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Il presente elaborato è organizzato in tre capitoli e ha lo scopo di analizzare i metodi educativi dell’Outdoor Education, tematica che mi ha particolarmente colpita durante questo percorso di studi. I temi tratti riguardano un’analisi generale dell’approccio metodologico outdoor e nello specifico le tecniche e metodologie dei servizi educativi all’aria aperta. In ultimo ho riportato il mio progetto di ricerca finalizzato ad indagare come l’uso delle tecnologie ha apportato cambiamenti nel post pandemia da Covid-19 che ha attraversato il nostro Paese. La ricerca si è basata quindi sul confronto del pre e post emergenza sanitaria indagando le somiglianze e differenze che si sono riscontrate nei servizi educativi all’aria aperta della regione Marche. Il primo capitolo è dedicato interamente alla storia dell’Outdoor Education, differenziando i metodi di Outdoor Adventur Education e Outdoor Learning. Il primo è riferito alle offerte formative di associazioni non-formali che propongono molto spesso spedizioni educative, camping ed escursioni all’aria aperta, mentre il secondo a dei veri e propri percorsi didattici all’aperto mirati allo svolgimento di programmi curricolari nel settore formale (scolastico). Inoltre sono riportati anche i massimi esponenti di entrambe le proposte educative. Nell’OAE sono presenti Kurth Hahn, Paul Patzold e Willi Unsoeld mentre tra i pioneri dell’OL troviamo Pestolozzi, Fröebel, Margaret McMillan, Gösta Frohm ed Ella Flatau. Dopo l’analisi degli autori è presente un quadro generale della diffusione dell’Outdoor Education in Europa e come la pedagogia all’aria aperta può rappresentare il cambiamento educativo futuro. Il secondo capitolo è riservato tecniche e metodologie della “Scuola nel bosco” dove è possibile trovare i vari percorsi di natura educante di maggior visibilità in Europa e in particolare in Italia. Attualmente secondo un’accurata analisi di Priest, l’OE è dotato di alcune caratteristiche fondamentali quali l’essere considerato un metodo d’apprendimento basato sull’esperienza, si svolge principalmente all’aria aperta, richiedere l’uso globale di tutti e cinque i sensi, stimola l’interdisciplinarietà e attiva relazioni sia con le persone che con ambienti naturali e/o urbani. Su tali elementi è possibile inquadrare gli obiettivi pedagogici del metodo che rendono comunque ogni scuola diversa dall’altra ma che allo stesso tempo determinano, in tutte le attività in natura, un constante riferimento al mondo delle esperienze del bambino. Questa parte è dedicata anche alla strutturazione dei servizi educativi all’aria aperta presenti in Italia. È illustrata la routine giornaliera del metodo, l’uso delle materie prime reperibili in natura come materiale didattico, l’utilizzo dei media da parte dei bambini e la figura e il ruolo educativo dell’educatore. Il terzo capitolo è completamente dedicato al progetto di ricerca realizzato in prima persona. Come introduzione è presentato il sogno futuro ma ormai prossimo di poter assistere ad un cambiamento educativo, dove sempre più bambini possano riscoprire la gioia di vivere a contatto con la natura. Successivamente troviamo il disegno di ricerca riguardante l’uso della tecnologia pre e post pandemia e la domanda, le ipotesi e gli obiettivi dell’indagine. In questa sezione è illustrato anche il questionario creato appositamente per svolgere al meglio tale ricerca. Le parti sostanziose sono rappresentate dalla raccolta dei dati ricevuti dal questionario sottoposto ai coordinatori dei servizi educativi all’aria aperta della regione Marche e all’analisi dei risultati. Infine le conclusioni hanno riportato l’importanza dello studio svolto dove la domanda di ricerca è smentita: l’uso della tecnologia in ambito didattico nei servizi OE non ha subito cambiamenti con la venuta della pandemia.

Tecniche e metodologie dell'Outdoor Education.

