Questo elaborato si propone di mettere in luce gli aspetti non ancora studiati del Cassio governa a Cipro, riscrittura dell’Otello shakespeariano per la penna di Giorgio Manganelli, portato in scena al Festival Internazionale del Teatro della Biennale di Venezia del 1974, grazie all’analisi di alcuni materiali d’archivio inediti conservati presso l’Archivio Storico delle Arti Contemporanee della Biennale di Venezia. Tra le ricche rimanenze documentarie riguardanti tale esperimento teatrale emerge in particolare una serie di interviste, collezionate da alcuni operatori della Biennale prima e dopo lo spettacolo, fatte direttamente agli operai coinvolti negli eventi nel ruolo di spettatori. L’elaborato ripercorre, dunque, gli studi accademici e i lasciti della critica d’autore accumulati sul Cassio, all’insegna di una loro revisione critica illuminata, da un lato, grazie alla riesumazione degli interventi consegnati dallo stesso Manganelli, e, dall’altro, grazie ad una non ancora percorsa valorizzazione dei materiali d’archivio summenzionati. La prima sezione dello studio si occupa dei contatti di Manganelli con il teatro. Un ampio sguardo al contesto teatrale italiano tra gli anni ’60 e ’70 permette di posizionare Manganelli nella corretta relazione rispetto ad altre personalità di spicco del tempo come Carmelo Bene o Giuliano Scabia, ed è anche per questo che, in particolare, un primo capitolo della sezione riassume le esperienze teatrali dello scrittore fino al 1974 – di una simile scelta di studi, lo stato dell’arte sentiva forte il bisogno, data soprattutto l’evasività delle risposte delle ricerche già effettuate riguardo a tale preciso ambito, anche cronologico. Non sempre semplice è stato, però, riuscire a stabilire quali influenze, pur evidenti in senso estetico e programmatico, potessero concretamente basarsi su contatti effettivi documentati su base archivistica o testuale, ma si è comunque tentato di affermare alcune assonanze forti rispetto ad altre personalità orbitanti del contesto. Un secondo capitolo interno a tale prima sezione, invece, tenta di consolidare una fonte esaustiva riguardo alla visione manganelliana del teatro in senso estetico e teorico. Tale riassunto analitico è stato prodotto grazie alle dichiarazioni rilasciate dallo scrittore nel corso di alcune interviste, come anche grazie a suoi interventi teorici su giornali ed altri luoghi. L’elaborato continua poi in una seconda sezione dedicata all’analisi delle specificità dell’esperienza del Cassio. Un primo capitolo all’interno di essa si concentra sulla definizione del contesto specifico della nuova Biennale del post-73, con Luca Ronconi direttore del Festival Internazionale del Teatro. Un’analisi questa costituita soprattutto a partire dai lasciti documentari prodotti dalla stessa Biennale sommati ad una significativa contestualizzazione rispetto alle sperimentazioni del tempo anche proprie di alcune personalità cardine. Segue un secondo breve capitolo sulla natura testuale e drammaturgica dello scritto manganelliano: un prospetto testuale ne riassume le caratteristiche essenziali pur nella grande assenza del copione originale andato perduto, sostituito dunque con il testo che si trova nell’edizione a stampa uscita per Rizzoli nel 1977. Un terzo capitolo riguarda poi la messa in scena circa la quale si riportano varie testimonianze e in calce un prospetto descrittivo prodotto a partire da quanto - non molto - è possibile desumere dalla visione dei brani filmati dello spettacolo contenuti nel videonastro d’archivio Cassio Governa a Cipro di G. Manganelli. Un quarto capitolo analizza poi il dibattito nelle sue molte forme precedenti e successive al debutto dello spettacolo, con anche alcune recensioni descrittive - pur minime - della messa in scena e soprattutto con la presentazione dei punti più significativi delle interviste agli operai suddivisi per temi.
