Il presente elaborato intende proporre uno sguardo multidisciplinare sulla serie televisiva L’amica geniale (HBO, Rai 1, 2018-) tratta dalla omonima tetralogia di Elena Ferrante, evidenziando come il rapporto fra cinema e paesaggio possa farsi concreto nel contesto di questo caso studio. Elena Ferrante (1943 - ) è lo pseudonimo di una scrittrice napoletana che ha deciso di mantenere riservata la propria identità preferendo lasciar maggior spazio possibile alla propria opera. Dopo il successo dei suoi primi scritti - dai quali sono stati tratti alcuni film - nel 2011 ha pubblicato per Edizioni E/O il primo capitolo dell’Amica geniale, seguito dal secondo nel 2012, Storia del nuovo cognome, nel 2013 dal terzo, Storia di chi fugge e chi resta, e nel 2014 dal quarto e ultimo, Storia della bambina perduta, finalista al Man Booker International Prize 2016. Soltanto due anni dopo è andata in onda in Italia e in contemporanea negli Stati Uniti (rispettivamente per Rai 1 e HBO), la prima stagione della serie ideata da Saverio Costanzo, seguita nel 2020 dalla seconda e nel 2022 dalla terza. La quarta è in fase di pre produzione in vista della messa in onda prevista per il 2024. La regia della serie televisiva è passata dalle mani di Saverio Costanzo e Alice Rohrwacher a quelle di Daniele Luchetti per quanto riguarda la terza e la quarta stagione. Il cambio di regia è stato un momento critico per la produzione, così come per il pubblico dei telespettatori. Queste le parole dello stesso Daniele Luchetti: Sono entrato in punta di piedi in una serie che aveva già alle spalle un olimpo di autori [...] quando avevo una domanda preferivo prendere in mano il romanzo in cerca di soluzioni. Sulle pagine, invece di risposte, trovavo spesso altre domande. I libri della Ferrante hanno questo fascino di precisione sfuggente, che lascia libertà di interpretazione all’interno di uno schema psicologico implacabile e sempre acutamente vero. I suoi libri sono libri cosmo, che hanno dentro tutto, e che permettono molti tipi di lettura senza che l’ispirazione di fondo vada perduta. Con qualunque occhio la si guardi, la storia di Lila e Lenù è sempre la stessa e sempre differente, profonda, fine e popolare. Avere l’onore di filmare semplicemente la verità della loro trasformazione è stata fonte di piacere inesauribile. Un’altra figura di rilievo all’interno della produzione e fondamentale per quanto riguarda questa tesi in Scienze per il paesaggio è quella dello scenografo Giancarlo Basili (1952 - ), che si è occupato, insieme a Saverio Costanzo, delle scelte relative alle location e di conseguenza del rapporto con gli attori del territorio, tematiche che saranno affrontate più dettagliatamente nel corso dello svolgimento dell’elaborato.

Rione Luzzatti: la serie televisiva "L’amica geniale" (2018- ) e il paesaggio urbano della prima periferia napoletana

FASCINA, VITTORIA
2022/2023

Abstract

Il presente elaborato intende proporre uno sguardo multidisciplinare sulla serie televisiva L’amica geniale (HBO, Rai 1, 2018-) tratta dalla omonima tetralogia di Elena Ferrante, evidenziando come il rapporto fra cinema e paesaggio possa farsi concreto nel contesto di questo caso studio. Elena Ferrante (1943 - ) è lo pseudonimo di una scrittrice napoletana che ha deciso di mantenere riservata la propria identità preferendo lasciar maggior spazio possibile alla propria opera. Dopo il successo dei suoi primi scritti - dai quali sono stati tratti alcuni film - nel 2011 ha pubblicato per Edizioni E/O il primo capitolo dell’Amica geniale, seguito dal secondo nel 2012, Storia del nuovo cognome, nel 2013 dal terzo, Storia di chi fugge e chi resta, e nel 2014 dal quarto e ultimo, Storia della bambina perduta, finalista al Man Booker International Prize 2016. Soltanto due anni dopo è andata in onda in Italia e in contemporanea negli Stati Uniti (rispettivamente per Rai 1 e HBO), la prima stagione della serie ideata da Saverio Costanzo, seguita nel 2020 dalla seconda e nel 2022 dalla terza. La quarta è in fase di pre produzione in vista della messa in onda prevista per il 2024. La regia della serie televisiva è passata dalle mani di Saverio Costanzo e Alice Rohrwacher a quelle di Daniele Luchetti per quanto riguarda la terza e la quarta stagione. Il cambio di regia è stato un momento critico per la produzione, così come per il pubblico dei telespettatori. Queste le parole dello stesso Daniele Luchetti: Sono entrato in punta di piedi in una serie che aveva già alle spalle un olimpo di autori [...] quando avevo una domanda preferivo prendere in mano il romanzo in cerca di soluzioni. Sulle pagine, invece di risposte, trovavo spesso altre domande. I libri della Ferrante hanno questo fascino di precisione sfuggente, che lascia libertà di interpretazione all’interno di uno schema psicologico implacabile e sempre acutamente vero. I suoi libri sono libri cosmo, che hanno dentro tutto, e che permettono molti tipi di lettura senza che l’ispirazione di fondo vada perduta. Con qualunque occhio la si guardi, la storia di Lila e Lenù è sempre la stessa e sempre differente, profonda, fine e popolare. Avere l’onore di filmare semplicemente la verità della loro trasformazione è stata fonte di piacere inesauribile. Un’altra figura di rilievo all’interno della produzione e fondamentale per quanto riguarda questa tesi in Scienze per il paesaggio è quella dello scenografo Giancarlo Basili (1952 - ), che si è occupato, insieme a Saverio Costanzo, delle scelte relative alle location e di conseguenza del rapporto con gli attori del territorio, tematiche che saranno affrontate più dettagliatamente nel corso dello svolgimento dell’elaborato.
2022
Rione Luzzatti: the TV series "My brilliant friend" (2018- ) and the Neapolitan outskirts
paesaggio urbano
film induced tourism
cittadinanza attiva
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/44461