Laureando: Pistilli Jacopo Titolo Tesi: Workload, perfezionismo e workaholism: uno studio di diario longitudinale. Indirizzo corso di laurea: Psicologia sociale, del lavoro e della comunicazione. Relatore: Falco Alessandra Questa tesi è volta attraverso lo studio di un diario longitudinale ad esplorare la relazione di moderazione che avviene da parte del perfezionismo su workload e workaholism, in questo studio è stato ipotizzato che la relazione che avviene tra workload e perfezionismo venga moderata in modo significativo dal perfezionismo. Le fonti per questa tesi sono relative principalmente a studi conseguiti negli ultimi 3 anni (20019-2022) relativi ai tre costrutti di riferimento. L’inquadramento teorico scelto per il workaholism è il modello biopsicosociale (McMillan & O’Driscoll, 2008) secondo il quale il comportamento umano è prodotto da l’unine di diversi fattori, biologici, psicologici e sociali; per questo è stato ipotizzato che il workaholism abbia alla base questi fattori, pensando all’insorgenza del workaholism come data dalla combinazione di interazioni complesse tra: predisposizioni personali, comportamenti appresi, i processi cognitivi della persona, le emozioni sperimentate e il contesto sociale nel quale si trovano. Il workaholism potrebbe inoltre essere generato dall’apprendimento del comportamento lavorativo ossessivo da parte di persone significative per l’individuo e attraverso il rinforzo positivo di un comportamento messo in atto in precedenza in ambito lavorativo. Secondo questo modello dunque il workload potrebbe predisporre la persona al workaholism, ciò potrebbe inoltre essere coadiuvato e infine portato all’insorgenza del workaholism dal tratto di personalità del perfezionismo, mantenuto poi da pattern disfunzionali di comportamento e cognitivi. Il perfezionismo è una disposizione personale, caratterizzato dalla ricerca della perfezione e dal imporre standard eccessivamente alti per le prestazioni, con la tendenza ad avere un giudizio eccessivamente critico nelle valutazioni. Diversi autori hanno teorizzato che il perfezionismo sia un costrutto multidimensionale che abbia componenti intrapersonali e interpersonali, nel caso specifico di questo studio è stato preso in esame il modello di Hewitt e Flett (1991) in cui vengono esposti due tipi di perfezionismo: perfezionismo auto-orientato ovvero la tendenza a imporre standard elevati e irrealistici verso se stessi e allo stesso tempo ad essere molto critici quando questi standard non vengono rispettati. Ed il perfezionismo socialmente prescritto ovvero la tendenza della persona a credere che gli alti abbiano alte aspettative e alti standard verso i loro risultati, mostrando un atteggiamento molto critico verso il fallimento. Il workload seguendo il modello biopsicosociale è considerato come un possibile antecedente del workaholism, ovvero una parte del contesto sociale in cui l’individuo è immerso. L’ipotesi dello studio è che esista una correlazione positiva tra workload e workaholism, e che il perfezionismo sia un moderatore che aumenti in modo positivo tale correlazione.
Workload, perfezionismo e workaholism: uno studio di diario longitudinale
PISTILLI, JACOPO
2021/2022
Abstract
Laureando: Pistilli Jacopo Titolo Tesi: Workload, perfezionismo e workaholism: uno studio di diario longitudinale. Indirizzo corso di laurea: Psicologia sociale, del lavoro e della comunicazione. Relatore: Falco Alessandra Questa tesi è volta attraverso lo studio di un diario longitudinale ad esplorare la relazione di moderazione che avviene da parte del perfezionismo su workload e workaholism, in questo studio è stato ipotizzato che la relazione che avviene tra workload e perfezionismo venga moderata in modo significativo dal perfezionismo. Le fonti per questa tesi sono relative principalmente a studi conseguiti negli ultimi 3 anni (20019-2022) relativi ai tre costrutti di riferimento. L’inquadramento teorico scelto per il workaholism è il modello biopsicosociale (McMillan & O’Driscoll, 2008) secondo il quale il comportamento umano è prodotto da l’unine di diversi fattori, biologici, psicologici e sociali; per questo è stato ipotizzato che il workaholism abbia alla base questi fattori, pensando all’insorgenza del workaholism come data dalla combinazione di interazioni complesse tra: predisposizioni personali, comportamenti appresi, i processi cognitivi della persona, le emozioni sperimentate e il contesto sociale nel quale si trovano. Il workaholism potrebbe inoltre essere generato dall’apprendimento del comportamento lavorativo ossessivo da parte di persone significative per l’individuo e attraverso il rinforzo positivo di un comportamento messo in atto in precedenza in ambito lavorativo. Secondo questo modello dunque il workload potrebbe predisporre la persona al workaholism, ciò potrebbe inoltre essere coadiuvato e infine portato all’insorgenza del workaholism dal tratto di personalità del perfezionismo, mantenuto poi da pattern disfunzionali di comportamento e cognitivi. Il perfezionismo è una disposizione personale, caratterizzato dalla ricerca della perfezione e dal imporre standard eccessivamente alti per le prestazioni, con la tendenza ad avere un giudizio eccessivamente critico nelle valutazioni. Diversi autori hanno teorizzato che il perfezionismo sia un costrutto multidimensionale che abbia componenti intrapersonali e interpersonali, nel caso specifico di questo studio è stato preso in esame il modello di Hewitt e Flett (1991) in cui vengono esposti due tipi di perfezionismo: perfezionismo auto-orientato ovvero la tendenza a imporre standard elevati e irrealistici verso se stessi e allo stesso tempo ad essere molto critici quando questi standard non vengono rispettati. Ed il perfezionismo socialmente prescritto ovvero la tendenza della persona a credere che gli alti abbiano alte aspettative e alti standard verso i loro risultati, mostrando un atteggiamento molto critico verso il fallimento. Il workload seguendo il modello biopsicosociale è considerato come un possibile antecedente del workaholism, ovvero una parte del contesto sociale in cui l’individuo è immerso. L’ipotesi dello studio è che esista una correlazione positiva tra workload e workaholism, e che il perfezionismo sia un moderatore che aumenti in modo positivo tale correlazione.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/40325