La produzione di funghi coltivati ha subito una crescita negli ultimi 30 anni, tale spinta produttiva è legata ad un aumento di popolarità dei funghi tra i consumatori grazie all’ampia variabilità di specie commestibili e le apprezzate qualità nutraceutiche e medicinali. La coltivazione dei funghi risulta possibile per le specie saprofite che non necessitano di instaurare simbiosi con le piante per lo sviluppo dei corpi fruttiferi, ma possono svilupparsi su substrati diversi. Il presente lavoro ha preso in considerazione due specie di funghi commestibili, rispettivamente P. ostreatus e P. cornucopiae, al fine di valutare come possibili substrati di coltivazione alternativi due specie graminaceae quali Arundo donax e Miscanthus giganteus. Attualmente la paglia di frumento e di riso risultano essere i principali substrati di coltivazione impiegati a livello globale con tuttavia numerose criticità ad essi associate come i residui di agrofarmaci e il contenuto di metalli pesanti che possono compromettere resa e qualità finali dei funghi coltivati. La scelta di arundo e miscanto come potenziali alternative alla paglia è stata giustificata dall’elevata biomassa producibile da tali specie assieme alle ridotte esigenze agronomiche richieste e la assenza di trattamenti fitosanitari. Il lavoro è stato organizzato in due prove sperimentali distinte dove sono state valutate combinazioni diverse di substrato e micelio assieme a supplementi azotati sia organici che minerali. Sono stati effettuati rilevamenti su resa, caratteristiche morfo-ponderali, dinamiche di crescita del micelio ed efficienza biologica; sono stati inoltre monitorati parametri quali temperatura ambientale e temperatura del substrato. Per i singoli trattamenti sono state anche officiate analisi qualitative sui corpi fruttiferi per valutare il contenuto di sostanza secca, il pH, la conducibilità elettrica, l’acidità titolabile ed il contenuto di solidi solubili. Ulteriori analisi hanno inoltre preso in esame il contenuto di antiossidanti e fenoli totali.
Valutazione di Arundo donax e Miscanthus giganteus come substrati alternativi per la coltivazione di Pleurotus ostreatus e Pleurotus cornucopiae
GOLIN, MARCO FRANCESCO
2022/2023
Abstract
La produzione di funghi coltivati ha subito una crescita negli ultimi 30 anni, tale spinta produttiva è legata ad un aumento di popolarità dei funghi tra i consumatori grazie all’ampia variabilità di specie commestibili e le apprezzate qualità nutraceutiche e medicinali. La coltivazione dei funghi risulta possibile per le specie saprofite che non necessitano di instaurare simbiosi con le piante per lo sviluppo dei corpi fruttiferi, ma possono svilupparsi su substrati diversi. Il presente lavoro ha preso in considerazione due specie di funghi commestibili, rispettivamente P. ostreatus e P. cornucopiae, al fine di valutare come possibili substrati di coltivazione alternativi due specie graminaceae quali Arundo donax e Miscanthus giganteus. Attualmente la paglia di frumento e di riso risultano essere i principali substrati di coltivazione impiegati a livello globale con tuttavia numerose criticità ad essi associate come i residui di agrofarmaci e il contenuto di metalli pesanti che possono compromettere resa e qualità finali dei funghi coltivati. La scelta di arundo e miscanto come potenziali alternative alla paglia è stata giustificata dall’elevata biomassa producibile da tali specie assieme alle ridotte esigenze agronomiche richieste e la assenza di trattamenti fitosanitari. Il lavoro è stato organizzato in due prove sperimentali distinte dove sono state valutate combinazioni diverse di substrato e micelio assieme a supplementi azotati sia organici che minerali. Sono stati effettuati rilevamenti su resa, caratteristiche morfo-ponderali, dinamiche di crescita del micelio ed efficienza biologica; sono stati inoltre monitorati parametri quali temperatura ambientale e temperatura del substrato. Per i singoli trattamenti sono state anche officiate analisi qualitative sui corpi fruttiferi per valutare il contenuto di sostanza secca, il pH, la conducibilità elettrica, l’acidità titolabile ed il contenuto di solidi solubili. Ulteriori analisi hanno inoltre preso in esame il contenuto di antiossidanti e fenoli totali.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/48756