La mente estesa. La teoria e le riflessioni pedagogiche

La continua riflessione sul concetto di mente, giunge nel 1998 con Andy Clark, a un nuovo punto di svolta. Il filosofo propone la definizione di mente estesa: parla di extended mind. La mente, interrogata a partire dal dualismo cartesiano si trova ora con Clark ad essere estesa, pensata al di fuori della scatola cranica e integrata con l’ambiente esterno. La mente dell’uomo, le sue funzioni, sono possibili per mezzo di strumenti esterni a sé e dell’ambiente. Da qui il collegamento per una riflessione pedagogica sulla quotidianità dell’uomo esteso, dell’uomo cyborg. Così definito, l’uomo cyborg ha la possibilità di vivere gli artefatti tecnologici e culturali come prolungamenti di un’attività mentale che partecipano dinamicamente all’educazione e alla costruzione della sua persona. Oggi, la pedagogia, continua ad interrogarsi e proporre esempi su questo tema.