In the present work I aim to illustrate the adaptive and precious value that the forgetting of memories plays in the life of every person, providing a general overview of the way in which forgetting acts by allowing the regulation of emotions, the acquisition of knowledge (semantics and procedural), the processing of information related to the context and finally creative thinking, through strategies and memory control mechanisms, which underlie each of these functions. In the second chapter, I describe the relationship between forgetting and emotion regulation in mental health, also focusing on hyperthymesia syndrome and the emblematic case of Jill Prince, a woman with hyperthymesia who allowed the study of this syndrome for the first time . Finally in the third and last chapter I describe the theory of inhibition which explains the way in which the forgetting of memories occurs, describing the hypothesis of the prefrontal control which attributes the inhibitory control to the activity of the lateral prefrontal cortex, specifically I expose the theory to three factors of active forgetting. I then describe the Think/No Think (T/NT) paradigm developed by Anderson and Green (2001), a paradigm whose goal is to help subjects train active forgetting, trying to voluntarily remove memories. The final question, following these studies, becomes understanding whether these paradigms can be used on samples of clinical populations, becoming real alternative therapies capable of helping patients suffering from various clinical pathologies to manage and control their thoughts. Currently it becomes necessary to be able to fill the gaps present in the results of the current literature with respect to the use of these therapies and to have greater control of all the variables related to the effectiveness of the suppression and the effects that this suppression produces over time; therefore it becomes important to continue to work on experimentation and research.

Nel presente lavoro mi propongo di illustrare il valore adattivo e prezioso che l'oblio dei ricordi svolge nella vita di ogni persona, fornendo una panoramica generale del modo in cui l'oblio agisce permettendo la regolazione delle emozioni, l'acquisizione della conoscenza (semantica e procedurale), l'elaborazione delle informazioni legate al contesto ed infine il pensiero creativo, attraverso strategie e meccanismi di controllo della memoria, che sottostanno ad ognuna di queste funzioni. Nel secondo capitolo, descrivo la relazione tra l'oblio e la regolazione delle emozioni nella salute mentale, soffermandomi inoltre sulla sindrome ipertimesica e il caso emblematico di Jill Prince, una donna affetta da ipertimesia che ha permesso per la prima volta lo studio di questa sindrome. Infine nel terso ed ultimo capitolo descrivo la teoria dell'inibizione che spiega il modo in cui avviene l'oblio dei ricordi, descrivendo l'ipotesi del controllo prefrontale che attribuisce il controllo inibitorio all'attività della corteccia prefrontale laterale, nello specifico espongo la teoria a tre fattori dell'oblio attivo. Descrivo in seguito il paradigma Think/No Think (T/NT) sviluppato da Anderson e Green (2001), paradigma il cui obiettivo è quello di aiutare i soggetti ad allenare l'oblio attivo, cercando di rimuovere volontariamente i ricordi. L’interrogativo finale, in seguito a questi studi, diventa capire se questi paradigmi possano essere utilizzati su campioni di popolazioni cliniche, diventando delle vere e proprie terapie alternative in grado di aiutare i pazienti che soffrono di diverse patologie cliniche a gestire e controllare i loro pensieri. Attualmente diventa necessario riuscire a colmare le lacune presenti nei risultati della letteratura attuale rispetto all’utilizzo di queste terapie ed avere un maggiore controllo di tutte le variabili legate all’efficacia della soppressione e gli effetti che tale soppressione produce nel tempo; diventa quindi importante continuare a lavorare sulla sperimentazione e sulla ricerca.

Perchè è importante dimenticare? La soppressione volontaria dei ricordi e il paradigma Think/No think

ABIUSO, ANTONELLA
2022/2023

Abstract

In the present work I aim to illustrate the adaptive and precious value that the forgetting of memories plays in the life of every person, providing a general overview of the way in which forgetting acts by allowing the regulation of emotions, the acquisition of knowledge (semantics and procedural), the processing of information related to the context and finally creative thinking, through strategies and memory control mechanisms, which underlie each of these functions. In the second chapter, I describe the relationship between forgetting and emotion regulation in mental health, also focusing on hyperthymesia syndrome and the emblematic case of Jill Prince, a woman with hyperthymesia who allowed the study of this syndrome for the first time . Finally in the third and last chapter I describe the theory of inhibition which explains the way in which the forgetting of memories occurs, describing the hypothesis of the prefrontal control which attributes the inhibitory control to the activity of the lateral prefrontal cortex, specifically I expose the theory to three factors of active forgetting. I then describe the Think/No Think (T/NT) paradigm developed by Anderson and Green (2001), a paradigm whose goal is to help subjects train active forgetting, trying to voluntarily remove memories. The final question, following these studies, becomes understanding whether these paradigms can be used on samples of clinical populations, becoming real alternative therapies capable of helping patients suffering from various clinical pathologies to manage and control their thoughts. Currently it becomes necessary to be able to fill the gaps present in the results of the current literature with respect to the use of these therapies and to have greater control of all the variables related to the effectiveness of the suppression and the effects that this suppression produces over time; therefore it becomes important to continue to work on experimentation and research.
2022
Why is it important to forget? The voluntary suppression of memories and the Think/No think paradigm
Nel presente lavoro mi propongo di illustrare il valore adattivo e prezioso che l'oblio dei ricordi svolge nella vita di ogni persona, fornendo una panoramica generale del modo in cui l'oblio agisce permettendo la regolazione delle emozioni, l'acquisizione della conoscenza (semantica e procedurale), l'elaborazione delle informazioni legate al contesto ed infine il pensiero creativo, attraverso strategie e meccanismi di controllo della memoria, che sottostanno ad ognuna di queste funzioni. Nel secondo capitolo, descrivo la relazione tra l'oblio e la regolazione delle emozioni nella salute mentale, soffermandomi inoltre sulla sindrome ipertimesica e il caso emblematico di Jill Prince, una donna affetta da ipertimesia che ha permesso per la prima volta lo studio di questa sindrome. Infine nel terso ed ultimo capitolo descrivo la teoria dell'inibizione che spiega il modo in cui avviene l'oblio dei ricordi, descrivendo l'ipotesi del controllo prefrontale che attribuisce il controllo inibitorio all'attività della corteccia prefrontale laterale, nello specifico espongo la teoria a tre fattori dell'oblio attivo. Descrivo in seguito il paradigma Think/No Think (T/NT) sviluppato da Anderson e Green (2001), paradigma il cui obiettivo è quello di aiutare i soggetti ad allenare l'oblio attivo, cercando di rimuovere volontariamente i ricordi. L’interrogativo finale, in seguito a questi studi, diventa capire se questi paradigmi possano essere utilizzati su campioni di popolazioni cliniche, diventando delle vere e proprie terapie alternative in grado di aiutare i pazienti che soffrono di diverse patologie cliniche a gestire e controllare i loro pensieri. Attualmente diventa necessario riuscire a colmare le lacune presenti nei risultati della letteratura attuale rispetto all’utilizzo di queste terapie ed avere un maggiore controllo di tutte le variabili legate all’efficacia della soppressione e gli effetti che tale soppressione produce nel tempo; diventa quindi importante continuare a lavorare sulla sperimentazione e sulla ricerca.
oblio attivo
ricordi indesiderati
soppressione diretta
think/no think
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/45601