Dal 69 all’88 Alberto Biasi viene invitato come docente a trasmettere le proprie conoscenze tecniche e artistiche al corso di Tecnico della Grafica e della pubblicità presso l’Istituto E. Uselli Ruzza di Padova a fianco di altri nomi come Manfredo Massironi, Lorenzo Trento, Peter Eberle. Testimonianze di ex allievi e documentazioni delle attività didattiche di quel periodo riemerse a distanza di oltre 50 anni fanno affiorare elementi della personalità artistica di Biasi che migrano, come in vasi comunicanti, dalla produzione artistica alla grafica pubblicitaria, dalla ricerca percettologica all’estetica dell’immagine. Se nell’ambiente artistico dell’arte cinetica l’artista - l’operatore visivo si epura volontariamente dall’impeto creativo a favore di una produzione programmata, nel contesto formativo dell’ambiente scolastico si scopre un Biasi che valorizza maggiormente l’intuizione e la soggettività tipica dell’atto immaginativo. Nel mondo della comunicazione pubblicitaria le immagini optical non sono più oggetto di studio dell’evento fenomenico, ma semplici forme di un linguaggio comunicativo che per la loro natura estetica indiscutibilmente seduttiva, innescano quel processo di attrazione che può determinare la riuscita o meno di una campagna pubblicitaria, lo stesso potere seduttivo che ha contribuito al successo dell’Op art e dello stesso Biasi al di fuori del circuito artistico. Pur non avendo mai realizzato grafiche per l’industria pubblicitaria, se non per manifesti e cataloghi di mostre artistiche, l’artista insegna a sfruttare le esperienze dalla Gestalttheorie, della Bauhaus e dell’arte cinetica per la creazione di immagini e illustrazioni al servizio del mondo commerciale. Questa tesi vuole indagare attraverso testimonianze e documenti pervenuti la didattica di Alberto Biasi durante le lezioni di Progettazione grafica e su come le sue ricerche artistiche abbiano influito sugli insegnamenti. L’artista, da sempre in equilibrio tra tecnica e creatività, scienza e arte, per circa vent’anni ha trasmesso la propria forma mentis e il proprio metodo di indagare la realtà per convertirla in immagini.
La didattica di Alberto Biasi: indagine e analisi di testimonianze e documenti pervenuti
SPAGNOLO, GIACOMO
2022/2023
Abstract
Dal 69 all’88 Alberto Biasi viene invitato come docente a trasmettere le proprie conoscenze tecniche e artistiche al corso di Tecnico della Grafica e della pubblicità presso l’Istituto E. Uselli Ruzza di Padova a fianco di altri nomi come Manfredo Massironi, Lorenzo Trento, Peter Eberle. Testimonianze di ex allievi e documentazioni delle attività didattiche di quel periodo riemerse a distanza di oltre 50 anni fanno affiorare elementi della personalità artistica di Biasi che migrano, come in vasi comunicanti, dalla produzione artistica alla grafica pubblicitaria, dalla ricerca percettologica all’estetica dell’immagine. Se nell’ambiente artistico dell’arte cinetica l’artista - l’operatore visivo si epura volontariamente dall’impeto creativo a favore di una produzione programmata, nel contesto formativo dell’ambiente scolastico si scopre un Biasi che valorizza maggiormente l’intuizione e la soggettività tipica dell’atto immaginativo. Nel mondo della comunicazione pubblicitaria le immagini optical non sono più oggetto di studio dell’evento fenomenico, ma semplici forme di un linguaggio comunicativo che per la loro natura estetica indiscutibilmente seduttiva, innescano quel processo di attrazione che può determinare la riuscita o meno di una campagna pubblicitaria, lo stesso potere seduttivo che ha contribuito al successo dell’Op art e dello stesso Biasi al di fuori del circuito artistico. Pur non avendo mai realizzato grafiche per l’industria pubblicitaria, se non per manifesti e cataloghi di mostre artistiche, l’artista insegna a sfruttare le esperienze dalla Gestalttheorie, della Bauhaus e dell’arte cinetica per la creazione di immagini e illustrazioni al servizio del mondo commerciale. Questa tesi vuole indagare attraverso testimonianze e documenti pervenuti la didattica di Alberto Biasi durante le lezioni di Progettazione grafica e su come le sue ricerche artistiche abbiano influito sugli insegnamenti. L’artista, da sempre in equilibrio tra tecnica e creatività, scienza e arte, per circa vent’anni ha trasmesso la propria forma mentis e il proprio metodo di indagare la realtà per convertirla in immagini.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/43705