«Bisogna ripartire da dove tutto è stato fermato dalla Pandemia, riallacciando al più presto il filo emozionale che lega gli spettatori italiani alla sala cinematografica». Così Luigi Lonigro, Presidente Sezione Distributori ANICA, commenta l’esito estremamente negativo dei dati Cinetel 2020. La distribuzione cinematografica è un filo che collega la produzione di un film alle nostre sale, connettendo tra loro le categorie dell’industria cinematografica. Nel cinema italiano, la distribuzione presenta due tipologie di mercato, nazionale e locale. Nel primo intervengono i grandi distributori attraverso accordi diretti con i circuiti cinema, mentre nel secondo i rapporti tra esercizi indipendenti e distributori sono mediati da agenti regionali, i quali godono di discrezionalità nell’allocazione dei film, influendo sull’offerta cinematografica della sala. Negli anni la struttura distributiva si è confermata, ponendo radici e spartendosi il territorio italiano e la programmazione su di esso – tutto in funzione della visione in sala. La pandemia ha innescato un effetto domino, facendo cadere uno a uno i personaggi della filiera cinematografica. In breve tempo, gli anni 2020 e 2021 sono diventati gli anni dell’accelerazione digitale, con l’on demand protagonista assoluto e unica modalità di distribuzione di film pronti all’uscita, con il proliferare di nuove piattaforme digitali a sostegno di esercenti e distributori. Vicino alle più longeve piattaforme italiane, come RaiPlay e Chili, si aggiunge MioCinema, una collaborazione tra Lucky Red, Circuito Cinema e MYmovies, che ha creato un luogo digitale con film d’archivio e in anteprima, dove una percentuale della cifra pagata per la visione del film è destinata a un cinema locale e al distributore stesso. Analoga è 1895, piattaforma voluta da un gruppo di esercenti e distributori indipendenti, con lo scopo di ricreare l’esperienza cinematografica in uno spazio virtuale, sostenendo gli esercenti in difficoltà. Per quanto riguarda il cinema del reale, ci ha pensato ZaLab, con ZalABB, offrendo una selezione del miglior cinema documentario nazionale ed internazionale. Questi sono solo pochi esempi dell’attuale scenario dello streaming, che sta mutando drasticamente. Cosa sarà in futuro di queste piattaforme? Cosa accadrà agli intermediari attualmente attivi nella fase di distribuzione? Con le sale vuote, per alcuni queste realtà diventano il paracadute in attesa del post-Covid, mentre per altri è la conferma di un futuro che sembrava remoto, dove le singole identità di produttore, distributore ed esercente si fondono in uniche piattaforme. Le iniziative di solidarietà sopra indicate potrebbero nascondere, in realtà, una corsa alla sopravvivenza, dove il più lento e il più piccolo arrancano verso la propria fine.

La distribuzione cinematografica italiana fra tradizione e trasformazione: sguardo al triennio 2019-2021

CORRADINI, ANNALISA
2021/2022

Abstract

«Bisogna ripartire da dove tutto è stato fermato dalla Pandemia, riallacciando al più presto il filo emozionale che lega gli spettatori italiani alla sala cinematografica». Così Luigi Lonigro, Presidente Sezione Distributori ANICA, commenta l’esito estremamente negativo dei dati Cinetel 2020. La distribuzione cinematografica è un filo che collega la produzione di un film alle nostre sale, connettendo tra loro le categorie dell’industria cinematografica. Nel cinema italiano, la distribuzione presenta due tipologie di mercato, nazionale e locale. Nel primo intervengono i grandi distributori attraverso accordi diretti con i circuiti cinema, mentre nel secondo i rapporti tra esercizi indipendenti e distributori sono mediati da agenti regionali, i quali godono di discrezionalità nell’allocazione dei film, influendo sull’offerta cinematografica della sala. Negli anni la struttura distributiva si è confermata, ponendo radici e spartendosi il territorio italiano e la programmazione su di esso – tutto in funzione della visione in sala. La pandemia ha innescato un effetto domino, facendo cadere uno a uno i personaggi della filiera cinematografica. In breve tempo, gli anni 2020 e 2021 sono diventati gli anni dell’accelerazione digitale, con l’on demand protagonista assoluto e unica modalità di distribuzione di film pronti all’uscita, con il proliferare di nuove piattaforme digitali a sostegno di esercenti e distributori. Vicino alle più longeve piattaforme italiane, come RaiPlay e Chili, si aggiunge MioCinema, una collaborazione tra Lucky Red, Circuito Cinema e MYmovies, che ha creato un luogo digitale con film d’archivio e in anteprima, dove una percentuale della cifra pagata per la visione del film è destinata a un cinema locale e al distributore stesso. Analoga è 1895, piattaforma voluta da un gruppo di esercenti e distributori indipendenti, con lo scopo di ricreare l’esperienza cinematografica in uno spazio virtuale, sostenendo gli esercenti in difficoltà. Per quanto riguarda il cinema del reale, ci ha pensato ZaLab, con ZalABB, offrendo una selezione del miglior cinema documentario nazionale ed internazionale. Questi sono solo pochi esempi dell’attuale scenario dello streaming, che sta mutando drasticamente. Cosa sarà in futuro di queste piattaforme? Cosa accadrà agli intermediari attualmente attivi nella fase di distribuzione? Con le sale vuote, per alcuni queste realtà diventano il paracadute in attesa del post-Covid, mentre per altri è la conferma di un futuro che sembrava remoto, dove le singole identità di produttore, distributore ed esercente si fondono in uniche piattaforme. Le iniziative di solidarietà sopra indicate potrebbero nascondere, in realtà, una corsa alla sopravvivenza, dove il più lento e il più piccolo arrancano verso la propria fine.
2021
The Italian film distribution between tradition and transformation: a look at the three-year period 2019-2021
Distribuzione
Cinema
Italia
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/42035