La tesi ha l’obiettivo di approfondire il modo in cui Fritz Lang sia riuscito, mediante la vena documentaristica che lo contraddistingueva, ad attualizzare in tre epoche diverse il personaggio del dottor Mabuse, nato dalla penna di Norbert Jacques nel 1921. La trilogia langhiana è composta da Dr. Mabuse, der Spieler (Il dottor Mabuse, 1922), Das Testament des Dr. Mabuse (Il testamento del dottor Mabuse, 1933) e Die 1000 Augen des Dr. Mabuse (Il diabolico dottor Mabuse, 1960). Il primo capitolo si concentra sullo sguardo ipnotico e sul mascheramento del criminale e sulle tecniche avanguardistiche del cinema muto tedesco degli anni ’20. Mentre il secondo capitolo si sofferma sull’introduzione del sonoro nel cinema del cineasta, in particolar modo, sulla voce acusmatica del dottor Mabuse e sull’ascesa del nazismo del 1933, che indusse Lang a fuggire dalla Germania. Infine nel terzo capitolo della tesi il regista ha messo in evidenza il tema della sorveglianza multimediale dell’erede mabusiano fondendolo allo spionaggio internazionale e al controllo dell’atomica degli anni ’60. Inoltre a conclusione di ogni capitolo vengono messe in evidenza le citazioni langhiane che possono essere ricondotte ad altre opere del regista stesso e, soprattutto, i prodotti cinematografici, successivi alla trilogia mabusiana, di numerosi registi che possono essere stati ispirati da essa e dal suo maligno antagonista.
La trilogia del dottor Mabuse di Fritz Lang: sguardo, voce ed eredità del cinema tedesco.
TURCATO, ALBERTO
2022/2023
Abstract
La tesi ha l’obiettivo di approfondire il modo in cui Fritz Lang sia riuscito, mediante la vena documentaristica che lo contraddistingueva, ad attualizzare in tre epoche diverse il personaggio del dottor Mabuse, nato dalla penna di Norbert Jacques nel 1921. La trilogia langhiana è composta da Dr. Mabuse, der Spieler (Il dottor Mabuse, 1922), Das Testament des Dr. Mabuse (Il testamento del dottor Mabuse, 1933) e Die 1000 Augen des Dr. Mabuse (Il diabolico dottor Mabuse, 1960). Il primo capitolo si concentra sullo sguardo ipnotico e sul mascheramento del criminale e sulle tecniche avanguardistiche del cinema muto tedesco degli anni ’20. Mentre il secondo capitolo si sofferma sull’introduzione del sonoro nel cinema del cineasta, in particolar modo, sulla voce acusmatica del dottor Mabuse e sull’ascesa del nazismo del 1933, che indusse Lang a fuggire dalla Germania. Infine nel terzo capitolo della tesi il regista ha messo in evidenza il tema della sorveglianza multimediale dell’erede mabusiano fondendolo allo spionaggio internazionale e al controllo dell’atomica degli anni ’60. Inoltre a conclusione di ogni capitolo vengono messe in evidenza le citazioni langhiane che possono essere ricondotte ad altre opere del regista stesso e, soprattutto, i prodotti cinematografici, successivi alla trilogia mabusiana, di numerosi registi che possono essere stati ispirati da essa e dal suo maligno antagonista.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/42745