Nel corso degli ultimi anni si è sviluppato un crescente interesse, da parte delle istituzioni e del pubblico, sul tema della sostenibilità, al punto che questa è diventata un aspetto imprescindibile di cui una organizzazione, specie quando di grandi dimensioni, deve tenere conto nelle relazioni con tutti gli stake-holder e con il mercato. A sottolineare l’importanza del tema della sostenibilità nell’attuale contesto sociale ed economico, si pensi ad esempio all’introduzione, come obbligo sanzionato, della necessità di rendicontare i propri aspetti non finanziari per gli enti di interesse pubblico e per i gruppi di grandi dimensioni a partire dal 1° gennaio 2017. Si tratta in particolare della “Dichiarazione individuale di carattere non finanziario”, avente lo scopo di “assicurare la comprensione dell'attività di impresa, del suo andamento, dei suoi risultati e dell'impatto dalla stessa prodotta”, coprendo “i temi ambientali, sociali, attinenti al personale, al rispetto dei diritti umani, alla lotta contro la corruzione attiva e passiva, che sono rilevanti tenuto conto delle attività e delle caratteristiche dell'impresa”. Tale obbligo potrebbe nel prossimo futuro essere esteso ad una platea più ampia di soggetti, includendo tutte le società quotate nei mercati regolamentati, incluse le piccole e medie imprese. A ben vedere, si osserva che molte delle tematiche toccate da questo tipo di rendicontazione rientrano già nello scopo dei principali sistemi di gestione, dei quali le organizzazioni più strutturate sono già dotate, spesso pervenendo a certificazione. In attuazione delle norme che regolano i sistemi di gestione, molte organizzazioni hanno pertanto già provveduto ad analizzare il contesto in cui si collocano, inclusi i rapporti con gli stake-holder e le relative aspettative, a valutare gli impatti della propria attività e a stabilire pertinenti obiettivi di miglioramento, che vengono monitorati attraverso una serie di indicatori al fine di comprendere le proprie prestazioni. Per una organizzazione dotata di un sistema di gestione certificato, quindi, molti degli elementi che caratterizzano una analisi oggettiva del proprio grado di responsabilità sociale, che tocca gli ambiti economico, sociale ed ambientale, sono strumenti già incorporati nella normale dinamica della propria gestione. Nella stesura del proprio Bilancio di Sostenibilità, vi è pertanto il rischio di operare una duplicazione di tali strumenti, al quale si contrappone l’opportunità di minimizzare i momenti di analisi e monitoraggio laddove l’attenzione sia rivolta verso gli stessi ambiti. Scopo dell’elaborato è proprio quello di valutare i possibili e molteplici punti di contatto tra la rendicontazione della responsabilità sociale di impresa, da compiersi attraverso l’applicazione di standard e linee guida emanati da autorevoli organismi sovranazionali, quali ad esempio i GRI, e le informazioni documentate che un’azienda certificata deve tenere sotto controllo e mantenere. Il fine ultimo è quello di ottenere, con il minimo sforzo da parte dell’organizzazione, un apparato documentale robusto, coerente e in linea con le normative di riferimento, siano esse volontarie che cogenti.

Valutazione delle prestazioni di salute, sicurezza e ambiente a supporto della gestione e rendicontazione di sostenibilità. Caso studio di una grande impresa di servizi

FLOREANI, MATTEO
2022/2023

Abstract

Nel corso degli ultimi anni si è sviluppato un crescente interesse, da parte delle istituzioni e del pubblico, sul tema della sostenibilità, al punto che questa è diventata un aspetto imprescindibile di cui una organizzazione, specie quando di grandi dimensioni, deve tenere conto nelle relazioni con tutti gli stake-holder e con il mercato. A sottolineare l’importanza del tema della sostenibilità nell’attuale contesto sociale ed economico, si pensi ad esempio all’introduzione, come obbligo sanzionato, della necessità di rendicontare i propri aspetti non finanziari per gli enti di interesse pubblico e per i gruppi di grandi dimensioni a partire dal 1° gennaio 2017. Si tratta in particolare della “Dichiarazione individuale di carattere non finanziario”, avente lo scopo di “assicurare la comprensione dell'attività di impresa, del suo andamento, dei suoi risultati e dell'impatto dalla stessa prodotta”, coprendo “i temi ambientali, sociali, attinenti al personale, al rispetto dei diritti umani, alla lotta contro la corruzione attiva e passiva, che sono rilevanti tenuto conto delle attività e delle caratteristiche dell'impresa”. Tale obbligo potrebbe nel prossimo futuro essere esteso ad una platea più ampia di soggetti, includendo tutte le società quotate nei mercati regolamentati, incluse le piccole e medie imprese. A ben vedere, si osserva che molte delle tematiche toccate da questo tipo di rendicontazione rientrano già nello scopo dei principali sistemi di gestione, dei quali le organizzazioni più strutturate sono già dotate, spesso pervenendo a certificazione. In attuazione delle norme che regolano i sistemi di gestione, molte organizzazioni hanno pertanto già provveduto ad analizzare il contesto in cui si collocano, inclusi i rapporti con gli stake-holder e le relative aspettative, a valutare gli impatti della propria attività e a stabilire pertinenti obiettivi di miglioramento, che vengono monitorati attraverso una serie di indicatori al fine di comprendere le proprie prestazioni. Per una organizzazione dotata di un sistema di gestione certificato, quindi, molti degli elementi che caratterizzano una analisi oggettiva del proprio grado di responsabilità sociale, che tocca gli ambiti economico, sociale ed ambientale, sono strumenti già incorporati nella normale dinamica della propria gestione. Nella stesura del proprio Bilancio di Sostenibilità, vi è pertanto il rischio di operare una duplicazione di tali strumenti, al quale si contrappone l’opportunità di minimizzare i momenti di analisi e monitoraggio laddove l’attenzione sia rivolta verso gli stessi ambiti. Scopo dell’elaborato è proprio quello di valutare i possibili e molteplici punti di contatto tra la rendicontazione della responsabilità sociale di impresa, da compiersi attraverso l’applicazione di standard e linee guida emanati da autorevoli organismi sovranazionali, quali ad esempio i GRI, e le informazioni documentate che un’azienda certificata deve tenere sotto controllo e mantenere. Il fine ultimo è quello di ottenere, con il minimo sforzo da parte dell’organizzazione, un apparato documentale robusto, coerente e in linea con le normative di riferimento, siano esse volontarie che cogenti.
2022
HSE performance assessment to support sustainability management and reporting. Case study of a large service company
Impresa sostenibile
Salute e sicurezza
Ambiente
Rendicontazione
Settore servizi
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