L’elaborato pone l’accento sui nuovi obiettivi che l’ingegneria si pone nella progettazione dei nuovi rifugi d’alta quota: l’ecosostenibilità, l’autosufficienza energetica e la tutela ambientale. La prima parte della tesi interpreta l’evoluzione tecnologica dei rifugi alpini in relazione alle molteplici variabili da considerare e conoscere per costruire in un contesto ambientale estremo: la tempistica per organizzare il cantiere, la difficoltà per il reperimento delle risorse essenziali, come l’elettricità e l’acqua, ma anche la reversibilità degli interventi per tutelare e conservare un patrimonio di così inestimabile valore, quale il territorio montano. Tali aspetti sono stati raccolti nelle schede di valutazione dei rifugi e dei bivacchi, redatte secondo una metodologia lineare che tiene conto di quattro parametri: uso di fonti rinnovabili, uso di fonti non rinnovabili, raccolta e riuso delle acque, trattamento delle acque reflue. Sulla base della conoscenza dello stato dell’arte dei rifugi esistenti, la seconda parte della tesi si concentra sulla progettazione di un rifugio ecosostenibile nei pressi del Lago delle Stellune in Trentino, nell’ottica di una nuova cultura del costruire, in grado di rispondere concretamente alle esigenze in materia di impatto ambientale. Nella terza parte del lavoro di tesi, quindi, sono state ampiamente studiate le nuove tecnologie per il trattamento delle acque reflue, la raccolta e il riuso delle acque meteoriche e le tecnologie per convertire la radiazione solare in elettricità e calore. Infine, sono state discusse le diverse tipologie strutturali esistenti per gli edifici in legno e scelta quella più sostenibile e adatta alle esigenze progettuali.
Costruire in ambienti estremi: progettazione di un rifugio alpino in alta quota.
ZAPPALÀ, CINZIA
2022/2023
Abstract
L’elaborato pone l’accento sui nuovi obiettivi che l’ingegneria si pone nella progettazione dei nuovi rifugi d’alta quota: l’ecosostenibilità, l’autosufficienza energetica e la tutela ambientale. La prima parte della tesi interpreta l’evoluzione tecnologica dei rifugi alpini in relazione alle molteplici variabili da considerare e conoscere per costruire in un contesto ambientale estremo: la tempistica per organizzare il cantiere, la difficoltà per il reperimento delle risorse essenziali, come l’elettricità e l’acqua, ma anche la reversibilità degli interventi per tutelare e conservare un patrimonio di così inestimabile valore, quale il territorio montano. Tali aspetti sono stati raccolti nelle schede di valutazione dei rifugi e dei bivacchi, redatte secondo una metodologia lineare che tiene conto di quattro parametri: uso di fonti rinnovabili, uso di fonti non rinnovabili, raccolta e riuso delle acque, trattamento delle acque reflue. Sulla base della conoscenza dello stato dell’arte dei rifugi esistenti, la seconda parte della tesi si concentra sulla progettazione di un rifugio ecosostenibile nei pressi del Lago delle Stellune in Trentino, nell’ottica di una nuova cultura del costruire, in grado di rispondere concretamente alle esigenze in materia di impatto ambientale. Nella terza parte del lavoro di tesi, quindi, sono state ampiamente studiate le nuove tecnologie per il trattamento delle acque reflue, la raccolta e il riuso delle acque meteoriche e le tecnologie per convertire la radiazione solare in elettricità e calore. Infine, sono state discusse le diverse tipologie strutturali esistenti per gli edifici in legno e scelta quella più sostenibile e adatta alle esigenze progettuali.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/43425