Nel mondo circa 50 milioni di persone sono affette da un tipo di Disturbo Neurocognitivo (DNC) Maggiore e questa diffusione, in assenza di una terapia farmacologica in grado di arrestare la progressione della malattia, evidenzia la necessità di trattamenti non farmacologici per il mantenimento e/o potenziamento delle funzioni cognitive. Secondo le linee guida dell’OMS, questi sono da considerarsi l’intervento di prima linea per rallentare l’evoluzione e contenere i disturbi comportamentali della patologia (WHO, 2012). Questo studio si inserisce in tale cornice di riferimento, operando all’interno di un modello di “cura centrato sulla persona”, proponendosi di confrontare l’efficacia di tre trattamenti di stimolazione cognitiva, diversi per modalità, attraverso l’indagine degli effetti specifici e di generalizzazione. La ricerca ha coinvolto 54 anziani residenti in RSA con diagnosi di DNC Maggiore di stadio lieve, suddivisi in tre gruppi sperimentali ed uno di controllo, omogenei per grado di deterioramento cognitivo, età, scolarità e riserva cognitiva. Un gruppo partecipava ad un intervento di Stimolazione Cognitiva (Spector, et al., 2003), con approccio globale e indiretto di stimolazione di tutte le funzioni cognitive, tramite discussioni su vari temi. Il secondo era sottoposto a Training Cognitivo (Bergamaschi, et al., 2008), intervento che stimola le singole funzioni cognitive tramite esercizi carta e matita di progressiva difficoltà. Il terzo prendeva parte ad un intervento di Terapia della Reminiscenza (Gollin, et al., 2007, 2011), diretto alla stimolazione orale della memoria autobiografica e del linguaggio. Il gruppo di controllo trascorreva la quotidianità in autonomia, partecipando alle attività del servizio educativo, fisioterapico o logopedico. I programmi prevedevano 14 sedute a cadenza bisettimanale, per sette settimane. La verifica d’efficacia è stata effettuata prima dell’intervento e alla fine di esso. Per lo stato cognitivo si sono utilizzati MMSE e CDR (selezione del campione), SPMSQ, FAB, ENB-2, ADAS-Cog, Matrici di Raven-colore e Vocabolario (valutazione d’efficacia). La sfera affettivo-emotiva è stata indagata con la GDS a 30 item, quella comportamentale con NPI e la percezione della qualità della vita con QoL-AD. Sui risultati sono state condotte una serie di ANOVA a due vie, dalle quali è emersa l’efficacia del trattamento sui tre gruppi sperimentali nel produrre miglioramenti sul funzionamento cognitivo, con peculiarità diverse a seconda del tipo di stimolazione.

Confronto tra tre protocolli di stimolazione cognitiva nel Disturbo Neurocognitivo Maggiore di stadio lieve: effetti specifici e di generalizzazione.

CORTESE, MARTINA
2022/2023

Abstract

Nel mondo circa 50 milioni di persone sono affette da un tipo di Disturbo Neurocognitivo (DNC) Maggiore e questa diffusione, in assenza di una terapia farmacologica in grado di arrestare la progressione della malattia, evidenzia la necessità di trattamenti non farmacologici per il mantenimento e/o potenziamento delle funzioni cognitive. Secondo le linee guida dell’OMS, questi sono da considerarsi l’intervento di prima linea per rallentare l’evoluzione e contenere i disturbi comportamentali della patologia (WHO, 2012). Questo studio si inserisce in tale cornice di riferimento, operando all’interno di un modello di “cura centrato sulla persona”, proponendosi di confrontare l’efficacia di tre trattamenti di stimolazione cognitiva, diversi per modalità, attraverso l’indagine degli effetti specifici e di generalizzazione. La ricerca ha coinvolto 54 anziani residenti in RSA con diagnosi di DNC Maggiore di stadio lieve, suddivisi in tre gruppi sperimentali ed uno di controllo, omogenei per grado di deterioramento cognitivo, età, scolarità e riserva cognitiva. Un gruppo partecipava ad un intervento di Stimolazione Cognitiva (Spector, et al., 2003), con approccio globale e indiretto di stimolazione di tutte le funzioni cognitive, tramite discussioni su vari temi. Il secondo era sottoposto a Training Cognitivo (Bergamaschi, et al., 2008), intervento che stimola le singole funzioni cognitive tramite esercizi carta e matita di progressiva difficoltà. Il terzo prendeva parte ad un intervento di Terapia della Reminiscenza (Gollin, et al., 2007, 2011), diretto alla stimolazione orale della memoria autobiografica e del linguaggio. Il gruppo di controllo trascorreva la quotidianità in autonomia, partecipando alle attività del servizio educativo, fisioterapico o logopedico. I programmi prevedevano 14 sedute a cadenza bisettimanale, per sette settimane. La verifica d’efficacia è stata effettuata prima dell’intervento e alla fine di esso. Per lo stato cognitivo si sono utilizzati MMSE e CDR (selezione del campione), SPMSQ, FAB, ENB-2, ADAS-Cog, Matrici di Raven-colore e Vocabolario (valutazione d’efficacia). La sfera affettivo-emotiva è stata indagata con la GDS a 30 item, quella comportamentale con NPI e la percezione della qualità della vita con QoL-AD. Sui risultati sono state condotte una serie di ANOVA a due vie, dalle quali è emersa l’efficacia del trattamento sui tre gruppi sperimentali nel produrre miglioramenti sul funzionamento cognitivo, con peculiarità diverse a seconda del tipo di stimolazione.
2022
Comparing three cognitive stimulation protocols in people with Major Neurocognitive Disorder of mild severity: specific and transfer effects.
DNC maggiore
stimolazione
invecchiamento
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/47723