La ruminazione è una modalità di pensiero che comporta una riflessione, ripetitiva, disfunzionale e incontrollabile, sul proprio umore negativo, sulle cause, le conseguenze, i significati e le implicazioni del proprio stato depressivo. Tuttavia, la ricerca in psicologia clinica ha ampiamente dimostrato che questo meccanismo cognitivo non rappresenta soltanto un elemento distintivo del disturbo depressivo, ma anche un importante fattore transdiagnostico di vulnerabilità, coinvolto nell'esordio, nel mantenimento e nell’esacerbazione di una molteplicità di stati patologici, tra cui ansia, insonnia e disturbi del comportamento alimentare. Nel presente elaborato, verrà fornita una panoramica della letteratura disponibile sul tema della ruminazione, per poi passare alla presentazione dello studio condotto, che ha previsto la registrazione dell'attività EEG su un campione di 40 studentesse dell'Università di Padova. Il campione è stato suddiviso in due gruppi (gruppo ad alta ruminazione e gruppo a bassa ruminazione) in base ai livelli di ruminazione e alle tendenze alla preoccupazione. Le partecipanti sono state sottoposte ad un compito di mental imagery, ossia recupero indotto di eventi a contenuto emozionale. L'obiettivo dello studio è stato quello di indagare l’esistenza di pattern differenziali di attivazione neurale, in funzione dei livelli di ruminazione e della salienza emotiva di quanto immaginato. Dalle analisi condotte sono emerse differenze significative sia nel confronto tra gruppi, con maggiore attività associata ad elaborazione e coinvolgimento emozionale nel gruppo ad alta ruminazione, che nel confronto, entro ciascun gruppo, tra condizione di immaginazione neutra e condizioni di immaginazione a contenuto emozionale.
Correlati elettrofisiologici del recupero di ricordi salienti in giovani donne con alti e bassi tratti ruminativi
TODISCO, REBECCA
2022/2023
Abstract
La ruminazione è una modalità di pensiero che comporta una riflessione, ripetitiva, disfunzionale e incontrollabile, sul proprio umore negativo, sulle cause, le conseguenze, i significati e le implicazioni del proprio stato depressivo. Tuttavia, la ricerca in psicologia clinica ha ampiamente dimostrato che questo meccanismo cognitivo non rappresenta soltanto un elemento distintivo del disturbo depressivo, ma anche un importante fattore transdiagnostico di vulnerabilità, coinvolto nell'esordio, nel mantenimento e nell’esacerbazione di una molteplicità di stati patologici, tra cui ansia, insonnia e disturbi del comportamento alimentare. Nel presente elaborato, verrà fornita una panoramica della letteratura disponibile sul tema della ruminazione, per poi passare alla presentazione dello studio condotto, che ha previsto la registrazione dell'attività EEG su un campione di 40 studentesse dell'Università di Padova. Il campione è stato suddiviso in due gruppi (gruppo ad alta ruminazione e gruppo a bassa ruminazione) in base ai livelli di ruminazione e alle tendenze alla preoccupazione. Le partecipanti sono state sottoposte ad un compito di mental imagery, ossia recupero indotto di eventi a contenuto emozionale. L'obiettivo dello studio è stato quello di indagare l’esistenza di pattern differenziali di attivazione neurale, in funzione dei livelli di ruminazione e della salienza emotiva di quanto immaginato. Dalle analisi condotte sono emerse differenze significative sia nel confronto tra gruppi, con maggiore attività associata ad elaborazione e coinvolgimento emozionale nel gruppo ad alta ruminazione, che nel confronto, entro ciascun gruppo, tra condizione di immaginazione neutra e condizioni di immaginazione a contenuto emozionale.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/48665