relativi all’empatia di tratto e indotta siano esigui, sembra che i sentimenti di empatia e di compassione per le persone sofferenti si generalizzino anche alla distruzione ambientale, predicendo azioni benefiche per l’ambiente e per il clima. L’empatia e l’immersione nella natura sono strategie efficaci per il superamento della plant blindness e per il consolidamento di un contatto intimo con l’ambiente, che insieme all'educazione e alla competenza ambientali, fin dall'età infantile, costituiscono dei presupposti per i comportamenti pro ambiente privati e pubblici. Questi ultimi sono soggetti anche all'influenza moderatrice dei valori altruistici e biosferici, delle norme soggettive e dei tratti di personalità. Tuttavia, è di fatto evidente una discrepanza tra l’intenzione a rispettare l'ambiente e il comportamento effettivo. La mitigazione del cambiamento climatico è ostacolata da variabili psicologiche, come la distanza temporale e dal sé e l'utilizzo improprio di euristiche, che comporta errori di valutazione e, infine, una tendenza all’inazione. Nella letteratura scientifica è disponibile un’ampia gamma di strumenti di misura, prevalentemente self report ed espliciti, di cui solo uno valuta il costrutto di empatia di tratto. La mancanza di scale di controllo della desiderabilità sociale e della validazione italiana, ad eccezione della Pro-Environmental Behavior Scale, rende necessari progressi in questo campo. Nello scenario dell’attuale emergenza ambientale e climatica, gli psicologi, insieme ad altri professionisti e alle istituzioni sociali e politiche, secondo un approccio multidisciplinare e sinergico, devono implementare interventi atti a promuovere nei singoli un cambiamento, che culmini nell’adozione di uno stile di vita improntato all’ecosostenibilità.
empatia ambientale
plant blindness
cura ambientale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/39727