La proteasi principale del virus SARS-CoV-2, Mpro, anche conosciuta come proteasi 3C-simile, è di fondamentale importanza per la corretta maturazione delle proteine non-strutturali (NSP) del virus, coinvolte nella regolazione del ciclo d’infezione virale, ed è dunque indispensabile per lo sviluppo e la replicazione del virus stesso. Proprio per il ruolo chiave giocato da Mpro è possibile ipotizzare che il blocco delle sue funzioni possa portare ad una inibizione del ciclo virale e quindi al retrocedere dell’infezione. In letteratura sono presenti numerosi studi per riprodurre in laboratorio e caratterizzare la struttura proteica della proteasi volti a verificate possibili interazioni fra questa e diversi composti, inorganici ed organici, potenzialmente in grado di bloccarne il meccanismo d’azione. Trovando composti capaci di interagire correttamente a livello del sito attivo di Mpro, è possibile aprire la strada allo sviluppo di farmaci specifici per la cura dell’infezione da SARS-CoV-2 e delle sue diverse varianti. Nel corso del mio internato di tesi è stato possibile produrre Mpro wild-type (WT) e due sue varianti (un Mpro doppio mutante inattivo e una forma priva del dominio C-terminale) utilizzando ceppi di Escherichia coli, adatti alla produzione di proteine ricombinanti. La messa a punto di opportuni protocolli di purificazione mediante diverse tecniche cromatografiche ha permesso di ottenere campioni adatti a studi strutturali e funzionali.
Produzione e caratterizzazione di varianti della proteasi Mpro di SARS-CoV-2 per studi strutturali
SDINO, FRANCESCO RAFFAELE GABRIELE
2021/2022
Abstract
La proteasi principale del virus SARS-CoV-2, Mpro, anche conosciuta come proteasi 3C-simile, è di fondamentale importanza per la corretta maturazione delle proteine non-strutturali (NSP) del virus, coinvolte nella regolazione del ciclo d’infezione virale, ed è dunque indispensabile per lo sviluppo e la replicazione del virus stesso. Proprio per il ruolo chiave giocato da Mpro è possibile ipotizzare che il blocco delle sue funzioni possa portare ad una inibizione del ciclo virale e quindi al retrocedere dell’infezione. In letteratura sono presenti numerosi studi per riprodurre in laboratorio e caratterizzare la struttura proteica della proteasi volti a verificate possibili interazioni fra questa e diversi composti, inorganici ed organici, potenzialmente in grado di bloccarne il meccanismo d’azione. Trovando composti capaci di interagire correttamente a livello del sito attivo di Mpro, è possibile aprire la strada allo sviluppo di farmaci specifici per la cura dell’infezione da SARS-CoV-2 e delle sue diverse varianti. Nel corso del mio internato di tesi è stato possibile produrre Mpro wild-type (WT) e due sue varianti (un Mpro doppio mutante inattivo e una forma priva del dominio C-terminale) utilizzando ceppi di Escherichia coli, adatti alla produzione di proteine ricombinanti. La messa a punto di opportuni protocolli di purificazione mediante diverse tecniche cromatografiche ha permesso di ottenere campioni adatti a studi strutturali e funzionali.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/41862