A cavallo tra la fine del XIX e l'inizio del XX secolo, Isabella Stewart Gardner e l'entourage di Bernard Berenson sono a capo di un traffico costante di opere d'arte che dall'Italia viaggiano per l'Europa fino a giungere sulle coste del Massachussets, all'interno di doppifondo di bauli, avvolti da coperte, nascosti da bambole di pezza. Nel corso dei loro rocamboleschi viaggi le opere sfuggono ai controllo frontalieri, restano per mesi nascosti nei sottoscala e nei magazzini, in attesa del momento propizio per il loro ultimo viaggio oltreoceano. Accuratamente celate in modo tale che la dogana statunitense non ne registri l'ingresso nel paese e chieda la riscossione delle tasse doganali. Il presente lavoro di tesi si pone l'obiettivo di svelare la storia delle opere d'arte trafficate ed evidenziare l'illegalità di queste vendite e dei relativi traffici. L'analisi comprende inoltre la valutazione dello stato dell'arte in merito alla pratica sopraccitata e le ricerche attualmente in corso circa l'esportazione illegale di beni culturali italiani negli Stati Uniti alla fine del XIX secolo. Il metodo di analisi prevede il confronto tra la documentazione già pubblicata e la documentazione d'archivio inedita che rivela la consuetudine dei traffici e le modalità di esportazione illegale, verificando i dati con la legislatura dell'epoca caso per caso. Infine il presente lavoro analizza le eventuali prospettive di restituzione delle opere trafugate sulla base dell'attuale legislazione e il fedecommesso del Museo.
Isabella Stewart Gardner e i mercanti d'arte tra l'Italia e Boston: aspetti legali e artistici
GREGORI, FRANCESCA ROMANA
2021/2022
Abstract
A cavallo tra la fine del XIX e l'inizio del XX secolo, Isabella Stewart Gardner e l'entourage di Bernard Berenson sono a capo di un traffico costante di opere d'arte che dall'Italia viaggiano per l'Europa fino a giungere sulle coste del Massachussets, all'interno di doppifondo di bauli, avvolti da coperte, nascosti da bambole di pezza. Nel corso dei loro rocamboleschi viaggi le opere sfuggono ai controllo frontalieri, restano per mesi nascosti nei sottoscala e nei magazzini, in attesa del momento propizio per il loro ultimo viaggio oltreoceano. Accuratamente celate in modo tale che la dogana statunitense non ne registri l'ingresso nel paese e chieda la riscossione delle tasse doganali. Il presente lavoro di tesi si pone l'obiettivo di svelare la storia delle opere d'arte trafficate ed evidenziare l'illegalità di queste vendite e dei relativi traffici. L'analisi comprende inoltre la valutazione dello stato dell'arte in merito alla pratica sopraccitata e le ricerche attualmente in corso circa l'esportazione illegale di beni culturali italiani negli Stati Uniti alla fine del XIX secolo. Il metodo di analisi prevede il confronto tra la documentazione già pubblicata e la documentazione d'archivio inedita che rivela la consuetudine dei traffici e le modalità di esportazione illegale, verificando i dati con la legislatura dell'epoca caso per caso. Infine il presente lavoro analizza le eventuali prospettive di restituzione delle opere trafugate sulla base dell'attuale legislazione e il fedecommesso del Museo.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
Gregori_FrancescaRomana.pdf
accesso riservato
Dimensione
26.5 MB
Formato
Adobe PDF
|
26.5 MB | Adobe PDF |
The text of this website © Università degli studi di Padova. Full Text are published under a non-exclusive license. Metadata are under a CC0 License
https://hdl.handle.net/20.500.12608/42381