Il presente lavoro di ricerca si pone l’obiettivo di indagare quanto l’esplosione del COVID-19 abbia provocato malessere nella vita quotidiana degli adolescenti (dagli 11 ai 20 anni). In particolare, abbiamo in primis ipotizzato che un funzionamento emotivo ben sviluppato ed alcuni correlati psicologici (l’autostima, la regolazione emotiva, il locus of control e l’empatia) abbiano svolto un ruolo di mediazione rispetto allo stress percepito e dunque all’insorgenza di malessere. Inoltre, avendo a disposizione i dati di tre differenti gruppi di soggetti che hanno risposto al questionario in tre intervalli temporali diversi (T1, T2 e T3), abbiamo confrontato i dati emersi dai tre gruppi - al fine di verificare eventuali differenze nel corso del tempo. Infine, abbiamo controllato l’eventuale presenza di differenze nel corso del tempo tra i gruppi rispetto all’utilizzo di dispositivi elettronici e dei social media. Dai risultati del modello di mediazione è emerso che una buona autostima ed alti livelli di empatia affettiva rappresentano fattori di protezione che possono attutire gli effetti negativi dello stress. Invece, la disregolazione emotiva, il locus of control esterno e l’empatia cognitiva costituiscono un fattore rischio, enfatizzando gli effetti negativi dello stress percepito. Rispetto al confronto tra i tre gruppi, dall’insieme dei risultati ottenuti si può osservare che, tranne per il costrutto del benessere psicologico e dell’empatia (sia cognitiva che affettiva), la fase assume un ruolo significativo per spiegare le differenze delle risposte dei partecipanti. Infine, la fase ha un ruolo significativo anche per quanto riguarda la spiegazione delle differenze rispetto all’uso dello smartphone, il tempo di ore trascorse guardando la TV, l’uso dei social media ed il numero di ore di sonno durante la notte. Non sembra significativa invece per le differenze nella percezione degli adolescenti che i social media abbiano aiutato a restare in contatto con i propri amici.
Malessere e benessere negli adolescenti italiani durante il COVID-19: il ruolo di alcuni correlati psicologici
VISALLI, CHIARA
2022/2023
Abstract
Il presente lavoro di ricerca si pone l’obiettivo di indagare quanto l’esplosione del COVID-19 abbia provocato malessere nella vita quotidiana degli adolescenti (dagli 11 ai 20 anni). In particolare, abbiamo in primis ipotizzato che un funzionamento emotivo ben sviluppato ed alcuni correlati psicologici (l’autostima, la regolazione emotiva, il locus of control e l’empatia) abbiano svolto un ruolo di mediazione rispetto allo stress percepito e dunque all’insorgenza di malessere. Inoltre, avendo a disposizione i dati di tre differenti gruppi di soggetti che hanno risposto al questionario in tre intervalli temporali diversi (T1, T2 e T3), abbiamo confrontato i dati emersi dai tre gruppi - al fine di verificare eventuali differenze nel corso del tempo. Infine, abbiamo controllato l’eventuale presenza di differenze nel corso del tempo tra i gruppi rispetto all’utilizzo di dispositivi elettronici e dei social media. Dai risultati del modello di mediazione è emerso che una buona autostima ed alti livelli di empatia affettiva rappresentano fattori di protezione che possono attutire gli effetti negativi dello stress. Invece, la disregolazione emotiva, il locus of control esterno e l’empatia cognitiva costituiscono un fattore rischio, enfatizzando gli effetti negativi dello stress percepito. Rispetto al confronto tra i tre gruppi, dall’insieme dei risultati ottenuti si può osservare che, tranne per il costrutto del benessere psicologico e dell’empatia (sia cognitiva che affettiva), la fase assume un ruolo significativo per spiegare le differenze delle risposte dei partecipanti. Infine, la fase ha un ruolo significativo anche per quanto riguarda la spiegazione delle differenze rispetto all’uso dello smartphone, il tempo di ore trascorse guardando la TV, l’uso dei social media ed il numero di ore di sonno durante la notte. Non sembra significativa invece per le differenze nella percezione degli adolescenti che i social media abbiano aiutato a restare in contatto con i propri amici.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/45336