Diversi studi in letteratura suggeriscono che la rete sociale e il supporto sociale di cui un individuo può beneficiare costituiscano potenti risorse psicosociali per la salute cardiovascolare. Uno dei modelli proposti, noto come stress buffering, sostiene che il supporto sociale sia benefico per la salute mentale e fisica di una persona specialmente durante i periodi di forte stress e che sia correlato alla salute principalmente nelle persone sottoposte a stress. Questa teoria suggerisce che il supporto sociale riduca la morbidità e la mortalità per eventi cardiovascolari attraverso la riduzione delle risposte cardiovascolari acute nello specifico durante la risposta di stress. Alla luce delle evidenze presenti in letteratura riguardo gli effetti modulatori del supporto sociale sulla CVR durante una situazione di stress, e delle limitazioni che tali studi presentano, l’esperimento condotto nel presente studio aveva come obiettivo provare a definire in che modo il processo di stress buffering varia in funzione del tipo di rapporto che si ha con l’altro/a. Il compito sperimentale usato in questo studio è il Trier Social Stress Test (TSST), adattato per un setting diadico, in cui uno dei due partecipanti della diade (partecipante Target) era effettivamente impegnato nel compito, mentre l’altro partecipante della diade (partecipante Observer) si limitava ad essere presente ed osservare, senza interagire in maniera esplicita con l’altro. Durante l’esperimento sono state raccolte una serie di misure self report per valutare l’esperienza emotiva dei partecipanti al termine di ogni fase del compito, sono state raccolte anche una serie di misure di tratto ed è stata registrata l’attività  cardiaca attraverso l’ECG, per tutta la durata del compito. I risultati sulla reattività  cardiovascolare sono in linea con la stress buffering hypothesis, in quanto osserviamo che effettuare un task da stress in presenza del proprio partner ha un effetto protettivo, sull’attivazione nella fase di stress acuto (speech). Sul piano dell’esperienza soggettiva osserviamo un pattern, a prima vista sorprendente, con una maggiore ansia percepita in chi ha svolto il task in compagnia del proprio partner. Questo risultato è però in linea con alcuni studi passati, ed è possibile interpretarlo come il risultato di una maggiore sensibilità al giudizio da parte del proprio partner in una condizione di performance. Al contrario, quando si deve effettuare una performance di fronte ad uno sconosciuto, l’ansia sociale non svolge nessun ruolo. Rispetto ai lavori precedenti, questo lavoro aggiunge un confronto diretto tra partner e sconosciuti, in una condizione passiva e l’uso di un task con una forte connotazione sociale, rispetto a task da stress con una minore componente di stress sociale (i.e. calcolo aritmetico).

Supporto sociale e stress buffering: come il tipo di relazione modula la risposta psicofisiologica durante un compito da stress?

SCARPA, ELENA
2021/2022

Abstract

Diversi studi in letteratura suggeriscono che la rete sociale e il supporto sociale di cui un individuo può beneficiare costituiscano potenti risorse psicosociali per la salute cardiovascolare. Uno dei modelli proposti, noto come stress buffering, sostiene che il supporto sociale sia benefico per la salute mentale e fisica di una persona specialmente durante i periodi di forte stress e che sia correlato alla salute principalmente nelle persone sottoposte a stress. Questa teoria suggerisce che il supporto sociale riduca la morbidità e la mortalità per eventi cardiovascolari attraverso la riduzione delle risposte cardiovascolari acute nello specifico durante la risposta di stress. Alla luce delle evidenze presenti in letteratura riguardo gli effetti modulatori del supporto sociale sulla CVR durante una situazione di stress, e delle limitazioni che tali studi presentano, l’esperimento condotto nel presente studio aveva come obiettivo provare a definire in che modo il processo di stress buffering varia in funzione del tipo di rapporto che si ha con l’altro/a. Il compito sperimentale usato in questo studio è il Trier Social Stress Test (TSST), adattato per un setting diadico, in cui uno dei due partecipanti della diade (partecipante Target) era effettivamente impegnato nel compito, mentre l’altro partecipante della diade (partecipante Observer) si limitava ad essere presente ed osservare, senza interagire in maniera esplicita con l’altro. Durante l’esperimento sono state raccolte una serie di misure self report per valutare l’esperienza emotiva dei partecipanti al termine di ogni fase del compito, sono state raccolte anche una serie di misure di tratto ed è stata registrata l’attività  cardiaca attraverso l’ECG, per tutta la durata del compito. I risultati sulla reattività  cardiovascolare sono in linea con la stress buffering hypothesis, in quanto osserviamo che effettuare un task da stress in presenza del proprio partner ha un effetto protettivo, sull’attivazione nella fase di stress acuto (speech). Sul piano dell’esperienza soggettiva osserviamo un pattern, a prima vista sorprendente, con una maggiore ansia percepita in chi ha svolto il task in compagnia del proprio partner. Questo risultato è però in linea con alcuni studi passati, ed è possibile interpretarlo come il risultato di una maggiore sensibilità al giudizio da parte del proprio partner in una condizione di performance. Al contrario, quando si deve effettuare una performance di fronte ad uno sconosciuto, l’ansia sociale non svolge nessun ruolo. Rispetto ai lavori precedenti, questo lavoro aggiunge un confronto diretto tra partner e sconosciuti, in una condizione passiva e l’uso di un task con una forte connotazione sociale, rispetto a task da stress con una minore componente di stress sociale (i.e. calcolo aritmetico).
2021
Social support and stress buffering: how does relationship type modulate psychophysiological response during a stress task?
Supporto sociale
Stress buffering
ECG
relazione
TSST
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/39753