L'elaborato è frutto di una ricerca etnografica condotta con il metodo dell'osservazione partecipante sull'isola greca di Samos per otto mesi. Essa si è proposta di indagare i processi di mobilità dei richiedenti asilo che transitano sul territorio, prendendo i considerazione gli ostacoli che ad essi vengono interposti dalle autorità securitarie, e le dinamiche di resistenza e negoziazione che i soggetti migranti ed altri attori attivi nel contesto mettono in pratica. Nella prima parte del lavoro viene dato spazio alla cornice legislativa europea e greca che riguarda l'immigrazione, mostrando l'influenza che questa ha sui movimenti degli individui. In generale, poi, ci si è focalizzati sui meccanismi logistici della governace del fenomeno migratorio, evidenziando come le mobilità siano soggette a controlli, selezioni, incanalamenti che connettono gli interessi politici a quelli economici. Dalle osservazioni sul campo, si è evinto, infatti, come sia attraverso l'imposizione di mobilità involontarie che di attese forzate, si tenti di ingabbiare i richiedenti asilo all'interno di processi di inclusione differenziale, che puntano a selezionare e regolamentare gli spostamenti, piuttosto che bloccarli in maniera rigida e definitiva. Ciò dimostra, infatti, come i confini siano configurati come filtri, che vengono aperti e chiusi all'occorrenza, e come le retoriche che definiscono l'Europa come una fortezza, siano in realtà fuorvianti. Nonostante ciò, però, dalle osservazioni sul campo è emersa anche una forte autonomia dei soggetti migranti, che, anche attraverso la presenza di altre variabili che vanno ad inserirsi all'interno degli spazi vuoti lasciati dalla logistica delle migrazioni, reinventano strategie e pratiche di opposizione che permettono di definire progetti di mobilità volontari ed individuali.
La logistica delle migrazioni alle porte d'Europa: una ricerca etnografica sull'isola di Samos
CONTIELLO, ALESSIA
2022/2023
Abstract
L'elaborato è frutto di una ricerca etnografica condotta con il metodo dell'osservazione partecipante sull'isola greca di Samos per otto mesi. Essa si è proposta di indagare i processi di mobilità dei richiedenti asilo che transitano sul territorio, prendendo i considerazione gli ostacoli che ad essi vengono interposti dalle autorità securitarie, e le dinamiche di resistenza e negoziazione che i soggetti migranti ed altri attori attivi nel contesto mettono in pratica. Nella prima parte del lavoro viene dato spazio alla cornice legislativa europea e greca che riguarda l'immigrazione, mostrando l'influenza che questa ha sui movimenti degli individui. In generale, poi, ci si è focalizzati sui meccanismi logistici della governace del fenomeno migratorio, evidenziando come le mobilità siano soggette a controlli, selezioni, incanalamenti che connettono gli interessi politici a quelli economici. Dalle osservazioni sul campo, si è evinto, infatti, come sia attraverso l'imposizione di mobilità involontarie che di attese forzate, si tenti di ingabbiare i richiedenti asilo all'interno di processi di inclusione differenziale, che puntano a selezionare e regolamentare gli spostamenti, piuttosto che bloccarli in maniera rigida e definitiva. Ciò dimostra, infatti, come i confini siano configurati come filtri, che vengono aperti e chiusi all'occorrenza, e come le retoriche che definiscono l'Europa come una fortezza, siano in realtà fuorvianti. Nonostante ciò, però, dalle osservazioni sul campo è emersa anche una forte autonomia dei soggetti migranti, che, anche attraverso la presenza di altre variabili che vanno ad inserirsi all'interno degli spazi vuoti lasciati dalla logistica delle migrazioni, reinventano strategie e pratiche di opposizione che permettono di definire progetti di mobilità volontari ed individuali.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/46428