La caffeina è la sostanza psicoattiva più consumata al mondo e questa sua grande diffusione è dovuta ai numerosi effetti positivi che essa è in grado di esercitare sul nostro organismo. La letteratura in merito agli effetti stimolati dal suo consumo è vasta, anche se i risultati presentano delle controversie e possono essere discordanti fra loro, spesso a causa dell’ampia variabilità che questo tipo di studi presenta. Volendo identificare una tendenza comune a livello psicofisiologico, la caffeina viene ormai considerata una sostanza con effetti stimolanti a livello centrale, ma non necessariamente a livello periferico; sembrerebbe, infatti, che la caffeina aumenti, da un lato, l’arousal dopaminergico a livello neurale e causi, dall’altro, un rilassamento generalizzato a livello periferico, e ciò sarebbe comprovato da diversi studi che hanno riscontrato un aumento della variabilità della frequenza cardiaca in seguito all’assunzione di questa sostanza. Alla luce di queste informazioni, il presente studio ha voluto indagare le caratteristiche degli effetti dell’assunzione di caffeina sul nostro organismo, in particolar modo analizzando tre indici psicofisiologici: la frequenza cardiaca, la variabilità della frequenza cardiaca e la frequenza di ammiccamento (o blink rate), indice fisiologico, quest’ultimo, correlato all’attività dopaminergica centrale. In base alle conoscenze preesistenti, è stato ipotizzato un effetto significativo della caffeina su due di queste variabili: nello specifico, era atteso un aumento sia della variabilità della frequenza cardiaca che della frequenza di ammiccamento spontaneo in seguito all’assunzione di caffeina, mentre nessun tipo di cambiamento era atteso nei confronti della frequenza cardiaca. E’ stato strutturato uno studio di tipo entro-i-soggetti, nel quale 34 partecipanti sono stati sottoposti alla somministrazione a doppio cieco di una bevanda che poteva contenere caffeina (200 mg) oppure un placebo. Sono stati registrati i parametri psicofisiologici in modo non continuo, andando a rilevare le risposte psicofisiologiche dei soggetti con registrazioni di un minuto tra un task e l’altro; i compiti erano dei task controbilanciati che avevano il solo scopo di creare una situazione in cui i partecipanti fossero impegnati in delle attività, così da rendere la situazione sperimentale più ecologica. I risultati ottenuti da questo esperimento hanno confermato le ipotesi iniziali, dimostrando un aumento della frequenza di ammiccamento e della variabilità della frequenza cardiaca, mentre non sono state riscontrate modifiche significative della frequenza cardiaca a seguito dell’assunzione di caffeina.

Effetti dell’assunzione di caffeina sulla variabilità della frequenza cardiaca e sulla frequenza di ammiccamento

CECCHETTI, CHIARA
2022/2023

Abstract

La caffeina è la sostanza psicoattiva più consumata al mondo e questa sua grande diffusione è dovuta ai numerosi effetti positivi che essa è in grado di esercitare sul nostro organismo. La letteratura in merito agli effetti stimolati dal suo consumo è vasta, anche se i risultati presentano delle controversie e possono essere discordanti fra loro, spesso a causa dell’ampia variabilità che questo tipo di studi presenta. Volendo identificare una tendenza comune a livello psicofisiologico, la caffeina viene ormai considerata una sostanza con effetti stimolanti a livello centrale, ma non necessariamente a livello periferico; sembrerebbe, infatti, che la caffeina aumenti, da un lato, l’arousal dopaminergico a livello neurale e causi, dall’altro, un rilassamento generalizzato a livello periferico, e ciò sarebbe comprovato da diversi studi che hanno riscontrato un aumento della variabilità della frequenza cardiaca in seguito all’assunzione di questa sostanza. Alla luce di queste informazioni, il presente studio ha voluto indagare le caratteristiche degli effetti dell’assunzione di caffeina sul nostro organismo, in particolar modo analizzando tre indici psicofisiologici: la frequenza cardiaca, la variabilità della frequenza cardiaca e la frequenza di ammiccamento (o blink rate), indice fisiologico, quest’ultimo, correlato all’attività dopaminergica centrale. In base alle conoscenze preesistenti, è stato ipotizzato un effetto significativo della caffeina su due di queste variabili: nello specifico, era atteso un aumento sia della variabilità della frequenza cardiaca che della frequenza di ammiccamento spontaneo in seguito all’assunzione di caffeina, mentre nessun tipo di cambiamento era atteso nei confronti della frequenza cardiaca. E’ stato strutturato uno studio di tipo entro-i-soggetti, nel quale 34 partecipanti sono stati sottoposti alla somministrazione a doppio cieco di una bevanda che poteva contenere caffeina (200 mg) oppure un placebo. Sono stati registrati i parametri psicofisiologici in modo non continuo, andando a rilevare le risposte psicofisiologiche dei soggetti con registrazioni di un minuto tra un task e l’altro; i compiti erano dei task controbilanciati che avevano il solo scopo di creare una situazione in cui i partecipanti fossero impegnati in delle attività, così da rendere la situazione sperimentale più ecologica. I risultati ottenuti da questo esperimento hanno confermato le ipotesi iniziali, dimostrando un aumento della frequenza di ammiccamento e della variabilità della frequenza cardiaca, mentre non sono state riscontrate modifiche significative della frequenza cardiaca a seguito dell’assunzione di caffeina.
2022
Effects of caffeine assumption on heart rate variability and blink rate
Caffeina
HRV
Blink rate
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/45396