Le infezioni e le tossinfezioni alimentari stanno diventando una frequente causa di affezioni nei Paesi industrializzati. Le infezioni di origine alimentare sono causate dal consumo di alimenti o bevande contaminati da microrganismi di vario tipo. Gli agenti eziologici principalmente coinvolti nelle epidemie che si sono verificate a seguito di consumo di alimenti contaminati sono batteri, in particolare Campylobacter spp., Salmonella spp., ceppi patogeni di E. coli e virus enterici come Norovirus, il virus A dell’epatite (HAV), il virus dell’epatite E (HEV) e Rotavirus (RV). I patogeni emergenti rappresentano un serio problema di sanità pubblica assumendo una sempre maggiore importanza epidemiologica. Questo potrebbe essere spiegato da diversi fattori quali la globalizzazione del commercio, l’aumento della popolazione a rischio come anziani e soggetti immunocompromessi, il cambiamento delle abitudini alimentari, la tendenza a consumare pasti fuori casa. Lo studio dei dati epidemiologici sulle infezioni alimentari degli ultimi anni ha evidenziato un’importanza crescente dei virus enterici, anche a seguito del miglioramento delle tecniche di analisi che permettono di attribuire a questi agenti patogeni molti episodi epidemici prima classificati ad eziologia sconosciuta. I virus dell’Epatite A (HAV) e i Norovirus sono agenti infettanti comuni per l'uomo e sono attualmente riconosciuti come i più importanti patogeni di origine alimentare per quanto riguarda il numero di focolai e persone colpite in Occidente e i focolai sono collegati al consumo di molluschi, frutta e verdure RTE e frutti di bosco surgelati. Tali virus sono altamente infettivi e possono portare alla diffusione di epidemie anche se il loro monitoraggio non è ancora inserito nei regolamenti europei. Questo rende difficile la stima della prevalenza e incidenza per la mancanza di robusti piani di sorveglianza. Dal punto di vista della contaminazione degli alimenti, essa può avvenire lungo tutta la filiera alimentare ed è principalmente causata da cross-contaminazioni, maneggiamento da parte di persone infette e da contaminazione ambientale. Inoltre, per le loro caratteristiche biologiche, tali virus possono resistere a lungo sugli alimenti e resistere anche a i principali trattamenti disinfettanti Quindi, dal punto di vista della prevenzione risulta molto importante il monitoraggio epidemiologico di queste infezioni, perché possono rappresentare un indice dell’efficienza delle misure di sicurezza alimentare e può fornire importanti informazioni per mantenerle sotto controllo e per prevenirne l’insorgenza. Essendo che i principali focolai segnalati legati a contaminazione da NoV e HAV sono associati al consumo di prodotti freschi come frutti di bosco, insalate e pomodori secchi, il mio lavoro di tesi si è concentrato sul rilevamento di questi due virus in matrici vegetali mediante il metodo qualitativo ISO 15216-2:2019. Il lavoro ha come ulteriore scopo quello di fare una stima della prevalenza di NoV e HAV nel periodo gennaio 2017-settembre 2021 e indirettamente valutare il rispetto delle prassi igienico-sanitario e dei trattamenti approcciato in ambito di filiera alimentare e di ricercare eventuali correlazioni tra rilevazione e stagionalità. Nell’arco del periodo di ricerca (2017-2022), soltanto in due campioni si è riscontrata la presenza di NoV e HAV: uno presentava una contaminazione doppia da NoV GI/GI e HAV, mentre, l’altro presentava una contaminazione da HAV. Nonostante i dati rilevati non denotino una potenziale pericolosità e una forte presenza di NoV e HAV nella filiera alimentare dei prodotti vegetali, è fondamentale la messa appunto di un piano di sorveglianza e la delineazione di un metodo ufficiale di rilevazione per armonizzare i dati ottenuti tra i vari laboratori e Stati.

