The research focuses on an exposition, an elucidation and a critique of the concept of "symbolic violence" formulated by Pierre Bourdieu in order to rigorously point out its meaning and use. The purpose is to show how violence is not really abolished in civil societies, but it's inscribed in a symbolic order instead and persists in the full reality of its effects, albeit hidden through complex circuits of nested mediations. The thesis supported is that all forms of symbolic violence originate from social recognition and that its double particular-structural dimension can be understood through an analysis of its triplicity of phase, related to the key elements of Bourdieu's integrated conceptual system (Deposit Phase - Habitus, Accumulation Phase - Capital, Trigger Phase - Field). Starting from its very first conception in "La Reproduction" (1970), where the cultural reproduction perpetrated by the scholastic institution is configured as the most efficient way to provide an education to the legitimacy of the domain, it turns to an analysis of the various definitions of the concept found among other selected works of the author and results in the presentation of a transversal provisional formulation. Subsequently we dive into a critique of the formulation of the concept at the end of which it is possible to understand symbolic violence both in its dependence on social recognition and in its double particular and structural dimension. Finally, the argumentative procedure that supported the thesis is summarized and possible research developments are proposed.

La ricerca verte su un'esposizione, una delucidazione ed una critica del concetto di "violenza simbolica" formulato da Pierre Bourdieu al fine di puntualizzarne con rigore il significato e l'uso. Lo scopo è mostrare come la violenza non venga effettivamente abolita nelle società civili, ma s'inscriva in un ordine simbolico e permanga nella realtà dei suoi effetti, seppure celata in complessi circuiti di mediazioni annidate le une nelle altre. La tesi che viene sostenuta è che ogni violenza simbolica trae origine dal riconoscimento sociale e che la sua doppia dimensione particolare-strutturale può essere compresa mediante un'analisi della sua triplicità di fase correlata agli elementi cardine del sistema concettuale integrato di Bourdieu (Fase di deposito - Habitus, Fase di accumulo - Capitale, Fase di innesco - Campo). A partire dalla sua prima concezione rinvenuta nell'opera "La Reproduction" (1970), in cui la riproduzione culturale perpetrata dall'istituzione scolastica si configura come mezzo di prim'ordine per erogare un'educazione alla legittimità del dominio, si volge ad una ricognizione delle definizioni del concetto in altre opere scelte dell'autore che ha per esito la presentazione di una formulazione provvisoria trasversale. Successivamente si appronta una critica della formulazione del concetto al termine della quale è possibile inquadrare la violenza simbolica sia nella sua dipendenza dal riconoscimento sociale, sia nella sua doppia dimensione particolare e strutturale. Infine si riassume il procedere argomentativo che ha supportato la tesi e si vanno a proporre dei possibili sviluppi di ricerca.

La mediazione simbolica della violenza

MOLINARO, DAVIDE
2022/2023

Abstract

The research focuses on an exposition, an elucidation and a critique of the concept of "symbolic violence" formulated by Pierre Bourdieu in order to rigorously point out its meaning and use. The purpose is to show how violence is not really abolished in civil societies, but it's inscribed in a symbolic order instead and persists in the full reality of its effects, albeit hidden through complex circuits of nested mediations. The thesis supported is that all forms of symbolic violence originate from social recognition and that its double particular-structural dimension can be understood through an analysis of its triplicity of phase, related to the key elements of Bourdieu's integrated conceptual system (Deposit Phase - Habitus, Accumulation Phase - Capital, Trigger Phase - Field). Starting from its very first conception in "La Reproduction" (1970), where the cultural reproduction perpetrated by the scholastic institution is configured as the most efficient way to provide an education to the legitimacy of the domain, it turns to an analysis of the various definitions of the concept found among other selected works of the author and results in the presentation of a transversal provisional formulation. Subsequently we dive into a critique of the formulation of the concept at the end of which it is possible to understand symbolic violence both in its dependence on social recognition and in its double particular and structural dimension. Finally, the argumentative procedure that supported the thesis is summarized and possible research developments are proposed.
2022
The symbolic mediation of violence
La ricerca verte su un'esposizione, una delucidazione ed una critica del concetto di "violenza simbolica" formulato da Pierre Bourdieu al fine di puntualizzarne con rigore il significato e l'uso. Lo scopo è mostrare come la violenza non venga effettivamente abolita nelle società civili, ma s'inscriva in un ordine simbolico e permanga nella realtà dei suoi effetti, seppure celata in complessi circuiti di mediazioni annidate le une nelle altre. La tesi che viene sostenuta è che ogni violenza simbolica trae origine dal riconoscimento sociale e che la sua doppia dimensione particolare-strutturale può essere compresa mediante un'analisi della sua triplicità di fase correlata agli elementi cardine del sistema concettuale integrato di Bourdieu (Fase di deposito - Habitus, Fase di accumulo - Capitale, Fase di innesco - Campo). A partire dalla sua prima concezione rinvenuta nell'opera "La Reproduction" (1970), in cui la riproduzione culturale perpetrata dall'istituzione scolastica si configura come mezzo di prim'ordine per erogare un'educazione alla legittimità del dominio, si volge ad una ricognizione delle definizioni del concetto in altre opere scelte dell'autore che ha per esito la presentazione di una formulazione provvisoria trasversale. Successivamente si appronta una critica della formulazione del concetto al termine della quale è possibile inquadrare la violenza simbolica sia nella sua dipendenza dal riconoscimento sociale, sia nella sua doppia dimensione particolare e strutturale. Infine si riassume il procedere argomentativo che ha supportato la tesi e si vanno a proporre dei possibili sviluppi di ricerca.
violenza simbolica
Pierre Bourdieu
mediazione
riconoscimento
dominio simbolico
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/42741