Innovativi studi in campo forense hanno recentemente iniziato ad occuparsi dell’utilizzo del microbioma come strumento aggiuntivo alle analisi classiche del DNA. Il microbioma umano è estremamente variabile in relazione alla sua funzione e al sito corporeo dal quale deriva; si parla quindi di microbioma cutaneo, intestinale, del cavo orale, del tratto respiratorio, dei capelli, etc. Le sue possibili applicazioni sono diverse e possono riguardare: l’identificazione personale, ovvero la capacità di ricondurre una traccia al proprio donatore; la geolocalizzazione, ovvero la possibilità di tracciare spostamenti di soggetti grazie alla commistione di microbioma umano e ambientale specifico di determinate aree geografiche; la stima dell’intervallo post-mortem e la previsione delle caratteristiche del donatore (età, sesso e origine biogeografica). Questo lavoro si è focalizzato sulla raccolta e sullo studio del microbioma cutaneo a scopo forense. I campioni sono stati prelevati dal palmo delle mani e dal collo dei donatori e, una volta caratterizzati, sono stati confrontati tra loro e con i dati riportati in letteratura. In aggiunta, si è provato ad analizzare oggetti venuti a contatto con i distretti cutanei analizzati (i.e. colletto della camicia e volante dell’automobile) per verificare la fattibilità di individuare la compatibilità tra oggetti e abituali utilizzatori. Il microbioma è stato sequenziato tramite Next Generation Sequencing e analizzato con software statistici. Questo è un lavoro preliminare effettuato come studio pilota per valutare l’applicabilità di questa metodica in ambito forense.
STUDIO PRELIMINARE SULLA CARATTERIZZAZIONE DEL MICROBIOMA CUTANEO IN AMBITO FORENSE MEDIANTE TECNICHE DI NEXT GENERATION SEQUENCING
DAL CHECCO, VERONICA
2022/2023
Abstract
Innovativi studi in campo forense hanno recentemente iniziato ad occuparsi dell’utilizzo del microbioma come strumento aggiuntivo alle analisi classiche del DNA. Il microbioma umano è estremamente variabile in relazione alla sua funzione e al sito corporeo dal quale deriva; si parla quindi di microbioma cutaneo, intestinale, del cavo orale, del tratto respiratorio, dei capelli, etc. Le sue possibili applicazioni sono diverse e possono riguardare: l’identificazione personale, ovvero la capacità di ricondurre una traccia al proprio donatore; la geolocalizzazione, ovvero la possibilità di tracciare spostamenti di soggetti grazie alla commistione di microbioma umano e ambientale specifico di determinate aree geografiche; la stima dell’intervallo post-mortem e la previsione delle caratteristiche del donatore (età, sesso e origine biogeografica). Questo lavoro si è focalizzato sulla raccolta e sullo studio del microbioma cutaneo a scopo forense. I campioni sono stati prelevati dal palmo delle mani e dal collo dei donatori e, una volta caratterizzati, sono stati confrontati tra loro e con i dati riportati in letteratura. In aggiunta, si è provato ad analizzare oggetti venuti a contatto con i distretti cutanei analizzati (i.e. colletto della camicia e volante dell’automobile) per verificare la fattibilità di individuare la compatibilità tra oggetti e abituali utilizzatori. Il microbioma è stato sequenziato tramite Next Generation Sequencing e analizzato con software statistici. Questo è un lavoro preliminare effettuato come studio pilota per valutare l’applicabilità di questa metodica in ambito forense.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/44911