ROMAGNOLI, SOFIA
2022/2023

Abstract

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2022
Techniques and methodologies of Outdoor Education
Il presente elaborato è organizzato in tre capitoli e ha lo scopo di analizzare i metodi educativi dell’Outdoor Education, tematica che mi ha particolarmente colpita durante questo percorso di studi. I temi tratti riguardano un’analisi generale dell’approccio metodologico outdoor e nello specifico le tecniche e metodologie dei servizi educativi all’aria aperta. In ultimo ho riportato il mio progetto di ricerca finalizzato ad indagare come l’uso delle tecnologie ha apportato cambiamenti nel post pandemia da Covid-19 che ha attraversato il nostro Paese. La ricerca si è basata quindi sul confronto del pre e post emergenza sanitaria indagando le somiglianze e differenze che si sono riscontrate nei servizi educativi all’aria aperta della regione Marche. Il primo capitolo è dedicato interamente alla storia dell’Outdoor Education, differenziando i metodi di Outdoor Adventur Education e Outdoor Learning. Il primo è riferito alle offerte formative di associazioni non-formali che propongono molto spesso spedizioni educative, camping ed escursioni all’aria aperta, mentre il secondo a dei veri e propri percorsi didattici all’aperto mirati allo svolgimento di programmi curricolari nel settore formale (scolastico). Inoltre sono riportati anche i massimi esponenti di entrambe le proposte educative. Nell’OAE sono presenti Kurth Hahn, Paul Patzold e Willi Unsoeld mentre tra i pioneri dell’OL troviamo Pestolozzi, Fröebel, Margaret McMillan, Gösta Frohm ed Ella Flatau. Dopo l’analisi degli autori è presente un quadro generale della diffusione dell’Outdoor Education in Europa e come la pedagogia all’aria aperta può rappresentare il cambiamento educativo futuro. Il secondo capitolo è riservato tecniche e metodologie della “Scuola nel bosco” dove è possibile trovare i vari percorsi di natura educante di maggior visibilità in Europa e in particolare in Italia. Attualmente secondo un’accurata analisi di Priest, l’OE è dotato di alcune caratteristiche fondamentali quali l’essere considerato un metodo d’apprendimento basato sull’esperienza, si svolge principalmente all’aria aperta, richiedere l’uso globale di tutti e cinque i sensi, stimola l’interdisciplinarietà e attiva relazioni sia con le persone che con ambienti naturali e/o urbani. Su tali elementi è possibile inquadrare gli obiettivi pedagogici del metodo che rendono comunque ogni scuola diversa dall’altra ma che allo stesso tempo determinano, in tutte le attività in natura, un constante riferimento al mondo delle esperienze del bambino. Questa parte è dedicata anche alla strutturazione dei servizi educativi all’aria aperta presenti in Italia. È illustrata la routine giornaliera del metodo, l’uso delle materie prime reperibili in natura come materiale didattico, l’utilizzo dei media da parte dei bambini e la figura e il ruolo educativo dell’educatore. Il terzo capitolo è completamente dedicato al progetto di ricerca realizzato in prima persona. Come introduzione è presentato il sogno futuro ma ormai prossimo di poter assistere ad un cambiamento educativo, dove sempre più bambini possano riscoprire la gioia di vivere a contatto con la natura. Successivamente troviamo il disegno di ricerca riguardante l’uso della tecnologia pre e post pandemia e la domanda, le ipotesi e gli obiettivi dell’indagine. In questa sezione è illustrato anche il questionario creato appositamente per svolgere al meglio tale ricerca. Le parti sostanziose sono rappresentate dalla raccolta dei dati ricevuti dal questionario sottoposto ai coordinatori dei servizi educativi all’aria aperta della regione Marche e all’analisi dei risultati. Infine le conclusioni hanno riportato l’importanza dello studio svolto dove la domanda di ricerca è smentita: l’uso della tecnologia in ambito didattico nei servizi OE non ha subito cambiamenti con la venuta della pandemia.
Outdoor Education
Tecniche e metod.
Pre-post pandemia
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/44892