La presente tesi di laurea si propone di illustrare uno studio della legge Tobler-Mussafia nel fiorentino del XV secolo, in quanto collegata al fenomeno del verbo secondo ormai perduto a questa altezza. Rimangono tuttavia diversi casi in cui si verifica l’applicazione di questa legge, la quale regola la posizione dei clitici all’interno della frase. Cosa accade dunque nel corso del 1400? Lo scopo dell’analisi è proprio quello di rispondere a questo quesito e, per farlo, è stato selezionato un unico corpus di lettere, l’Epistolario di Alessandra Macinghi Strozzi, una gentildonna fiorentina che scrive ai figli esuli nella speranza, un giorno, di poterli riavere con sé a Firenze. Si tratta di un insieme di testi particolarmente vantaggiosi e interessanti da analizzare, in quanto: è un corpus il più naturalistico possibile (sono infatti lettere private, familiari), omogeneo, scritto in un arco di tempo relativamente limitato e molto vicino all’oralità, in quanto privo di intenti letterari o artistici. L’elaborato è suddiviso in quattro capitoli, i quali vengono preceduti da un’introduzione contenente la domanda di ricerca e le motivazioni del mio studio. La parte finale del lavoro prevede, oltre alla conclusione, la presenza di un’Appendice contenente la totalità dei casi analizzati.
La legge Tobler-Mussafia nel fiorentino del XV secolo. Un'analisi delle lettere di Alessandra Macinghi Strozzi ai figli esuli
SCAPIN, VALERIA
2021/2022
Abstract
La presente tesi di laurea si propone di illustrare uno studio della legge Tobler-Mussafia nel fiorentino del XV secolo, in quanto collegata al fenomeno del verbo secondo ormai perduto a questa altezza. Rimangono tuttavia diversi casi in cui si verifica l’applicazione di questa legge, la quale regola la posizione dei clitici all’interno della frase. Cosa accade dunque nel corso del 1400? Lo scopo dell’analisi è proprio quello di rispondere a questo quesito e, per farlo, è stato selezionato un unico corpus di lettere, l’Epistolario di Alessandra Macinghi Strozzi, una gentildonna fiorentina che scrive ai figli esuli nella speranza, un giorno, di poterli riavere con sé a Firenze. Si tratta di un insieme di testi particolarmente vantaggiosi e interessanti da analizzare, in quanto: è un corpus il più naturalistico possibile (sono infatti lettere private, familiari), omogeneo, scritto in un arco di tempo relativamente limitato e molto vicino all’oralità, in quanto privo di intenti letterari o artistici. L’elaborato è suddiviso in quattro capitoli, i quali vengono preceduti da un’introduzione contenente la domanda di ricerca e le motivazioni del mio studio. La parte finale del lavoro prevede, oltre alla conclusione, la presenza di un’Appendice contenente la totalità dei casi analizzati.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/46617