The present study applies the western concept of humor developed by Attardo in 1991, the General Theory of Verbal Humor (GTVH), as a research tool to examine a traditional Chinese comic art, Crosstalk. Up to now, the literature on this topic has only dealt with the of famous jokes by well-known artists, and anyway not within a specific theoretical framework. The present research, therefore, focuses on the textual content of the entire performance of a dialogic episode of Crosstalk executed by young actors, with special attention to the role of the so-called co-stars. In the text transcribed and translated into English, all the lines that actually triggered a humorous effect (as signalled by the laughter of the audience) were marked and analyzed according to the six Knowledge Resources (KRs) put forward by the GTVH (the Target (TA), the Narrative Strategy (NS), the Situation (SI), the Script Opposition (SO), the Logic Mechanism (LM), and the Language (LA)), to identify its recurrent traits. The study provides support for the applicability of the GTVH to eastern verbal humor, leading to the following considerations: a) most of the jokes in the play have a clear target, which is usually something about the two actors themselves or at least someone related to them; b) the co-star has a more active role in delivering jokes that create humor effects than is usually the case in Crosstalk; b) there are SIs of various types: structural ones, which serve to create a link with previous performances and lead the audience to better appreciate the current performance; informational ones, which serve to give viewers more information about the actors themselves; and finally, those that serve the main idea of the episode; d) dialogic discourse can be regarded as an intrinsic property of the whole narrative; e) the languages of this performance of Crosstalk is Mandarin, and occasionally also some dialects, with insertions of some popular phrases taken from the Internet; and finally, f) the Crosstalk episode examined is characterized by a type of humor based on the ability of understanding jokes rather than denigration of a certain person.

Il presente studio applica il concetto occidentale di umorismo sviluppato da Attardo nel 1991, la Teoria Generale dell’Umorismo Verbale (GTVH), come strumento di ricerca per esaminare un’arte comica tradizionale cinese, il Crosstalk. Fino ad ora la letteratura sull’argomento si è occupata solo dell’analisi di singole battute di artisti noti di Crosstalk, e comunque non all’interno di un quadro teorico di riferimento. La presente ricerca si concentra quindi sul contenuto testuale di un’intera performance di un episodio di Crosstalk di tipo dialogale, eseguita da giovani attori, con particolare attenzione al ruolo dei cosiddetti co-protagonisti. Nel testo trascritto e tradotto in inglese, tutte le battute che hanno effettivamente prodotto un effetto umoristico (determinato dalle risate del pubblico) sono state contrassegnate e analizzate secondo le sei Risorse delle Conoscenze (KR) proposte dalla GTVH (il Target (TA), la Strategia narrativa (NS), la Situazione (SI), l’Opposizione dei copioni (SO), il Meccanismo logico (LM) e il Linguaggio (LA)), per individuarne i tratti ricorrenti. Lo studio fornisce dati a sostegno dell’applicabilità della GTVH all’analisi dell’umorismo verbale orientale, portando alle seguenti considerazioni: a) la maggior parte delle battute nello spettacolo ha un target preciso, che di solito è uno dei due attori o qualche personaggio a loro collegato; b) l’attore co-protagonista ha un ruolo più attivo nel pronunciare battute dagli effetti umoristici rispetto alla consueta divisione dei ruoli; c) ci sono SI di vario tipo: quelle strutturali, che servono a creare un legame con le performance precedenti e a portare il pubblico ad apprezzare meglio la performance attuale; quelle informative, che servono a dare agli spettatori maggiori informazioni sugli attori stessi; e infine quelle che sono al servizio dell’idea principale dell’episodio; d) il discorso dialogico si può considerare una proprietà intrinseca dell'intera narrazione umoristica; e) le lingue di questa rappresentazione di Crosstalk sono il mandarino, occasionalmente il dialetto, con inserimenti di alcune locuzioni popolari tratte da Internet; infine, f) l’episodio di Crosstalk esaminato è caratterizzato da un tipo di umorismo basato sull’abilità di comprensione delle battute piuttosto che sulla denigrazione di un certo personaggio.

