Questo elaborato si propone di indagare il riconoscimento di volti con un’espressione emotiva in individui affetti dalla sindrome di Moebius, una popolazione clinica caratterizzata da paralisi facciale congenita. L’interesse per questa rara condizione si basa sul dibattuto ruolo della mimica facciale e della simulazione sensorimotoria nel riconoscimento emotivo: numerosi studi suggeriscono che gli individui riconoscono le emozioni degli altri attivando gli stessi pattern muscolari e le rappresentazioni sensomotorie legate all'espressione osservata. Pertanto, l'assenza di un meccanismo di mimica facciale e la conseguente impossibilità di riattivare le rappresentazioni sensorimotorie ci ha consentito di indagare come questi processi possano contribuire al riconoscimento emotivo. A tal fine, sono stati reclutati nove pazienti con Sindrome di Moebius e nove partecipanti di controllo, abbinati per genere, età e livello di istruzione. Utilizzando l'elettroencefalografia (EEG), abbiamo monitorato la modulazione del ritmo Mu, considerato un indice elettrofisiologico della simulazione sensorimotoria, durante la presentazione di stimoli contenenti espressioni facciali emotive dinamiche. Le espressioni presentate sono state selezionate da due diversi dataset (Amsterdam Dynamic Facial Expression Set [ADFES] e Jerusalem Facial Expressions of Emotion [JeFEE]), che contengono rispettivamente espressioni facciali prototipiche e non prototipiche. A livello comportamentale, è emerso che il gruppo di controllo era più accurato del gruppo con Sindrome di Moebius solo nel riconoscimento delle espressioni di disgusto quando queste facevano parte del dataset ADFES. A livello elettroencefalografico, i risultati sono contrastanti: per le espressioni di felicità appartenenti al dataset ADFES e per le espressioni di paura appartenenti al dataset JeFEE si osserva una maggiore desincronizzazione nei partecipanti di controllo, coerentemente con le nostre ipotesi iniziali, mentre per le emozioni di rabbia e sorpresa e per le espressioni facciali neutre è stato registrato un pattern opposto.
Un'indagine circa il ruolo della mimica facciale sul riconoscimento di espressioni emotive in pazienti con Sindrome di Moebius: uno studio hdEEG
BIAGI, SOFIA
2022/2023
Abstract
Questo elaborato si propone di indagare il riconoscimento di volti con un’espressione emotiva in individui affetti dalla sindrome di Moebius, una popolazione clinica caratterizzata da paralisi facciale congenita. L’interesse per questa rara condizione si basa sul dibattuto ruolo della mimica facciale e della simulazione sensorimotoria nel riconoscimento emotivo: numerosi studi suggeriscono che gli individui riconoscono le emozioni degli altri attivando gli stessi pattern muscolari e le rappresentazioni sensomotorie legate all'espressione osservata. Pertanto, l'assenza di un meccanismo di mimica facciale e la conseguente impossibilità di riattivare le rappresentazioni sensorimotorie ci ha consentito di indagare come questi processi possano contribuire al riconoscimento emotivo. A tal fine, sono stati reclutati nove pazienti con Sindrome di Moebius e nove partecipanti di controllo, abbinati per genere, età e livello di istruzione. Utilizzando l'elettroencefalografia (EEG), abbiamo monitorato la modulazione del ritmo Mu, considerato un indice elettrofisiologico della simulazione sensorimotoria, durante la presentazione di stimoli contenenti espressioni facciali emotive dinamiche. Le espressioni presentate sono state selezionate da due diversi dataset (Amsterdam Dynamic Facial Expression Set [ADFES] e Jerusalem Facial Expressions of Emotion [JeFEE]), che contengono rispettivamente espressioni facciali prototipiche e non prototipiche. A livello comportamentale, è emerso che il gruppo di controllo era più accurato del gruppo con Sindrome di Moebius solo nel riconoscimento delle espressioni di disgusto quando queste facevano parte del dataset ADFES. A livello elettroencefalografico, i risultati sono contrastanti: per le espressioni di felicità appartenenti al dataset ADFES e per le espressioni di paura appartenenti al dataset JeFEE si osserva una maggiore desincronizzazione nei partecipanti di controllo, coerentemente con le nostre ipotesi iniziali, mentre per le emozioni di rabbia e sorpresa e per le espressioni facciali neutre è stato registrato un pattern opposto.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/48648