Nella nuova era che stiamo vivendo, l’Antropocene, la natura non è più percepita come una forza inevitabile, ma anzi essa si piega al volere dell’uomo, che la plasma e la distrugge a suo piacimento. Dalla seconda metà del Settecento, a seguito della Rivoluzione industriale, l’uomo ha conosciuto un progresso tecnologico senza pari, spesso e volentieri a discapito della natura. Le tradizioni un tempo principio cardine di ogni comunità, perdono ora la propria influenza su di essa: ciò comporta la totale disconnessione dell’uomo con la natura e la perdita di significato della vita in armonia con essa. Nella nuova società del progresso siamo costantemente circondati da rischi e pericoli: l’uomo si è trasformato da vittima ad artefice del proprio destino, protagonista della spirale di eventi che porteranno a conseguenze drammatiche per la società intera. Assistiamo così ad un’atrofizzazione della memoria culturale della nostra comunità, grande o piccola che sia: diventa necessario l’impegno morale di una comunità intera per dare significato alla memoria collettiva che si iscrive nel “calendario civile” di una società. Le testimonianze dei sopravvissuti vanno ascoltate e preservate quali tasselli di una storia che necessita della memoria per continuare a vivere, perché ciò che c’è di più importante non è il ricordo in sé, ma la consapevolezza: conoscere e capire sono fondamentali per non ripetere gli errori del passato e prendere decisioni sia per il nostro presente che per il nostro futuro.
La memoria collettiva dei disastri ambientali “human-made”: il lavoro culturale delle Associazioni di vittime
TOLLARDO, VALENTINA
2021/2022
Abstract
Nella nuova era che stiamo vivendo, l’Antropocene, la natura non è più percepita come una forza inevitabile, ma anzi essa si piega al volere dell’uomo, che la plasma e la distrugge a suo piacimento. Dalla seconda metà del Settecento, a seguito della Rivoluzione industriale, l’uomo ha conosciuto un progresso tecnologico senza pari, spesso e volentieri a discapito della natura. Le tradizioni un tempo principio cardine di ogni comunità, perdono ora la propria influenza su di essa: ciò comporta la totale disconnessione dell’uomo con la natura e la perdita di significato della vita in armonia con essa. Nella nuova società del progresso siamo costantemente circondati da rischi e pericoli: l’uomo si è trasformato da vittima ad artefice del proprio destino, protagonista della spirale di eventi che porteranno a conseguenze drammatiche per la società intera. Assistiamo così ad un’atrofizzazione della memoria culturale della nostra comunità, grande o piccola che sia: diventa necessario l’impegno morale di una comunità intera per dare significato alla memoria collettiva che si iscrive nel “calendario civile” di una società. Le testimonianze dei sopravvissuti vanno ascoltate e preservate quali tasselli di una storia che necessita della memoria per continuare a vivere, perché ciò che c’è di più importante non è il ricordo in sé, ma la consapevolezza: conoscere e capire sono fondamentali per non ripetere gli errori del passato e prendere decisioni sia per il nostro presente che per il nostro futuro.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/40350