High elevation areas are usually less exposed to land use changes and human disturbance but even the remotest regions on Earth face drastic changes due to human-induced climate warming. It has already been proven that climate change increases the number of species at high elevations but not many studies have been carried out on the functional traits of the species. Considering species as a set of functional traits increases the chances of understanding the ecosystems functioning, plants composition and ecological processes and making future predictions. In this master thesis, 13 alpine summits (elevation greater than 2600m) were sampled in the province of Trento. Using existing databases, the 253 species detected were described by ecological and morphological functional traits. Then, we run analyses using the altitude gradient as a proxy of the temperature increase. Early snow melting and a longer vegetative season will probably facilitate the ascent of more generalist species, characterized by higher seed heights and sizes, longer vegetative cycle and with other types of dissemination and dispersion in addition to the wind (e.g entomochory for the ascent of insects). In addition, I expect that there will be a greater importance of competitive strategy than the ruderal and stress-tolerant that now prevail. In general, species with higher Landolt thermophilic and nitrophilic indices and lower humidity index will benefit due to the decrease in expected water availability. I did not find any exotic species in the sampled alpine summit, however, in the future, exotic species will probably be favoured by new, less stringent environmental conditions.

Le regioni alpine sono particolarmente sensibili ai cambiamenti climatici e, negli ultimi decenni, hanno registrato impatti marcati dovuti al surriscaldamento. Una delle conseguenze del surriscaldamento è il cambiamento della composizione delle comunità di piante alpine d’alta quota. L’obiettivo di questo lavoro di tesi è la caratterizzazione della flora alpina attraverso i tratti funzionali e la formulazione di previsioni riguardanti l’evoluzione futura della composizione della vegetazione alpina in seguito ai cambiamenti climatici. Grazie al gradiente altitudinale, si rilevano variazioni nelle condizioni ambientali su distanze relativamente brevi, rendendo le vette alpine ottime aree di studio a cielo aperto degli effetti del cambiamento climatico. Nel corso dell’estate 2022 sono state selezionate e visitate 13 cime di quota superiore ai 2600 m s.l.m. in Provincia di Trento; il campionamento si è concentrato negli ultimi 200 m sottostanti la cima ed è consistito in un rilievo completo delle specie presenti ogni 50m (per un totale di 4 transetti per cima) e un rilievo della flora di vetta (raggio 20-25m). Dai risultati delle analisi ottenuti si ipotizza che lo scioglimento precoce della neve e una stagione vegetativa più lunga faciliteranno probabilmente l'ascesa di specie generaliste, caratterizzate da dimensioni maggiori, ciclo vegetativo più lungo e con tipi di disseminazione e dispersione alternativi al vento come l’entomocoria. Inoltre, ci si aspetta una maggiore importanza della strategia competitiva rispetto al ruderale e stress-tollerante. In generale, le specie con più alti indici termofili e nitrofili di Landolt e un più basso indice di umidità trarranno beneficio dalla diminuzione della disponibilità di acqua prevista che ne favorirà la risalita. Se attualmente non sono presenti specie esotiche nella fascia alpina superiore, in futuro queste saranno probabilmente favorite nella risalita dalle nuove condizioni ambientali meno rigide.

Risposta della flora alpina d'alta quota ai cambiamenti climatici nella provincia di Trento

BALDESSARI, SOFIA
2021/2022

Abstract

High elevation areas are usually less exposed to land use changes and human disturbance but even the remotest regions on Earth face drastic changes due to human-induced climate warming. It has already been proven that climate change increases the number of species at high elevations but not many studies have been carried out on the functional traits of the species. Considering species as a set of functional traits increases the chances of understanding the ecosystems functioning, plants composition and ecological processes and making future predictions. In this master thesis, 13 alpine summits (elevation greater than 2600m) were sampled in the province of Trento. Using existing databases, the 253 species detected were described by ecological and morphological functional traits. Then, we run analyses using the altitude gradient as a proxy of the temperature increase. Early snow melting and a longer vegetative season will probably facilitate the ascent of more generalist species, characterized by higher seed heights and sizes, longer vegetative cycle and with other types of dissemination and dispersion in addition to the wind (e.g entomochory for the ascent of insects). In addition, I expect that there will be a greater importance of competitive strategy than the ruderal and stress-tolerant that now prevail. In general, species with higher Landolt thermophilic and nitrophilic indices and lower humidity index will benefit due to the decrease in expected water availability. I did not find any exotic species in the sampled alpine summit, however, in the future, exotic species will probably be favoured by new, less stringent environmental conditions.
2021
Response of alpine flora to climate change in the Trento province
Le regioni alpine sono particolarmente sensibili ai cambiamenti climatici e, negli ultimi decenni, hanno registrato impatti marcati dovuti al surriscaldamento. Una delle conseguenze del surriscaldamento è il cambiamento della composizione delle comunità di piante alpine d’alta quota. L’obiettivo di questo lavoro di tesi è la caratterizzazione della flora alpina attraverso i tratti funzionali e la formulazione di previsioni riguardanti l’evoluzione futura della composizione della vegetazione alpina in seguito ai cambiamenti climatici. Grazie al gradiente altitudinale, si rilevano variazioni nelle condizioni ambientali su distanze relativamente brevi, rendendo le vette alpine ottime aree di studio a cielo aperto degli effetti del cambiamento climatico. Nel corso dell’estate 2022 sono state selezionate e visitate 13 cime di quota superiore ai 2600 m s.l.m. in Provincia di Trento; il campionamento si è concentrato negli ultimi 200 m sottostanti la cima ed è consistito in un rilievo completo delle specie presenti ogni 50m (per un totale di 4 transetti per cima) e un rilievo della flora di vetta (raggio 20-25m). Dai risultati delle analisi ottenuti si ipotizza che lo scioglimento precoce della neve e una stagione vegetativa più lunga faciliteranno probabilmente l'ascesa di specie generaliste, caratterizzate da dimensioni maggiori, ciclo vegetativo più lungo e con tipi di disseminazione e dispersione alternativi al vento come l’entomocoria. Inoltre, ci si aspetta una maggiore importanza della strategia competitiva rispetto al ruderale e stress-tollerante. In generale, le specie con più alti indici termofili e nitrofili di Landolt e un più basso indice di umidità trarranno beneficio dalla diminuzione della disponibilità di acqua prevista che ne favorirà la risalita. Se attualmente non sono presenti specie esotiche nella fascia alpina superiore, in futuro queste saranno probabilmente favorite nella risalita dalle nuove condizioni ambientali meno rigide.
flora alpina
clima
alta quota
Trento
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/42208