Il disturbo neurocognitivo maggiore (DNC-M), noto più comunemente come demenza, indica una sindrome clinica complessa suddivisa in forme neurodegenerative specifiche, che possono determinare - oltre a deficit cognitivo-comportamentali e compromissioni motorie e neurosensoriali - il graduale declino delle abilità comunicativo-linguistiche. Quest’ultimo può interessare a più livelli la comprensione e la produzione del linguaggio, con un certo grado di variabilità a seconda del tipo di demenza, dell’età e delle caratteristiche della persona. In particolare, la produzione spontanea della persona con disturbo neurocognitivo può essere progressivamente caratterizzata da uso di lessico ad alta frequenza d’uso o difficoltà di accesso lessicale, errori nella pianificazione morfosintattica, deficit articolatori, oltre che da scarsa informatività sul piano pragmatico. Il declino di tali facoltà linguistiche nel parlato spontaneo si può osservare già diversi anni prima della diagnosi di malattia, in modo disgiunto rispetto alle altre facoltà cognitive, pertanto può funzionare come indice predittivo per l’evoluzione di demenza. Ciò nonostante, in un’ottica ICF, la valutazione del linguaggio si compone generalmente di test che indagano specifiche abilità linguistiche (funzioni e strutture corporee), come la denominazione, le quali non sono del tutto rappresentative del linguaggio spontaneo della persona, utilizzato in contesti ecologici, pertanto maggiormente impattante sulla sfera individuale e sociale (attività e partecipazione). A questo proposito, il metodo valutativo che permette di elicitare quanto di più vicino alla produzione verbale spontanea e di confrontarla con quella di altre persone è un compito di descrizione di immagini, seppure presenti vincoli dovuti al contesto, e perciò selezionato come metodo analitico per questo studio. Lo scopo della presente tesi è indagare la tipologia di errori linguistici nel linguaggio spontaneo guidato in una popolazione composta da persone sane e affette da diverse forme di decadimento cognitivo, e, in secondo luogo, di individuare un possibile profilo linguistico caratterizzante in relazione alla diagnosi. La prova di descrizione di immagini consente per l’appunto di evidenziare compromissioni nei diversi livelli linguistici, ad oggi ancora scarsamente indagata per la lingua italiana. Sono state reclutate 15 persone, afferenti all’Unità Operativa Semplice Dipartimentale - Centro Regionale per l’Invecchiamento Cerebrale di Padova (UOSD CRIC). Di queste, alcune hanno ricevuto una diagnosi di Disturbo Neurocognitivo Maggiore (Alzheimer Disease, Fronto-Temporal Dementia) e Minore (Mild Cognitive Impairment), altre diversamente, a seguito degli approfondimenti clinici effettuati, non hanno riportato declino cognitivo. Durante la valutazione logopedica è stata somministrata la prova di descrizione dell'immagine Cookie Theft, dal Boston Diagnostic Aphasia Examination (BDAE). Il campione di linguaggio raccolto è stato analizzato prendendo in esame i diversi errori linguistici prodotti. Tale analisi permette di definire un profilo comunicativo-linguistico specifico per ogni persona permettendo di intervenire fin dalle prime fasi di malattia mediante la pianificazione di un trattamento logopedico ad hoc, e di istruire precocemente le persone con demenza, quando possibile, e i loro caregiver in merito all’utilizzo di strategie funzionali a compensare e/o limitare le difficoltà di comunicazione nell’ambito familiare, sociale e lavorativo della persona stessa, garantendo loro la miglior qualità di vita possibile.

Analisi della produzione linguistica spontanea nel parlante affetto da disturbo neurocognitivo adulto e anziano: uno studio pilota

PERARO, BEATRICE
2021/2022

Abstract

Il disturbo neurocognitivo maggiore (DNC-M), noto più comunemente come demenza, indica una sindrome clinica complessa suddivisa in forme neurodegenerative specifiche, che possono determinare - oltre a deficit cognitivo-comportamentali e compromissioni motorie e neurosensoriali - il graduale declino delle abilità comunicativo-linguistiche. Quest’ultimo può interessare a più livelli la comprensione e la produzione del linguaggio, con un certo grado di variabilità a seconda del tipo di demenza, dell’età e delle caratteristiche della persona. In particolare, la produzione spontanea della persona con disturbo neurocognitivo può essere progressivamente caratterizzata da uso di lessico ad alta frequenza d’uso o difficoltà di accesso lessicale, errori nella pianificazione morfosintattica, deficit articolatori, oltre che da scarsa informatività sul piano pragmatico. Il declino di tali facoltà linguistiche nel parlato spontaneo si può osservare già diversi anni prima della diagnosi di malattia, in modo disgiunto rispetto alle altre facoltà cognitive, pertanto può funzionare come indice predittivo per l’evoluzione di demenza. Ciò nonostante, in un’ottica ICF, la valutazione del linguaggio si compone generalmente di test che indagano specifiche abilità linguistiche (funzioni e strutture corporee), come la denominazione, le quali non sono del tutto rappresentative del linguaggio spontaneo della persona, utilizzato in contesti ecologici, pertanto maggiormente impattante sulla sfera individuale e sociale (attività e partecipazione). A questo proposito, il metodo valutativo che permette di elicitare quanto di più vicino alla produzione verbale spontanea e di confrontarla con quella di altre persone è un compito di descrizione di immagini, seppure presenti vincoli dovuti al contesto, e perciò selezionato come metodo analitico per questo studio. Lo scopo della presente tesi è indagare la tipologia di errori linguistici nel linguaggio spontaneo guidato in una popolazione composta da persone sane e affette da diverse forme di decadimento cognitivo, e, in secondo luogo, di individuare un possibile profilo linguistico caratterizzante in relazione alla diagnosi. La prova di descrizione di immagini consente per l’appunto di evidenziare compromissioni nei diversi livelli linguistici, ad oggi ancora scarsamente indagata per la lingua italiana. Sono state reclutate 15 persone, afferenti all’Unità Operativa Semplice Dipartimentale - Centro Regionale per l’Invecchiamento Cerebrale di Padova (UOSD CRIC). Di queste, alcune hanno ricevuto una diagnosi di Disturbo Neurocognitivo Maggiore (Alzheimer Disease, Fronto-Temporal Dementia) e Minore (Mild Cognitive Impairment), altre diversamente, a seguito degli approfondimenti clinici effettuati, non hanno riportato declino cognitivo. Durante la valutazione logopedica è stata somministrata la prova di descrizione dell'immagine Cookie Theft, dal Boston Diagnostic Aphasia Examination (BDAE). Il campione di linguaggio raccolto è stato analizzato prendendo in esame i diversi errori linguistici prodotti. Tale analisi permette di definire un profilo comunicativo-linguistico specifico per ogni persona permettendo di intervenire fin dalle prime fasi di malattia mediante la pianificazione di un trattamento logopedico ad hoc, e di istruire precocemente le persone con demenza, quando possibile, e i loro caregiver in merito all’utilizzo di strategie funzionali a compensare e/o limitare le difficoltà di comunicazione nell’ambito familiare, sociale e lavorativo della persona stessa, garantendo loro la miglior qualità di vita possibile.
2021
Analysis of the spontaneous language production in adult and elderly speakers with neurocognitive disorder: a pilot study
spontaneous language
neurocognitive
language disorder
language production
cookie theft BDAE
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
Peraro_Beatrice.pdf

accesso riservato

Dimensione 1.33 MB
Formato Adobe PDF
1.33 MB Adobe PDF

The text of this website © Università degli studi di Padova. Full Text are published under a non-exclusive license. Metadata are under a CC0 License

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/41938