Cassio governa a Cipro. Giorgio Manganelli alla Biennale Teatro '74
GUAZZO, FRANCESCO
2021/2022
Abstract
Questo elaborato si propone di mettere in luce gli aspetti non ancora studiati del Cassio governa a Cipro, riscrittura dell’Otello shakespeariano per la penna di Giorgio Manganelli, portato in scena al Festival Internazionale del Teatro della Biennale di Venezia del 1974, grazie all’analisi di alcuni materiali d’archivio inediti conservati presso l’Archivio Storico delle Arti Contemporanee della Biennale di Venezia. Tra le ricche rimanenze documentarie riguardanti tale esperimento teatrale emerge in particolare una serie di interviste, collezionate da alcuni operatori della Biennale prima e dopo lo spettacolo, fatte direttamente agli operai coinvolti negli eventi nel ruolo di spettatori. L’elaborato ripercorre, dunque, gli studi accademici e i lasciti della critica d’autore accumulati sul Cassio, all’insegna di una loro revisione critica illuminata, da un lato, grazie alla riesumazione degli interventi consegnati dallo stesso Manganelli, e, dall’altro, grazie ad una non ancora percorsa valorizzazione dei materiali d’archivio summenzionati. La prima sezione dello studio si occupa dei contatti di Manganelli con il teatro. Un ampio sguardo al contesto teatrale italiano tra gli anni ’60 e ’70 permette di posizionare Manganelli nella corretta relazione rispetto ad altre personalità di spicco del tempo come Carmelo Bene o Giuliano Scabia, ed è anche per questo che, in particolare, un primo capitolo della sezione riassume le esperienze teatrali dello scrittore fino al 1974 – di una simile scelta di studi, lo stato dell’arte sentiva forte il bisogno, data soprattutto l’evasività delle risposte delle ricerche già effettuate riguardo a tale preciso ambito, anche cronologico. Non sempre semplice è stato, però, riuscire a stabilire quali influenze, pur evidenti in senso estetico e programmatico, potessero concretamente basarsi su contatti effettivi documentati su base archivistica o testuale, ma si è comunque tentato di affermare alcune assonanze forti rispetto ad altre personalità orbitanti del contesto. Un secondo capitolo interno a tale prima sezione, invece, tenta di consolidare una fonte esaustiva riguardo alla visione manganelliana del teatro in senso estetico e teorico. Tale riassunto analitico è stato prodotto grazie alle dichiarazioni rilasciate dallo scrittore nel corso di alcune interviste, come anche grazie a suoi interventi teorici su giornali ed altri luoghi. L’elaborato continua poi in una seconda sezione dedicata all’analisi delle specificità dell’esperienza del Cassio. Un primo capitolo all’interno di essa si concentra sulla definizione del contesto specifico della nuova Biennale del post-73, con Luca Ronconi direttore del Festival Internazionale del Teatro. Un’analisi questa costituita soprattutto a partire dai lasciti documentari prodotti dalla stessa Biennale sommati ad una significativa contestualizzazione rispetto alle sperimentazioni del tempo anche proprie di alcune personalità cardine. Segue un secondo breve capitolo sulla natura testuale e drammaturgica dello scritto manganelliano: un prospetto testuale ne riassume le caratteristiche essenziali pur nella grande assenza del copione originale andato perduto, sostituito dunque con il testo che si trova nell’edizione a stampa uscita per Rizzoli nel 1977. Un terzo capitolo riguarda poi la messa in scena circa la quale si riportano varie testimonianze e in calce un prospetto descrittivo prodotto a partire da quanto - non molto - è possibile desumere dalla visione dei brani filmati dello spettacolo contenuti nel videonastro d’archivio Cassio Governa a Cipro di G. Manganelli. Un quarto capitolo analizza poi il dibattito nelle sue molte forme precedenti e successive al debutto dello spettacolo, con anche alcune recensioni descrittive - pur minime - della messa in scena e soprattutto con la presentazione dei punti più significativi delle interviste agli operai suddivisi per temi.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/41920