Delle parole facciamo continuamente uso, ma cosa sono? Come sempre quando si ha a che fare con queste domande generali le risposte possibili sono diverse, spesso tra loro in aperto conflitto. Tanto che, ad esempio, alcuni hanno sostenuto che le parole esistono, altri lo hanno negano, e fra coloro che hanno sostenuto che esistono troviamo chi le ha pensate come eventi, chi come oggetti, chi come proprietà e, fra coloro che hanno sostenuto che sono oggetti, ci sono quelli che hanno affermato che sono oggetti astratti come i numeri o quelli che invece le pensano come concrete al pari dei fermacapelli. Una risposta standard in letteratura è quella di considerare le parole come type istanziati da token. Il type ‘mamma’ ha due token all’interno dell’enunciato “La mia mamma è la mamma più bella del mondo”. Supponiamo allora che le parole siano type. Ma a questo punto ci si chiede che cosa siano i type. Due sono le principali risposte a questa domanda: il cosiddetto type abstractism, che li concepisce come entità astratte al pari dei numeri, e il type concretism, che considera i type, e le parole, entità genuinamente concrete, come i fermacapelli. Nel lavoro di tesi si analizzano queste due concezioni filosofiche delle parole, guidati da un duplice obiettivo: analizzare gli argomenti a favore dell’una e dell’altra ipotesi e cercare di verificare quanto l’una e l’altra concezione siano coerenti con alcuni dati empirici. Si proporranno in particolare alcuni esempi di pratiche linguistiche cercando di mostrare se ed in che modo possano dirimere alcune questioni di natura teorica sullo statuto delle parole.

Che cosa sono le parole? Un’analisi filosofica.

MASET, MARTINA
2021/2022

Abstract

Delle parole facciamo continuamente uso, ma cosa sono? Come sempre quando si ha a che fare con queste domande generali le risposte possibili sono diverse, spesso tra loro in aperto conflitto. Tanto che, ad esempio, alcuni hanno sostenuto che le parole esistono, altri lo hanno negano, e fra coloro che hanno sostenuto che esistono troviamo chi le ha pensate come eventi, chi come oggetti, chi come proprietà e, fra coloro che hanno sostenuto che sono oggetti, ci sono quelli che hanno affermato che sono oggetti astratti come i numeri o quelli che invece le pensano come concrete al pari dei fermacapelli. Una risposta standard in letteratura è quella di considerare le parole come type istanziati da token. Il type ‘mamma’ ha due token all’interno dell’enunciato “La mia mamma è la mamma più bella del mondo”. Supponiamo allora che le parole siano type. Ma a questo punto ci si chiede che cosa siano i type. Due sono le principali risposte a questa domanda: il cosiddetto type abstractism, che li concepisce come entità astratte al pari dei numeri, e il type concretism, che considera i type, e le parole, entità genuinamente concrete, come i fermacapelli. Nel lavoro di tesi si analizzano queste due concezioni filosofiche delle parole, guidati da un duplice obiettivo: analizzare gli argomenti a favore dell’una e dell’altra ipotesi e cercare di verificare quanto l’una e l’altra concezione siano coerenti con alcuni dati empirici. Si proporranno in particolare alcuni esempi di pratiche linguistiche cercando di mostrare se ed in che modo possano dirimere alcune questioni di natura teorica sullo statuto delle parole.
2021
What are words? A philosophical analysis.
parola
type
token
abstractism
concretism
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/41926