Funzioni esecutive e stimolazione cognitiva: uno studio in pazienti con demenza

Obiettivo: indagare la relazione tra funzioni esecutive e gli effetti di un intervento di stimolazione cognitiva (SC) in pazienti anziani affetti da demenza. Metodo: 35 partecipanti di età uguale o superiore ai 65 anni hanno preso parte ad un intervento di SC della durata di diversi mesi. Per tutti i partecipanti è stata eseguita una valutazione neuropsicologica di baseline, ed almeno una durante la SC (T1 e T2). I test somministrati nelle valutazioni sono stati: il Mini-Mental State Examination (MMSE), le Activities of Daily Living (ADL), le Instrumental Activities of Daily Living (IADL), il Test dell’Orologio e la Frontal Assessment Battery (FAB). Analisi dei dati: Gli effetti della SC sono stati valutati analizzando le differenze tra baseline, T1 e T2 nei punteggi al MMSE, ADL e IADL. La relazione tra funzioni esecutive ed effetti della SC è stata valutata tramite correlazione e regressione lineare. Le analisi sono state effettuate sia nel campione totale (N=35) che in sottogruppi creati a posteriori sulla base dell’età e della scolarità. Risultati: nel campione intero si osserva un peggioramento durante la SC, con un complessivo decremento significativo nel tempo nei punteggi al MMSE, ADL e IADL. Sebbene i punteggi pre-stimolazione al Test dell’Orologio ed alla FAB siano correlati positivamente con i punteggi ottenuti successivamente (T1 e T2) al MMSE, essi non risultano essere predittori significativi del cambiamento occorso nel tempo (Δ). Conclusioni: le funzioni esecutive, misurate tramite Test dell’Orologio e FAB, correlano con il profilo cognitivo globale di pazienti con demenza sottoposti a SC, ma non con il peggioramento che questi pazienti mostrano, nonostante la SC stessa. Futuri studi dovranno quindi approfondire il fenomeno utilizzando strumenti differenti e campioni di numerosità più estesa.