Se la fase adolescenziale a livello fisiologico racchiude in sé una serie di sfide evolutive che implicano anche periodi di sofferenza e disorientamento, i giovani di oggi sembrano convivere con un surplus di disagio che assume molteplici forme: ritiro sociale, disturbi del comportamento alimentare, self-cutting, depressione e stati d’ansia, comportamenti violenti e ad alto rischio, etc. Teatro di questo malessere è il corpo che attira la nostra attenzione suggerendo l’urgenza della nascita di proposte educative/ scolastiche di valorizzazione e ri-narrazione della propria corporeità e della storia di vita di ognuno. Mediante uno studio osservativo a carattere quali-quantitativo in tre istituti superiori del territorio padovano, ci siamo interrogati sulla condizione di benessere sperimentata dai ragazzi all’interno delle scuole: quali sono gli aspetti che più influiscono nella vita quotidiana scolastica: l'organizzazione didattica, la qualità relazionale con i compagni, la disponibilità dei docenti? Nell’epoca delle passioni tristi, in cui la performance sembra essere la conditio sine qua non di ogni processo educativo e in cui l’individualismo e la competizione invadono ogni aspetto della vita, la scuola e gli insegnanti sono chiamati a farsi testimoni, ad ascoltare, ascoltarsi e a recuperare la dimensione relazionale usufruendo di molteplici proposte di pedagogia del corpo. Affinché quel corpo che è attaccato, umiliato, martoriato e fonte di vergogna, possa divenire libro prezioso e opera d’arte in cui è dipinta la nostra storia. Auspichiamo un percorso che possa riaccendere la scintilla del desiderio, che accolga il grido nella notte lanciato dagli adolescenti odierni e che sappia promuovere uno sguardo progettuale e speranzoso verso il proprio futuro.
Per una pedagogia del desiderio. Comprendere il disagio vissuto dagli adolescenti a scuola per educarli alla riscoperta del valore del loro corpo
ELARDO, GIULIA
2022/2023
Abstract
Se la fase adolescenziale a livello fisiologico racchiude in sé una serie di sfide evolutive che implicano anche periodi di sofferenza e disorientamento, i giovani di oggi sembrano convivere con un surplus di disagio che assume molteplici forme: ritiro sociale, disturbi del comportamento alimentare, self-cutting, depressione e stati d’ansia, comportamenti violenti e ad alto rischio, etc. Teatro di questo malessere è il corpo che attira la nostra attenzione suggerendo l’urgenza della nascita di proposte educative/ scolastiche di valorizzazione e ri-narrazione della propria corporeità e della storia di vita di ognuno. Mediante uno studio osservativo a carattere quali-quantitativo in tre istituti superiori del territorio padovano, ci siamo interrogati sulla condizione di benessere sperimentata dai ragazzi all’interno delle scuole: quali sono gli aspetti che più influiscono nella vita quotidiana scolastica: l'organizzazione didattica, la qualità relazionale con i compagni, la disponibilità dei docenti? Nell’epoca delle passioni tristi, in cui la performance sembra essere la conditio sine qua non di ogni processo educativo e in cui l’individualismo e la competizione invadono ogni aspetto della vita, la scuola e gli insegnanti sono chiamati a farsi testimoni, ad ascoltare, ascoltarsi e a recuperare la dimensione relazionale usufruendo di molteplici proposte di pedagogia del corpo. Affinché quel corpo che è attaccato, umiliato, martoriato e fonte di vergogna, possa divenire libro prezioso e opera d’arte in cui è dipinta la nostra storia. Auspichiamo un percorso che possa riaccendere la scintilla del desiderio, che accolga il grido nella notte lanciato dagli adolescenti odierni e che sappia promuovere uno sguardo progettuale e speranzoso verso il proprio futuro.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/46430