«Voi che per li occhi mi passaste ’l core» tra «figura» e «vertù d'amore»: per uno studio della "fenomenologia amorosa" tra Cavalcanti e Leopardi

Sia Guido Cavalcanti che Giacomo Leopardi, in epoche piuttosto lontane tra loro, hanno prestato molta attenzione al tema amoroso. All'interno delle loro opere, infatti, entrambi si sono cimentati in una profonda analisi della fenomenologia amorosa, andando a mescolare la tradizione e il lessico poetico alle teorie e al linguaggio più filosofico. Il termine «figura» equivale qui proprio all'immaginazione o alla rappresentazione poetica, mentre il concetto di «vertù d'amore» implica l'essenza e gli effetti del processo amoroso. In questo senso, i due termini stanno ad indicare quel rapporto di fusione tra poesia/immaginazione e filosofia/studio dell'essenza che emerge in Cavalcanti e Leopardi, e che è tema di interesse di questo studio. L'obiettivo finale è poi quello di confrontare le teorie sul de amore elaborate dai due autori, con il fine di metterne in luce eventuali somiglianze e differenze.