Ogni anno centinaia di nuove sostanze chimiche spesso non note, definite contaminanti emergenti, vengono immesse nell'ecosistema. È importante quindi la loro rivelazione nei vari compartimenti ambientali anche a basse concentrazioni; mediante approcci non-target, cioè approcci che mirano all'analisi di analiti incogniti non noti. L’uso di bioindicatori come sistemi di monitoraggio dei contaminanti emergenti piuttosto che matrici ambientali come l’acqua marina, può rivelarsi un’ottima prospettiva in questo senso. Tra i bioindicatori disponibili che permettono il monitoraggio dell’ambiente marino, le bivalve sono ottime candidate, data la loro capacità di filtrare notevoli quantità di acqua portando a bioaccumuli importanti e permettendone quindi la loro concentrazione. D’altro canto, però, le bivalve sono matrici molto complesse, con grandi quantità di proteine e lipidi che ne possono ostacolare la misura per via dell’effetto matrice. Lo scopo di questo lavoro di tesi è quindi quello di sviluppare un metodo estrattivo utile per minimizzare l'effetto matrice e massimizzare il recupero, e sulla successiva analisi mediante cromatografia liquida ad alte prestazioni accoppiata alla spettrometria di massa ad alta risoluzione dei contaminanti emergenti. Questo avviene mediante determinazione non-target degli stessi nelle bivalve in particolare nella Chamelea Gallina, con la prospettiva futura di poterle utilizzare come bioindicatori di inquinamento.
Sviluppo di un metodo analitico basato sulla spettrometria di massa ad alta risoluzione per la determinazione non-target di contaminanti emergenti in Chamelea Gallina
BOSCOLO, SAMUELE
2021/2022
Abstract
Ogni anno centinaia di nuove sostanze chimiche spesso non note, definite contaminanti emergenti, vengono immesse nell'ecosistema. È importante quindi la loro rivelazione nei vari compartimenti ambientali anche a basse concentrazioni; mediante approcci non-target, cioè approcci che mirano all'analisi di analiti incogniti non noti. L’uso di bioindicatori come sistemi di monitoraggio dei contaminanti emergenti piuttosto che matrici ambientali come l’acqua marina, può rivelarsi un’ottima prospettiva in questo senso. Tra i bioindicatori disponibili che permettono il monitoraggio dell’ambiente marino, le bivalve sono ottime candidate, data la loro capacità di filtrare notevoli quantità di acqua portando a bioaccumuli importanti e permettendone quindi la loro concentrazione. D’altro canto, però, le bivalve sono matrici molto complesse, con grandi quantità di proteine e lipidi che ne possono ostacolare la misura per via dell’effetto matrice. Lo scopo di questo lavoro di tesi è quindi quello di sviluppare un metodo estrattivo utile per minimizzare l'effetto matrice e massimizzare il recupero, e sulla successiva analisi mediante cromatografia liquida ad alte prestazioni accoppiata alla spettrometria di massa ad alta risoluzione dei contaminanti emergenti. Questo avviene mediante determinazione non-target degli stessi nelle bivalve in particolare nella Chamelea Gallina, con la prospettiva futura di poterle utilizzare come bioindicatori di inquinamento.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/41657