In letteratura è stato ampiamente dimostrato il ruolo protettivo che la riserva cognitiva ha nei confronti del declino cognitivo, spesso associato a patologie neurodegenerative, come ad esempio la malattia di Alzheimer. In particolare, un alto livello di riserva cognitiva risulta essere protettivo contro la sintomatologia e la disfunzionalità delle malattie cerebrali, mentre un livello più basso rappresenta un fattore di vulnerabilità. Più recentemente, è stato ipotizzato che questo concetto possa essere applicato anche ai disturbi mentali, suggerendo che la riserva cognitiva possa avere effetti protettivi nei confronti di condizioni psicopatologiche, quali ansia e depressione. Tuttavia, tale ambito di ricerca resta ad oggi poco esplorato. Perciò, lo scopo di questa tesi è quello di indagare l’esistenza di possibili relazioni tra la riserva cognitiva e il benessere psicologico. L’ipotesi indagata è se la riserva cognitiva possa avere un ruolo protettivo nei confronti dei sintomi ansiosi e depressivi nell’invecchiamento sano. I risultati ottenuti hanno mostrato che esiste una relazione positiva significativa tra il livello di difficoltà cognitive e i sintomi di ansia, depressione e stress. Inoltre, è emerso che la riserva cognitiva agisce come fattore di moderazione all’interno della relazione tra il grado di difficoltà cognitive e i sintomi ansiosi. Ciò significa che, in presenza di difficoltà cognitive, un alto livello di riserva cognitiva può proteggere dall’insorgenza della sintomatologia ansiosa. Questi risultati confermano, quindi, l’esistenza di una relazione tra riserva cognitiva e benessere psicologico. Inoltre, sottolineano l’importanza di accrescere la quantità di riserva cognitiva nel corso della vita, per via della sua capacità di attenuare l’impatto negativo delle difficoltà cognitive sulla salute mentale.
Riserva cognitiva e benessere psicologico nell'invecchiamento sano: uno studio sulle possibili relazioni
DELLAPASQUA, CARLOTTA
2021/2022
Abstract
In letteratura è stato ampiamente dimostrato il ruolo protettivo che la riserva cognitiva ha nei confronti del declino cognitivo, spesso associato a patologie neurodegenerative, come ad esempio la malattia di Alzheimer. In particolare, un alto livello di riserva cognitiva risulta essere protettivo contro la sintomatologia e la disfunzionalità delle malattie cerebrali, mentre un livello più basso rappresenta un fattore di vulnerabilità. Più recentemente, è stato ipotizzato che questo concetto possa essere applicato anche ai disturbi mentali, suggerendo che la riserva cognitiva possa avere effetti protettivi nei confronti di condizioni psicopatologiche, quali ansia e depressione. Tuttavia, tale ambito di ricerca resta ad oggi poco esplorato. Perciò, lo scopo di questa tesi è quello di indagare l’esistenza di possibili relazioni tra la riserva cognitiva e il benessere psicologico. L’ipotesi indagata è se la riserva cognitiva possa avere un ruolo protettivo nei confronti dei sintomi ansiosi e depressivi nell’invecchiamento sano. I risultati ottenuti hanno mostrato che esiste una relazione positiva significativa tra il livello di difficoltà cognitive e i sintomi di ansia, depressione e stress. Inoltre, è emerso che la riserva cognitiva agisce come fattore di moderazione all’interno della relazione tra il grado di difficoltà cognitive e i sintomi ansiosi. Ciò significa che, in presenza di difficoltà cognitive, un alto livello di riserva cognitiva può proteggere dall’insorgenza della sintomatologia ansiosa. Questi risultati confermano, quindi, l’esistenza di una relazione tra riserva cognitiva e benessere psicologico. Inoltre, sottolineano l’importanza di accrescere la quantità di riserva cognitiva nel corso della vita, per via della sua capacità di attenuare l’impatto negativo delle difficoltà cognitive sulla salute mentale.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/40355