L'umorismo verbale nel Crosstalk cinese: un'analisi pragmatica secondo la Teoria Generale dell'Umorismo Verbale

GAO, QIANYI
2022/2023

Abstract

The present study applies the western concept of humor developed by Attardo in 1991, the General Theory of Verbal Humor (GTVH), as a research tool to examine a traditional Chinese comic art, Crosstalk. Up to now, the literature on this topic has only dealt with the of famous jokes by well-known artists, and anyway not within a specific theoretical framework. The present research, therefore, focuses on the textual content of the entire performance of a dialogic episode of Crosstalk executed by young actors, with special attention to the role of the so-called co-stars. In the text transcribed and translated into English, all the lines that actually triggered a humorous effect (as signalled by the laughter of the audience) were marked and analyzed according to the six Knowledge Resources (KRs) put forward by the GTVH (the Target (TA), the Narrative Strategy (NS), the Situation (SI), the Script Opposition (SO), the Logic Mechanism (LM), and the Language (LA)), to identify its recurrent traits. The study provides support for the applicability of the GTVH to eastern verbal humor, leading to the following considerations: a) most of the jokes in the play have a clear target, which is usually something about the two actors themselves or at least someone related to them; b) the co-star has a more active role in delivering jokes that create humor effects than is usually the case in Crosstalk; b) there are SIs of various types: structural ones, which serve to create a link with previous performances and lead the audience to better appreciate the current performance; informational ones, which serve to give viewers more information about the actors themselves; and finally, those that serve the main idea of the episode; d) dialogic discourse can be regarded as an intrinsic property of the whole narrative; e) the languages of this performance of Crosstalk is Mandarin, and occasionally also some dialects, with insertions of some popular phrases taken from the Internet; and finally, f) the Crosstalk episode examined is characterized by a type of humor based on the ability of understanding jokes rather than denigration of a certain person.
2022
Verbal humor in Chinese Crosstalk: a pragmatic analysis according to the General Theory of Verbal Humor
Il presente studio applica il concetto occidentale di umorismo sviluppato da Attardo nel 1991, la Teoria Generale dell’Umorismo Verbale (GTVH), come strumento di ricerca per esaminare un’arte comica tradizionale cinese, il Crosstalk. Fino ad ora la letteratura sull’argomento si è occupata solo dell’analisi di singole battute di artisti noti di Crosstalk, e comunque non all’interno di un quadro teorico di riferimento. La presente ricerca si concentra quindi sul contenuto testuale di un’intera performance di un episodio di Crosstalk di tipo dialogale, eseguita da giovani attori, con particolare attenzione al ruolo dei cosiddetti co-protagonisti. Nel testo trascritto e tradotto in inglese, tutte le battute che hanno effettivamente prodotto un effetto umoristico (determinato dalle risate del pubblico) sono state contrassegnate e analizzate secondo le sei Risorse delle Conoscenze (KR) proposte dalla GTVH (il Target (TA), la Strategia narrativa (NS), la Situazione (SI), l’Opposizione dei copioni (SO), il Meccanismo logico (LM) e il Linguaggio (LA)), per individuarne i tratti ricorrenti. Lo studio fornisce dati a sostegno dell’applicabilità della GTVH all’analisi dell’umorismo verbale orientale, portando alle seguenti considerazioni: a) la maggior parte delle battute nello spettacolo ha un target preciso, che di solito è uno dei due attori o qualche personaggio a loro collegato; b) l’attore co-protagonista ha un ruolo più attivo nel pronunciare battute dagli effetti umoristici rispetto alla consueta divisione dei ruoli; c) ci sono SI di vario tipo: quelle strutturali, che servono a creare un legame con le performance precedenti e a portare il pubblico ad apprezzare meglio la performance attuale; quelle informative, che servono a dare agli spettatori maggiori informazioni sugli attori stessi; e infine quelle che sono al servizio dell’idea principale dell’episodio; d) il discorso dialogico si può considerare una proprietà intrinseca dell'intera narrazione umoristica; e) le lingue di questa rappresentazione di Crosstalk sono il mandarino, occasionalmente il dialetto, con inserimenti di alcune locuzioni popolari tratte da Internet; infine, f) l’episodio di Crosstalk esaminato è caratterizzato da un tipo di umorismo basato sull’abilità di comprensione delle battute piuttosto che sulla denigrazione di un certo personaggio.
Umorismo
Pragmatica
Crosstalk cinese
GTVH
Umorismo dialogico
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/46590