Contributo alla conoscenza della vegetazione presente nel parco dell'Ospedale "M.O.A. Locatelli" di Piario (BG)

Groppino, located entirely within the municipal territory of Piario (BG), has a long and interesting history, starting in 1906 with the opening of a thermal center and a small water bottling plant by a wealthy doctor of the time. The locality subsequently saw the small thermal center briefly transformed into the residence of the Bishop of Bergamo, Radini Tedeschi, and his assistant, the future Pope Roncalli. The two intended to establish Groppino as a summer residence for young seminarians from the Bergamo area. After the project failed, in February 1919, the famous Groppino sanatorium was opened for tuberculosis patients. With its dedicated facilities and large park, it covered an area of over thirteen hectares. Within the park, hundreds of trees were planted with the aim of promoting the recovery of the five hundred patients (equivalent to the population of Piario at the time) housed in the sanatorium. In 1936, the sanatorium was dedicated to the memory of war hero Antonio Locatelli in a fascist celebration, and it functioned until its closure in 1998. The area then saw the opening of the modern Locatelli Hospital in 2008, built on the site of the former sanatorium. The facility is now important for the upper Seriana Valley and the Scalve Valley inhabitants. This study aimed to increase knowledge about the park of the modern hospital by researching information and historical sources related to its origins and past. Field activities were carried out to collect data on vegetation. A census of all the trees was conducted, with the most common species being lime trees, along the long tree-lined avenues, Norway spruces, and majestic Lebanese cedars. The collection of dendrometric data allowed the creation of height and diameter curves, both strongly influenced by the high number of lime trees of similar dimensions, a result of the management strategy that included pollarding. Information on the phytosanitary condition of the trees was also collected, revealing numerous possible issues affecting over one-third of the entire tree population (273 trees). Floristic analyses identified eighty different herbaceous species found in three different sampling stations. Finally, all the collected data were used to obtain information about the current park management and to formulate ideas and proposals, where possible, to improve park’s conditions and counteract the loss of the park's tree heritage and its memory.

La località Groppino, situata interamente all’interno del territorio comunale di Piario (BG), ha una lunga ed interessante storia, iniziata nel 1906 con l’apertura di un centro termale e di un piccolo stabilimento per l’imbottigliamento delle acque da parte di un benestante medico dell’epoca. La località ha visto successivamente il piccolo centro termale trasformarsi per un brevissimo periodo nella dimora del vescovo di Bergamo Radini Tedeschi e del suo assistente, il futuro papa Roncalli: i due avevano intenzione di stabilire in Groppino la residenza estiva per i giovani seminaristi della bergamasca. Fallito il progetto, il mese di febbraio del 1919 vide quindi l’apertura del famoso sanatorio di Groppino per i malati di tubercolosi, che con le sue strutture dedicate e il suo grande parco occupava una superficie superiore a 13 ettari. All’interno del parco, centinaia di alberi vennero messi a dimora con l’obiettivo di favorire la guarigione dei 500 degenti (pari alla popolazione piariese dell’epoca) ospitati all’interno della struttura sanatoriale. Il sanatorio venne dedicato alla memoria dell’eroe di guerra Antonio Locatelli nel 1936 con una celebrazione fascista, e svolse la sua funzione fino al 1998, anno della chiusura. L’area vide infine l’apertura del moderno ospedale Locatelli nel 2008 a partire dall’ex sanatorio stesso: la struttura è ad oggi vitale soprattutto per l’alta Valle Seriana e per la Valle di Scalve. Questo studio si è posto l’obiettivo di accrescere la conoscenza relativa al parco del moderno ospedale, ricercando informazioni e fonti storiche relative alle origini ed al passato del parco, e svolgendo poi attività in campo raccogliendo dati relativi alla vegetazione. È stato quindi realizzato un censimento di tutti gli alberi presenti: le specie maggiormente presenti sono i tigli dei lunghi viali alberati, gli abeti rossi e i maestosi cedri del Libano. La raccolta dei dati dendrometrici ha permesso di realizzare un’analisi delle altezze e dei diametri, entrambe fortemente influenzate dall’elevato numero di tigli caratterizzati dalle medesime dimensioni, risultato della gestione che ha previsto numerosi capitozzature. Sono state altresì raccolte informazioni sullo stato fitosanitario dei soggetti, evidenziando numerose possibili problematiche a carico di più di un terzo dell’intero patrimonio arboreo, ben 273 alberi. Le analisi floristiche hanno permesso l’identificazione di 80 differenti specie erbacee, presenti in tre diverse stazioni di campionamento. Infine, tutti i dati raccolti sono stati utilizzati per ottenere informazioni circa la gestione corrente del parco, e formulare dove possibile idee e proposte per migliorarla e atte a contrastare la perdita del patrimonio arboreo del parco e della sua memoria.