Applicazione della norma ISO 15216-2:2019 nella diagnostica di Norovirus ed Epatite A in prodotti vegetali freschi

MUNERATO, LISA
2021/2022

Abstract

Le infezioni e le tossinfezioni alimentari stanno diventando una frequente causa di affezioni nei Paesi industrializzati. Le infezioni di origine alimentare sono causate dal consumo di alimenti o bevande contaminati da microrganismi di vario tipo. Gli agenti eziologici principalmente coinvolti nelle epidemie che si sono verificate a seguito di consumo di alimenti contaminati sono batteri, in particolare Campylobacter spp., Salmonella spp., ceppi patogeni di E. coli e virus enterici come Norovirus, il virus A dell’epatite (HAV), il virus dell’epatite E (HEV) e Rotavirus (RV). I patogeni emergenti rappresentano un serio problema di sanità pubblica assumendo una sempre maggiore importanza epidemiologica. Questo potrebbe essere spiegato da diversi fattori quali la globalizzazione del commercio, l’aumento della popolazione a rischio come anziani e soggetti immunocompromessi, il cambiamento delle abitudini alimentari, la tendenza a consumare pasti fuori casa. Lo studio dei dati epidemiologici sulle infezioni alimentari degli ultimi anni ha evidenziato un’importanza crescente dei virus enterici, anche a seguito del miglioramento delle tecniche di analisi che permettono di attribuire a questi agenti patogeni molti episodi epidemici prima classificati ad eziologia sconosciuta. I virus dell’Epatite A (HAV) e i Norovirus sono agenti infettanti comuni per l'uomo e sono attualmente riconosciuti come i più importanti patogeni di origine alimentare per quanto riguarda il numero di focolai e persone colpite in Occidente e i focolai sono collegati al consumo di molluschi, frutta e verdure RTE e frutti di bosco surgelati. Tali virus sono altamente infettivi e possono portare alla diffusione di epidemie anche se il loro monitoraggio non è ancora inserito nei regolamenti europei. Questo rende difficile la stima della prevalenza e incidenza per la mancanza di robusti piani di sorveglianza. Dal punto di vista della contaminazione degli alimenti, essa può avvenire lungo tutta la filiera alimentare ed è principalmente causata da cross-contaminazioni, maneggiamento da parte di persone infette e da contaminazione ambientale. Inoltre, per le loro caratteristiche biologiche, tali virus possono resistere a lungo sugli alimenti e resistere anche a i principali trattamenti disinfettanti Quindi, dal punto di vista della prevenzione risulta molto importante il monitoraggio epidemiologico di queste infezioni, perché possono rappresentare un indice dell’efficienza delle misure di sicurezza alimentare e può fornire importanti informazioni per mantenerle sotto controllo e per prevenirne l’insorgenza. Essendo che i principali focolai segnalati legati a contaminazione da NoV e HAV sono associati al consumo di prodotti freschi come frutti di bosco, insalate e pomodori secchi, il mio lavoro di tesi si è concentrato sul rilevamento di questi due virus in matrici vegetali mediante il metodo qualitativo ISO 15216-2:2019. Il lavoro ha come ulteriore scopo quello di fare una stima della prevalenza di NoV e HAV nel periodo gennaio 2017-settembre 2021 e indirettamente valutare il rispetto delle prassi igienico-sanitario e dei trattamenti approcciato in ambito di filiera alimentare e di ricercare eventuali correlazioni tra rilevazione e stagionalità. Nell’arco del periodo di ricerca (2017-2022), soltanto in due campioni si è riscontrata la presenza di NoV e HAV: uno presentava una contaminazione doppia da NoV GI/GI e HAV, mentre, l’altro presentava una contaminazione da HAV. Nonostante i dati rilevati non denotino una potenziale pericolosità e una forte presenza di NoV e HAV nella filiera alimentare dei prodotti vegetali, è fondamentale la messa appunto di un piano di sorveglianza e la delineazione di un metodo ufficiale di rilevazione per armonizzare i dati ottenuti tra i vari laboratori e Stati.
2021
Application of ISO 15216-2:2019 in the detection of Norovirus and Hepatitis A in fresh vegetables products
sicurezza alimentare
virus enterici
alimenti vegetali
diagnostica
real time PCR
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/40619