Motivazioni e scopo dello studio: lo sviluppo tecnologico in ambito medico si è reso ancor più evidente nell’ultimo biennio quando, a causa della pandemia da COVID-19, vi è stata la necessità di attuare interventi complessi in pazienti ad elevata criticità all’esterno degli usuali setting assistenziali ove tipicamente tali interventi sono stati da sempre effettuati. La tesi ha due principali obiettivi: il primo è quello di identificare quali fattori predominanti contribuiscano al verificarsi dell’errore nella depurazione extracorporea e il secondo, invece, mira a identificare i fattori utili per prevenire e ridurre il fenomeno di errore. Metodologia: per lo studio è stata condotta inizialmente una revisione della letteratura includendo la consultazione di database elettronici, riviste online e motori di ricerca in internet. Successivamente, sono stati condotti due focus group con due gruppi di infermieri appartenenti alle unità di Nefrologia e TI di un’Azienda del Veneto, denominate: TI 1 Cardiochirurgica, TI 2 Cardiologica, TI 3 Generale e dei trapianti di fegato e Nefrologia. Risultati: gli infermieri hanno dichiarato che gli errori riscontrati nella gestione della depurazione extracorporea sono solitamente legati alla scorretta lettura della prescrizione medica e ad una scorretta gestione dei dispositivi legati al circuito. Ulteriore problema è l’impossibilità per gli infermieri di visualizzare le consulenze e le prescrizioni dei medici nefrologi per la mancanza di un sistema unico di tracciabilità. Gli infermieri percepiscono la possibilità di rischio di errore nel trattamento depurativo extracorporeo e riferiscono che all’interno delle proprie realtà non ci sono protocolli o materiali sulla depurazione extracorporea. Infine, anche se sufficiente, la comunicazione interdisciplinare infermiere-medico risulta non essere strutturata. Conclusioni: per ridurre e limitare l’errore ed il suo rischio, nel trattamento della depurazione extracorporea, oltre ad introdurre delle check list che standardizzino il processo, è necessario che tutti i neo-inseriti nelle realtà di TI effettuino una formazione specifica in merito. Inoltre, è utile introdurre e implementare l’utilizzo del modello SBAR tra i diversi operatori sanitari per migliorare la comunicazione, il lavoro in team e di conseguenza l’assistenza del paziente. Parole chiave: ICU, patient safety, dialysis, extracorporeal blood purification, critical care nursing

Migliorare le cure infermieristiche nell'erogazione dei trattamenti depurativi extracorporei in area critica

BRAGAGNOLO, ANNA
2021/2022

Abstract

Motivazioni e scopo dello studio: lo sviluppo tecnologico in ambito medico si è reso ancor più evidente nell’ultimo biennio quando, a causa della pandemia da COVID-19, vi è stata la necessità di attuare interventi complessi in pazienti ad elevata criticità all’esterno degli usuali setting assistenziali ove tipicamente tali interventi sono stati da sempre effettuati. La tesi ha due principali obiettivi: il primo è quello di identificare quali fattori predominanti contribuiscano al verificarsi dell’errore nella depurazione extracorporea e il secondo, invece, mira a identificare i fattori utili per prevenire e ridurre il fenomeno di errore. Metodologia: per lo studio è stata condotta inizialmente una revisione della letteratura includendo la consultazione di database elettronici, riviste online e motori di ricerca in internet. Successivamente, sono stati condotti due focus group con due gruppi di infermieri appartenenti alle unità di Nefrologia e TI di un’Azienda del Veneto, denominate: TI 1 Cardiochirurgica, TI 2 Cardiologica, TI 3 Generale e dei trapianti di fegato e Nefrologia. Risultati: gli infermieri hanno dichiarato che gli errori riscontrati nella gestione della depurazione extracorporea sono solitamente legati alla scorretta lettura della prescrizione medica e ad una scorretta gestione dei dispositivi legati al circuito. Ulteriore problema è l’impossibilità per gli infermieri di visualizzare le consulenze e le prescrizioni dei medici nefrologi per la mancanza di un sistema unico di tracciabilità. Gli infermieri percepiscono la possibilità di rischio di errore nel trattamento depurativo extracorporeo e riferiscono che all’interno delle proprie realtà non ci sono protocolli o materiali sulla depurazione extracorporea. Infine, anche se sufficiente, la comunicazione interdisciplinare infermiere-medico risulta non essere strutturata. Conclusioni: per ridurre e limitare l’errore ed il suo rischio, nel trattamento della depurazione extracorporea, oltre ad introdurre delle check list che standardizzino il processo, è necessario che tutti i neo-inseriti nelle realtà di TI effettuino una formazione specifica in merito. Inoltre, è utile introdurre e implementare l’utilizzo del modello SBAR tra i diversi operatori sanitari per migliorare la comunicazione, il lavoro in team e di conseguenza l’assistenza del paziente. Parole chiave: ICU, patient safety, dialysis, extracorporeal blood purification, critical care nursing
2021
Improve nursing care in the administration of Extracorporeal Blood Purification in Critical Area
ICU
patient safety
dialysis
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/41537