Questa ricerca si propone di studiare l’impiego delle categorie di vetustas e ἀρχαϊσμός nel commento a Terenzio di Elio Donato. Dopo un'introduzione al concetto di vetustas nella grammatica antica e al problema del suo rapporto con i criteri della latinitas, ovvero del corretto uso del latino, vengono presentate in sintesi la figura di Donato e la storia della trasmissione dei suoi commentari. Lo studio si concentra poi su Donato, per il quale la consuetudine dei veteres è uno strumento chiave nell’osservazione di fenomeni e usi caratteristici della lingua di Terenzio. Il grammatico pertanto si serve di un’ampia gamma di espressioni per metterli in rilievo, tra cui anche il termine tecnico greco ἀρχαϊσμός. La categoria di arcaismo però, diversamente da quanto avviene negli studi moderni, non è da lui concepita a partire da un punto di vista sincronico all’autore commentato, bensì rispetto all’uso corrente della lingua nella propria epoca. Questo inquadramento è seguito dallo studio dei passi del commento a Terenzio in cui il grammatico rileva elementi tipici della lingua dei veteres nella morfologia, negli accidenti e nell’uso delle singole parti del discorso. Attraverso le attestazioni offerte dai testi letterari e, talvolta, epigrafici, si cerca di valutare la consapevolezza dell’evoluzione diacronica della lingua manifestata dal commentatore. Infine l’analisi porta al confronto con le altre testimonianze offerte dalla tradizione grammaticale latina per tentare di far luce in maniera più ampia sulla sensibilità antica a tali questioni, sul rapporto di Donato con le fonti e l'influenza sui grammatici successivi, nonché sulle connessioni tra generi diversi (esegesi, artes, lessicografia, trattati ortografici).

Vetustas e ἀρχαϊσμός nel commento di Donato a Terenzio: elementi della lingua dei veteres tra morfologia e parti del discorso

BERGAMO, RACHELE
2021/2022

Abstract

Questa ricerca si propone di studiare l’impiego delle categorie di vetustas e ἀρχαϊσμός nel commento a Terenzio di Elio Donato. Dopo un'introduzione al concetto di vetustas nella grammatica antica e al problema del suo rapporto con i criteri della latinitas, ovvero del corretto uso del latino, vengono presentate in sintesi la figura di Donato e la storia della trasmissione dei suoi commentari. Lo studio si concentra poi su Donato, per il quale la consuetudine dei veteres è uno strumento chiave nell’osservazione di fenomeni e usi caratteristici della lingua di Terenzio. Il grammatico pertanto si serve di un’ampia gamma di espressioni per metterli in rilievo, tra cui anche il termine tecnico greco ἀρχαϊσμός. La categoria di arcaismo però, diversamente da quanto avviene negli studi moderni, non è da lui concepita a partire da un punto di vista sincronico all’autore commentato, bensì rispetto all’uso corrente della lingua nella propria epoca. Questo inquadramento è seguito dallo studio dei passi del commento a Terenzio in cui il grammatico rileva elementi tipici della lingua dei veteres nella morfologia, negli accidenti e nell’uso delle singole parti del discorso. Attraverso le attestazioni offerte dai testi letterari e, talvolta, epigrafici, si cerca di valutare la consapevolezza dell’evoluzione diacronica della lingua manifestata dal commentatore. Infine l’analisi porta al confronto con le altre testimonianze offerte dalla tradizione grammaticale latina per tentare di far luce in maniera più ampia sulla sensibilità antica a tali questioni, sul rapporto di Donato con le fonti e l'influenza sui grammatici successivi, nonché sulle connessioni tra generi diversi (esegesi, artes, lessicografia, trattati ortografici).
2021
Vetustas and ἀρχαϊσμός in Donatus’ Commentary on Terence: elements of the language of the veteres between morphology and partes orationis
Vetustas
ἀρχαϊσμός
Elio Donato
Commento a Terenzio
partes orationis
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