Meditazione e comportamenti pro-ambientali: una possibile presa di coscienza planetaria?

L’emergenza globale si sta sempre più affermando nel nostro pianeta: oltre ai cambiamenti climatici, si assiste ad una perdita di connessione con noi stessi e con l’ambiente che ci circonda. La meditazione può essere vista come un passaggio evolutivo necessario per ripristinare un equilibrio psicosociale e ambientale, dati i suoi effetti pro sociali come compassione, gratitudine e trascendenza dell’ego. L’istituto americano HeartMath dal 1991 si occupa di attività di ricerca di base in psicofisiologia, neuro cardiologia, biofisica e coerenza cardiaca, studiando la complessità del cuore. L’istituto ha dimostrato come emozioni positive, che emergono facilmente durante la meditazione, portino a una coerenza psicofisiologica (denominata coerenza cardiaca) caratterizzata da una maggiore armonia fra il sistema psicologico (mentale ed emotivo) e quello fisiologico. Alcune ricerche hanno dimostrato come questo stato di coerenza sia presente anche negli animali e che è possibile misurare, tramite la rilevazione dell’HRV, la connessione uomo-animale (in particolare nei cavalli). In seguito a tali evidenze, si è voluto inserire nel progetto di tesi una ricerca sperimentale al fine di indagare come cambiano i livelli percepiti di felicità, gratitudine e connessione ambientale prima e dopo un'esperienza meditativa guidata di 4 settimane in un campione di 18 adulti. A tutti i partecipanti è stata misurata la coerenza cardiaca tramite dispositivo biofeedback e il campione è stato diviso in tre gruppi: due sperimentali (meditazione in presenza di un cavallo o singolarmente) e uno di controllo (ascolto di musica). I risultati mostrano che i livelli percepiti di connessione ambientale aumentano in modo statisticamente significativo in coloro che hanno meditato in presenza di un cavallo.